TRENTO - In Trentino, il comparto dei pubblici esercizi sta attraversando una fase di trasformazione profonda, segnata da un progressivo ridimensionamento del numero di imprese e da un contesto gestionale sempre più complesso. 
Secondo le elaborazioni di 
FIPE Confcommercio Trentino su dati della Camera di Commercio di Trento, nel periodo 
2014–2025 il numero di imprese attive nella classe Ateco 563 (pubblici esercizi e somministrazione di bevande) è sceso da
 1.432 a 1.217 unità, con una contrazione complessiva del 15%. Il 
2024 si è chiuso con 
54 nuove iscrizioni e 
115 cessazioni, mentre nei primi nove mesi del 2025 il saldo resta marginalmente positivo (14 aperture e 13 chiusure). Il dato, pur offrendo un segnale di stabilizzazione, conferma una tendenza strutturale che richiede nuove strategie di impresa, maggiore competenza gestionale e una visione di lungo periodo.
"Il settore dei pubblici esercizi rappresenta una parte vitale dell’economia trentina e un presidio sociale diffuso in ogni comunità - afferma 
Fabia Roman (nella foto), presidente dell’Associazione Pubblici Esercizi del Trentino - 
Ogni locale aperto è un punto di relazione, di accoglienza, di identità collettiva. Ma per restare tale, deve essere anche un’impresa sana, capace di sostenersi nel tempo. La sostenibilità, in questo senso, non è una moda né un esercizio teorico: è la condizione necessaria per la sopravvivenza e la crescita. Quando parliamo di sostenibilità, parliamo di equilibrio tra ricavi e costi, tra servizio e redditività, tra reputazione e responsabilità. Significa saper innovare, scegliere fornitori coerenti, gestire l’energia e le risorse umane con intelligenza, comunicare in modo trasparente. Chi non lo fa rischia di restare indietro, perché oggi il pubblico riconosce e premia le imprese che operano con coerenza e consapevolezza».
"Come associazione - prosegue 
Roman -
 non possiamo limitarci a registrare i dati, dobbiamo accompagnare gli imprenditori in questa evoluzione.
                                             
                                            
                                            
                                            
                                            
                                                Il nostro ruolo è dare strumenti, visione e alleanze concrete: non solo per ridurre i costi, ma per restituire valore e dignità a un mestiere che resta tra i più esposti e impegnativi del terziario. La gestione di un pubblico esercizio, oggi, è un mestiere complesso che richiede conoscenze amministrative, digitali e ambientali. Formazione e consapevolezza sono le vere leve del futuro".
A livello nazionale, secondo l’ultimo rapporto FIPE, negli ultimi dieci anni hanno cessato l’attività oltre 21mila pubblici esercizi e nel solo primo semestre del 2025 il saldo tra aperture e chiusure è stato negativo per 706 unità. Un quadro che conferma la necessità di un profondo ripensamento dei modelli di business e delle politiche di sostegno al comparto.
Per offrire agli operatori strumenti pratici e un confronto diretto su questi temi, FIPE Confcommercio Trentino organizza il corso «Sostenibilità che conviene: strategie per bar e ospitalità», in programma domani - mercoledì 5 novembre, alle 14:30 - presso SEAC CEFOR, via Solteri 56 – Trento.
L’incontro, condotto da Sara Battistella, consulente e formatrice ESG, sarà dedicato a illustrare come integrare la sostenibilità nella gestione quotidiana dei pubblici esercizi, trasformandola da vincolo percepito a leva competitiva.  «Il settore dei pubblici esercizi è in piena trasformazione - osserva Sara Battistella. - Integrare pratiche di sostenibilità significa aumentare la resilienza delle imprese e migliorare la redditività. Chi investe in questo percorso non solo riduce i costi, ma accresce la propria reputazione e la fiducia dei clienti». Il corso vedrà anche la partecipazione di Illycaffè, come testimonianza aziendale di riferimento a livello nazionale per l’integrazione dei principi ESG nella gestione d’impresa.
"Il nostro obiettivo - conclude Roman - è offrire alle imprese trentine strumenti immediati e un approccio di lungo periodo. La sostenibilità non è solo una questione ambientale o etica: è un linguaggio economico, un metodo di gestione, un modo per restare competitivi. Siamo convinti che, anche nei momenti di maggiore difficoltà, il settore dei pubblici esercizi possa rappresentare un punto di forza per l’economia e per la comunità del Trentino. Ma serve consapevolezza, visione e coraggio di cambiare".