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Teleconsulenza per gli anziani fragili: il progetto di Asst Garda

L'obiettivo è garantire una migliore prossimità della cura.

DESENZANO DEL GARDA (Brescia) - Un progetto pilota la teleconsulenza per gli anziani fragili ospiti delle RSA del distretto Bassa Bresciana Centrale (BBC). Il progetto sperimentale ha l'obiettivo di ridurre gli accessi al Pronto Soccorso e garantire una migliore prossimità della cura. Migliorare la qualità dell’assistenza agli anziani ospiti delle RSA, ridurre i ricoveri impropri e alleggerire la pressione sui Pronto Soccorso: con questi obiettivi è stato avviato nei mesi scorsi un progetto sperimentale innovativo promosso da Asst del Garda in collaborazione con i Comuni della Bassa Bresciana Centrale, rivolto agli ospiti delle RSA del territorio.

Le Residenze Sanitarie Assistenziali si trovano infatti sempre più spesso ad affrontare situazioni critiche legate a riacutizzazioni di patologie croniche negli anziani, che richiedono consulenze specialistiche e trattamenti adeguati. Se non effettuato tempestivamente, tali interventi possono comportare un rapido peggioramento delle condizioni dell'ospite, fino a rendere necessario un trasporto in Pronto Soccorso In questi casi, il trasferimento in Pronto Soccorso può risultare non solo stressante per il paziente, ma anche rischioso – con potenziali complicanze come infezioni nosocomiali o disorientamento cognitivo – oltre a generare un ulteriore sovraccarico per le strutture ospedaliere.

L’innovazione: il teleconsulto specialistico direttamente in RSA Per rispondere a questa sfida, il progetto pilota ha introdotto un modello operativo basato sul teleconsulto specialistico.
In caso di necessità, il medico della RSA può contattare tramite la Centrale Operativa Territoriale (COT) diretta dalla coordinatrice Bianchi Rosanna, uno specialista ospedaliero, ricevendo in tempo reale indicazioni cliniche, suggerimenti terapeutici o – nei casi più complessi – la possibilità di predisporre un’ammissione protetta in ospedale, evitando così il passaggio dal Pronto Soccorso. I risultati della prima fase La sperimentazione, avviata ufficialmente a fine primavera e conclusa a metà settembre, ha coinvolto cinque RSA selezionate in accordo con la Direzione dell’ASST del Garda.

Il ruolo dello specialista è stato affidato alla dottoressa Anna Bussi, Direttore dell’Unità Operativa di Medicina dell’Ospedale di Manerbio. Durante il periodo pilota sono stati effettuati sette teleconsulti, e soltanto in un caso si è reso necessario il ricovero in ospedale, avvenuto tuttavia con ammissione protetta. Tutti gli altri pazienti sono stati gestiti efficacemente all’interno della struttura, seguendo le indicazioni ricevute dallo specialista. Le prossime tappe Alla luce dei risultati positivi, il progetto è pronto a entrare nella seconda fase, che prevede: l’estensione del servizio di teleconsulto a tutte le RSA del Distretto; l’incremento del numero di specialisti coinvolti, per ampliare le tipologie di consulenza disponibili. Successivamente, nella terza fase, il modello sarà esteso anche agli altri distretti dell’Asst del Garda, con l’ambizione di costruire una rete territoriale sempre più efficace, capillare e orientata alla gestione integrata della cronicità in ambito geriatrico. Un modello virtuoso di sanità territoriale.

"Questa iniziativa - sottolinea - rappresenta un esempio concreto di sanità territoriale evoluta, fondata sull’integrazione tra ospedale e territorio, sull’uso intelligente delle tecnologie e su un’attenzione crescente verso la fragilità e la dignità della persona anziana. Un investimento nel presente e nel futuro della salute, che guarda a un sistema più sostenibile, umano e vicino ai bisogni reali delle comunità locali".
Ultimo aggiornamento: 11/10/2025 11:00:23
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