Trento - L'Associazione Prodigio Odv ha lanciato lancia il bando dell’ottava edizione del concorso artistico-letterario internazionale Premio Melchionna.
Come ogni anno l’iniziativa intende presentarsi come un momento di riflessione globale sul contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza. Dal 2016 ad oggi il concorso ha coinvolto oltre novecento tra fotografi, poeti e scrittori dilettanti, provenienti dalle più diverse regioni d’Italia, ma anche dal Belgio, dalla Spagna, dall’Inghilterra, dalla Tunisia, dal Canada, dal Brasile e dall’Argentina. Quest’anno prevista una menzione speciale dedicata al contrasto ai femminicidi. Le iscrizioni, gratuite, resteranno aperte fino all’11 marzo 2024.
L’iniziativa è dedicata alla memoria dello storico presidente e fondatore dell’organizzazione, Giuseppe Melchionna, scomparso nel 2016, dopo una vita interamente dedicata all’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali che ancora oggi purtroppo circondano i disabili e le loro famiglie. Giuseppe, per tutti “Pino”, era un attivista molto conosciuto a Trento. Rimasto tetraplegico in un brutto incidente stradale nel luglio 1979, ad appena 21 anni, non si è mai lasciato scoraggiare dalla sua situazione. Oltre a fondare l’associazione e la rivista bimestrale pro.di.gio. per dare voce a chi, come lui, sembrava non averne, si batté per favorire l’utilizzo della domotica nell’edilizia popolare al fine di rendere gli appartamenti accessibili anche alle persone in carrozzina e per garantire loro servizi di trasporto dignitosi. Organizzatore di concerti e feste benefiche, fu testimonial di numerose campagne di sensibilizzazione nelle scuole sull’educazione stradale contro l’abuso di alcol. La partecipazione al Premio in sua memoria è gratuita e aperta a tutti i residenti sul territorio nazionale e ai cittadini italiani residenti all’estero, senza limiti di età.
Il tema dell’ottava edizione è “Parole che fanno rumore”. Basta poco per cambiare le cose, talvolta anche solo una parola. Al silenzio di una violenza e di un’ingiustizia, il linguaggio rappresenta il modo più umano di scuotere il mondo, facendo “rumore” dove prima non c’era. Come un ponte tra il niente e il tutto, la parola è così in grado di tradursi in denuncia e azione, rendendo “realtà” ciò che prima era invisibile. Con questo spirito “Pino” ha fondato PRODIGIO facendo “rumore” per chi non aveva o non ha ancora una voce.