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La Provincia di Trento presenta la manovra finanziaria 2026

Entrate per 5 miliardi 612 milioni di euro, gli investimenti illustrati dal presidente Fugatti e vice Spinelli

TRENTO - La Provincia di Trento, con il presidente Maurizio Fugatti e il vice Achille Spinelli, hanno illustrato il ddl sulla manovra finanziaria 2026 con 5 miliardi 612 milioni di entrate nel 2026. Sostegno a famiglie, imprese e tre nuove misure per la casa: ecco la manovra 2026-2028 Il sostegno alle famiglie e la conciliazione vita-lavoro, l’attrattività del territorio, il rilancio della competitività e dell’innovazione aziendale. Sono i capisaldi della manovra di bilancio di previsione 2026-2028 della Provincia autonoma di Trento.

Il presidente Maurizio Fugatti e il vicepresidente Achille Spinelli hanno illustrato a categorie economiche e sindacati, in vista del passaggio di mercoledì al CAL e quindi, dopo l’approvazione della Giunta del disegno di legge, nelle commissioni competenti del Consiglio provinciale.

“Una manovra - così Fugatti a proposito del disegno di legge finanziaria per il prossimo triennio - che conta su entrate nette disponibili per 5 miliardi e 612,4 milioni sul 2026, un dato importante cresciuto rispetto alla fase pre Covid, che ci permette di confermare le scelte strategiche fatte in questi anni. Dal sostegno alle famiglie al sistema economico e agli investimenti, includendo un’attenzione al sistema industriale che sta vivendo un momento particolare legato alle questioni internazionali e quella su un tema altrettanto fondamentale, la casa. La finanziaria ci consente inoltre di introdurre alcune rilevanti novità, come già illustrato, rivolte in particolare alla sfera della conciliazione famiglia-lavoro, delle necessità delle famiglie con figli e della natalità”.

Novità che, come ha precisato il presidente, sono l’abbattimento del costo degli asili nido in base all’Icef e l’introduzione delle attività estive per i ragazzi nelle scuole elementari e medie. Accanto ci sono, come delineato nelle precedenti manovre, il nuovo assegno di natalità per il terzo figlio, le agevolazioni collegate all’addizionale regionale all’IRPEF e i congedi parentali. Ci sono poi nuove misure previste anche sul tema della casa.

Fugatti ha citato l’erogazione di contributi a favore di persone fisiche che ristrutturano alloggi da locare successivamente a canone moderato (5 milioni a bilancio), con l’obiettivo di favorire l’immissione sul mercato degli affitti di 250-300 alloggi, nonché l’attivazione di un nuovo strumento finalizzato alla concessione di contributi in favore di cooperative edilizie che promuovono forme di abitare collaborativo (5 milioni a bilancio con l’obiettivo di assegnare contributi a circa 150 interventi).

Previsto inoltre un intervento sperimentale per i contributi a imprese del settore manifatturiero che ristrutturano alloggi da locare a canone moderato ai propri dipendenti (un milione). Ci sono poi 15 milioni per Itea e 10 milioni per finanziare ulteriormente la rivitalizzazione delle aree a rischio abbandono: “Su quest’ultimo intervento, il primo bando ha portato circa 300 richieste, che aprono prospettive importanti di riqualificazione di 300 immobili - ha precisato Fugatti - mentre il secondo bando ripartirà a novembre”.

Seguono le misure di sostegno sull’acquisto prima casa per giovani e famiglie numerose (“Un migliaio di domande presentate”, è stato chiarito) e i progetti RiUrb e RiVal che procedono nel loro iter.
Riguardo alle opere pubbliche, sul bilancio pluriennale risultano già finanziate opere per oltre 2,5 miliardi di euro, di cui 820 milioni per la realizzazione del nuovo Polo Ospedaliero e Universitario del Trentino.

Le risorse aggiuntive in manovra ammontano a 183 milioni, di cui 102 come ha ricordato Fugatti “per l’edilizia scolastica, in particolare per la riqualificazione e miglioramento delle sedi delle scuole superiori su tutto il territorio”.

Il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca Spinelli si è soffermato su tutti gli altri capitoli della finanziaria, partendo dal sostegno rivolto alle famiglie e al binomio competitività-innovazione. “Noi cerchiamo di proseguire con la politica del mix, mescolando le politiche più dirette all’ambito persona e famiglia con quelle dirette all’ambito imprenditoriale, scientifico, tecnologico, di formazione di capitale umano - le parole del vicepresidente -. È un tema che riguarda direttamente la qualità della vita e la reputazione del nostro territorio, in altre parole la sua attrattività per chi viene qui a lavorare e vivere e a fare impresa contribuendo alla crescita di tutto il sistema”.

Spinelli ha quindi parlato, tra le numerose misure prese in esame, della conferma per le agevolazioni Irap e Imis e delle previsioni sul Pil per gli anni 2025-2028 per il Trentino che confermano una crescita leggermente superiore rispetto a quella dell’Italia: “Il tema della competitività è sotto attenzione, senza dimenticare gli ambiti in cui il Trentino vanta buoni indicatori, mi riferisco ad esempio alla capacità di innovazione e trasferimento tecnologico, con il ruolo di Trentino Sviluppo e del sistema della ricerca, ma anche alla sostenibilità ambientale e transizione ecologica. L’indice sintetico di Eurostat sull’Innovazione Regionale (RIS) posiziona il nostro territorio al primo posto tra le regioni italiane, superando per la prima volta anche l’Emilia Romagna. È un elemento che ci spinge a fare ancora meglio: abbiamo la necessità di convogliare sempre più gli investimenti nei settori che possono creare maggiore valore aggiunto, occupazione di qualità, generando una spinta sulla crescita. A questo proposito proseguirà il percorso per definire il piano di interventi con il coinvolgimento di categorie economiche e sindacati”.

La posizione dei sindacati

Per Cgil Cisl Uil del Trentino "è positiva la proposta della Giunta di avviare un piano per il rilancio del settore manifatturiero che parta dal coinvolgimento del sistema industriale ed artigianale e delle organizzazioni sindacali". Questa è l'unica ricetta per sostenere davvero la crescita economica che nei prossimi anni è prevista di anno in anno limitata a qualche decimale. Una dinamica troppo debole che rischia di non favorire gettito fiscale e rafforzamento del potere d'acquisto delle retribuzioni.

"Senza un "coinvolgimento concreto delle imprese" attraverso una "contrattazione forte", sia aziendale che territoriale, come previsto dal recente protocollo su si corre il rischio che la manovra si traduca in una semplice "erogazione di contributi", senza produrre effetti duraturi o reali miglioramenti nella qualità della vita e del lavoro. Servono invece politiche "attivatrici", capaci di orientare risorse e strumenti verso obiettivi concreti di welfare, parità e benessere, valorizzando il ruolo delle parti sociali e del dialogo sociale come elementi centrali per uno sviluppo equo e sostenibile. Accogliamo con favore l’attenzione dedicata nella recente manovra ai temi della "conciliazione tra vita e lavoro" e della "casa", due leve fondamentali per il miglioramento delle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori. Tuttavia, riteniamo essenziale che queste misure non restino interventi temporanei, ma vengano "strutturalmente integrate" nelle politiche pubbliche del territorio", concludono Cgil Cisl Uil del Trentino.
Ultimo aggiornamento: 03/11/2025 22:58:12
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