In aula erano presenti i tre imputati Mirto Milani, Paola e Silvia Zani, il "trio criminale" come scritto dal Gip del tribunale di Brescia, accusato dell’omicidio di Laura Ziliani, scomparsa l’8 maggio 2021 e ritrovata cadavere tre mesi dopo, vicino al fiume Oglio, e di occultamento di cadavere.
In aula sono stati sentiti gli inquirenti, in particolare il capitano Filiberto Rosano, comandante della Compagnia di Breno, e il compagno di cella di Mirto Milani, che ha raccolto le confidenze.
Il capitano Filiberto Rosano ha illustrato le indagini condotte e come sono riusciti a chiudere il cerchio, riferendo che fin da subito avevano avuto dubbi sulla scomparsa della 55enne.
Invece il compagno di cella di Mirto Milani, un imprenditore veneto, ha ricostruito in quasi quattro ore di deposizione e dettagliato le confidenze del giovane findanzato di una delle figle di Laura Ziliani. "Inizialmente - ha raccontato - l'ho fatto per curiosità". Dopo una prima confessione l'ex compagno di cella del 28enne, che ha spiegato di "non averlo fatto per uno sconto di pena ma per una questione etica", è tornato a colloquio con Mirto Milani in più occasioni fino a quando il giovane ha svelato tutto quello che era accaduto a Temù nella notte tra iol 7 e l'8 maggio di un anno fa.
Il Pm Caty Bressanelli ha incalzato i testi con domande, puntando sopratutto sulla premeditazione dell'omicidio.
di Ch.Pa.