Trento - Valorizzazione del governo delle amministrazioni Locali, connessione dei territori ai principali assi viabilistici e di mobilità, un nuovo modello di welfare territoriale, formazione dei giovani, rafforzamento delle linee di sviluppo, attraverso l’implementazione delle sinergie tra mondo imprenditoriale, sistema degli enti locali e Provincia autonoma di Trento.
Sono alcuni dei punti toccati dal presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti, nel suo intervento in occasione della seduta congiunta del Consiglio provinciale e del Consiglio delle autonomie locali in corso di svolgimento al palazzo della Regione a Trento.
"L’attuale momento congiunturale, esito prima della situazione pandemica e poi delle difficoltà economiche che stanno colpendo direttamente cittadini ed imprese trentine, ha evidenziato sempre più come sia fondamentale porsi di fronte a problemi così complessi e pervasivi in modo unitario. Per un territorio come quello trentino, geograficamente contenuto ma composito e complesso come pochi altri, ciò diventa un pre-requisito. Da questo punto di vista l’Amministrazione provinciale ha inteso sin da subito mettersi al fianco dei Comuni trentini e ritiene che oggi più che mai ciò debba essere il modo più efficace di operare per gestire la “cosa pubblica” al servizio dei cittadini. In questo ragionamento risulta essenziale che il livello di governo provinciale sia vicino alle Amministrazioni comunali e le supporti nell’affrontare le loro problematiche" ha sottolineato il presidente Fugatti. Che ha anche ricordato come "la visione comune sulle progettualità sul versante pubblico – Provincia e Comuni – diventa presupposto per costruire progetti concreti e capaci di accrescere valore".
Ecco il discorso in aula del presidente Fugatti.
"Gentili consigliere, egregi consiglieri, sindaci
I rapporti istituzionali fra le realtà che ciascuno di noi rappresenta sono al centro dell’azione governativa e legislativa quotidiana. Tuttavia, credo che questa occasione sia da salutare con favore e rispetto, perché vede -come raramente accade - Consiglio provinciale e Consiglio delle autonomie locali riuniti assieme in un luogo particolarmente significativo per l’autonomia trentina. Gli argomenti da trattare sono molti, complessi, talvolta anche difficili da categorizzare e ordinare secondo principi di priorità. Tuttavia, cercheremo di portare il nostro contributo al dibattito individuando alcune direttrici di marcia, senza la pretesa di essere esaustivi, ma con la convinzione che l’esperienza di governo fin qui maturata, e il confronto tanto all’interno quanto all’esterno del nostro Trentino, porti con sé motivati suggerimenti sui percorsi che risultano più meritevoli di essere esplorati.
Vorrei iniziare da un obiettivo.
1. Un assetto istituzionale che valorizzi il governo delle amministrazioni locali
L’attuale momento congiunturale, esito prima della situazione pandemica e poi delle difficoltà economiche che stanno colpendo direttamente cittadini ed imprese trentine, ha evidenziato sempre più come sia fondamentale porsi di fronte a problemi così complessi e pervasivi in modo unitario. Per un territorio come quello trentino, geograficamente contenuto ma composito e complesso come pochi altri, ciò diventa un pre-requisito. Da questo punto di vista l’Amministrazione provinciale ha inteso sin da subito mettersi al fianco dei Comuni trentini e ritiene che oggi più che mai ciò debba essere il modo più efficace di operare per gestire la cosa pubblica al servizio dei cittadini.
In questo ragionamento risulta essenziale che il livello di governo provinciale sia vicino alle Amministrazioni comunali e le supporti nell’affrontare le loro problematiche. Il Comune costituisce la struttura amministrativa più prossima ai cittadini e ciò è particolarmente vero nei territori di montagna, dove alle naturali difficoltà insite in fattori endogeni connaturati alla loro natura e posizione, si sono aggiunte problematicità esogene associate alla crisi economica, all’invecchiamento della popolazione, in alcuni territori allo spopolamento e in generale a dinamiche di trasformazione della società nel suo complesso. Per affrontare in modo sostanziale tale sfida, è necessario anzitutto accrescere l’autonomia finanziaria e organizzativa dei singoli enti, anche di quelli di piccole dimensioni, proseguendo nella revisione degli strumenti di finanziamento della parte corrente dei Comuni di minori dimensioni e garantendo maggiore flessibilità nella disciplina delle assunzioni di personale. Tali azioni andranno accompagnate dalla integrazione del contratto per il comparto degli enti locali finalizzata anche a rendere più appetibile l’accesso al pubblico impiego (e oggi ve ne sono le condizioni).
In questo quadro assumono particolare rilievo le società provinciali di sistema, con il ruolo primario svolto dal Consorzio dei Comuni Trentini attraverso lo sforzo riorganizzativo dei propri servizi, orientato sempre più alla prestazione di attività di back office centralizzabili, senza che ciò sia visto come contrazione di autonomia da parte degli amministratori locali. Sullo stesso piano si pongono i servizi svolti da Trentino Digitale, che dovrà essere attore fondamentale nell’innovazione dell’intero sistema amministrativo provinciale, anche attraverso i progetti finanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il disegno di legge di riforma della governance delle Comunità di valle è in fase di discussione presso il Consiglio Provinciale, finalizzato da un lato a confermare il livello di organizzazione sovracomunale per la gestione dei servizi complessi e dall’altro di garantire una forma di governo ottimale che renda questi enti effettivamente espressivi della volontà delle amministrazioni comunali del territorio di riferimento.
Un secondo tema che porto alla vostra attenzione riguarda
2. La connessione dei territori ai principali assi viabilistici e di mobilità come elemento di incremento della competitività del Trentino
Un fattore essenziale per attuare politiche di coesione territoriale è rappresentato dalla riduzione dei tempi di collegamento di tutte le aree del territorio del Trentino con l’asta dell’Adige e conseguentemente con il resto del Paese. Occorre quindi sviluppare la mobilità pubblica e privata e la viabilità come assi portanti delle politiche di sviluppo territoriale. Dal punto di vista viabilistico sono due gli elementi su cui abbiamo lavorato e intendiamo lavorare:
• migliorare i collegamenti viari nelle valli per rendere più facilmente raggiungibili anche gli insediamenti più periferici;
• migliorare i collegamenti con l’asta dell’Adige, favorendo la sicurezza e la velocità dei collegamenti con le vallate.
Sullo sfondo, come noto, ci sono i grandi temi della mobilità, primo fra tutti quello relativo alla circonvallazione ferroviaria che interessa non solo il capoluogo, ma l’intera nostra provincia posto che attraverso un intervento che da solo assorbe quasi la totalità dei finanziamenti straordinari previsti dal PNRR per la nostra realtà, di fatto ci ritroveremo proiettati in un futuro che vede il corridoio del Brennero protagonista di primo livello negli assetti della mobilità europea. Un ingranaggio fondamentale di un sistema dentro il quale giocano un ruolo strategico il tunnel del Brennero ma anche la stessa A22, via via passando attraverso i grandi investimenti infrastrutturali ai quali il Trentino non ha rinunciato per garantire sviluppo e coinvolgimento del nostro territorio sotto diversi punti di vista, dall’economia alla ricerca, dalla sostenibilità al diritto di poter contare su opportunità di crescita e benessere.
Non sto parlando di un libro dei sogni, ma di azioni concrete, anche se complesse da attuare. Azioni, comunque, assolutamente perseguibili grazie alla convergenza di sforzi e consapevolezza.