Bolzano -
"Beam è nato per creare spazi in cui si possano porre le domande giuste", con queste parole il futurologo
Stephan Grabmeier ha dato il via alla seconda edizione di
Beam – Hospitality Gamechanger Summit, che ha riunito oltre
250 attori del settore dell’ospitalità a Fiera Bolzano.
Beam si conferma un format innovativo, capace di superare i confini tradizionali dell’ospitalità per diventare piattaforma viva di incontro e confronto interdisciplinare. Il titolo dell’edizione 2025, The Power of Collaboration, ha orientato l’intero programma con un messaggio chiaro: solo attraverso la collaborazione è possibile affrontare con efficacia le sfide del futuro. Una riflessione che trova riscontro in dati concreti: oggi l’ospitalità rappresenta il 10% del Pil globale e genera l’8% delle emissioni complessive di gas serra. Con una previsione di
196 milioni di nuovi posti di lavoro nel settore turistico nei prossimi anni, diventa quindi prioritario rendere questo ambito sempre più attrattivo per le generazioni di oggi e di domani. Ciò che rende Beam davvero unico è la sua atmosfera.
Sul palco, 16 speaker internazionali hanno offerto una pluralità di visioni: dalle avanguardie gastronomiche di Dubai, ai modelli di turismo inclusivo sviluppati in Canada, passando per le nuove concezioni di hôtellerie e community design nate a Berlino, fino ai casi studio sulla gestione sostenibile delle destinazioni da Amburgo e alle best practices della ristorazione d’eccellenza di Parigi
(foto © ArminHuber)
Thomas Mur, direttore di
Fiera Bolzano, ha sottolineato:
"Già durante la scorsa edizione era emerso chiaramente che Beam è un catalizzatore di nuove collaborazioni.
È proprio questo il valore aggiunto di formati come questo: non si limitano a promuovere lo scambio, ma aprono strade concrete al cambiamento. È grazie al contributo di ogni singolo partecipante che possiamo orientare il settore verso un futuro più sostenibile e collaborativo".
Il valore della collaborazione aperta e senza confini si è riflesso anche dietro le quinte nel successo dell’iniziativa. "Quando esiste una base solida di valori condivisi e si persegue con ambizione un obiettivo comune, la distanza geografica o il numero di persone coinvolte diventano secondari", ha affermato Domenique Hopfgartner, Head of Brand and Communication di Beam.
"Il nostro impegno collettivo è stato premiato da un’edizione straordinaria. Un successo che, celebrato insieme, ha un sapore ancora più speciale". In questo contesto aperto e ispirante sono nate connessioni autentiche, da cui sono emersi fiducia reciproca, idee condivise e progetti concreti: testimonianza viva del potenziale trasformativo della collaborazione reale.
La chiusura del summit ha visto protagoniste figure di primo piano del panorama enogastronomico e non solo, tra cui Norbert Niederkofler. Con la sua filosofia “Cook the Mountain”, lo chef stellato ha condiviso una visione di cucina intimamente legata al territorio, basata sull’uso esclusivo di ingredienti locali non coltivati in serra. Un approccio che segue i ritmi naturali e rende ogni piatto un’espressione autentica del tempo e del luogo. Con questa seconda edizione, Beam si conferma come un punto di riferimento per il settore dell'ospitalità sostenibile, creando un ponte tra visione e azione concreta. Il prossimo appuntamento di Beam è già fissato al 21 e 22 maggio 2026.