FOLGARIA (Trento) - Il ripudio della guerra come risoluzione dei conflitti e la strenua difesa della democrazia. Sono questi due dei numerosi messaggi e appelli alla popolazione giunti da
Malga Zonta, nell’81° anniversario dell’
eccidio nazifascista costato la vita, il
12 agosto 1944, a
14 partigiani e
3 malgari, in gran parte giovani. E ai giovani d’oggi ha voluto rivolgersi il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca Achille Spinelli: “In questi luoghi - ha affermato - alcuni giovani ragazzi - molti appena ventenni - ebbero il coraggio di ribellarsi alla dittatura e a un destino che sembrava già scritto. Lo fecero scegliendo di stare dalla parte di valori universali: libertà, democrazia, solidarietà, ripudio di ogni forma di totalitarismo. Sono gli stessi principi sanciti dalla nostra Costituzione e alla base della nostra Autonomia, che costituiscono il fondamento del nostro pensare e agire quotidiano”.
“La loro memoria deve restare viva - ha proseguito l’
assessore Spinelli - perché il loro esempio continua a trasmetterci insegnamenti preziosi. Ne voglio ricordare due in particolare. La prima riflessione è che la guerra va sempre ripudiata: dobbiamo lavorare ogni giorno per costruire una pace duratura e garantire la piena dignità di tutti i popoli. Il secondo insegnamento è rivolto soprattutto ai giovani: impegnarsi per costruire un mondo diverso, un mondo migliore, è possibile. Ed è auspicabile.
Ciascuno può fare la propria parte, può essere protagonista e il ruolo attivo dei giovani in ogni aspetto della vita collettiva rappresenta una speranza concreta per tutta la nostra comunità”.
Erano presenti, oltre al vicepreiodente della Provincia di Trento, Achille Spinelli, Il sindaco di Folgaria Michael Rech, il vicepresidente della Provincia di Vicenza Marco Guzzonato, la vicesindaca di Trento Elisabetta Bozzarelli, i sindaci e rappresentanti delle amministrazioni limitrofe lagarine e venete, il direttore della Fondazione del Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, lo storico Francesco Filippi e il presidente provinciale dell’AnpiMario Cossali hanno ribadito la necessità di lavorare costantemente per la pace, del ripudio della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti, della difesa della democrazia e hanno auspicato la fine dei conflitti armati in corso.
Nei diversi interventi sono emerse con forza le figure e le gesta di Alcide De Gasperi e Piero Calamandrei, oltre al decisivo ruolo dei partigiani e dei cittadini italiani per la sconfitta del nazifascismo. Infine, uno sguardo a quanto sta succedendo in Ucraina e nel Medioriente, le preoccupazione per il riarmo, le analogie tra la situazione attuale e gli anni che precedettero il secondo conflitto mondiale, e un appello a tutti i popoli europei di non tollerare quanto sta accadendo e di non lasciarsi vincere dal fatalismo.