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Festa dell'Assunta, l'omelia del cardinale Oscar Cantoni

Il cardinale Oscar Cantoni ha pontificale dell'Assunta ha posto l'accento sulla gioia della festa religiosa del 15 agosto.
"In una giornata come quella di oggi, in cui tante persone vivono in un clima di gioia e di festa spensierata, la Chiesa ci aiuta ad esaltare e promuovere la gioia cristiana, quella che non tramonta, distinguendola così da quella momentanea e spesso illusoria. Con tutta la Chiesa, oggi noi onoriamo e festeggiamo la Madre del Signore e nostra, che è da Lui accolta nella gloria dei cieli quale primizia dei risorti, ossia di tutti coloro che credono nella potenza della morte e risurrezione di Gesù. Noi tutti siamo destinati, come Maria, la prima discepola di Cristo, a vivere per sempre nella pienezza della gioia del Paradiso. Si realizzerà anche per noi, come per Lei, la condizione che ricordiamo ogni volta che proclamiamo il Credo della nostra fede: “credo nella risurrezione della carne, la vita eterna”. In questo modo noi possiamo vivere il presente a partire dal futuro! Non è facile, tuttavia, parlare oggi di vittoria della vita sulla morte, di trionfo del bene sul male, in questo periodo storico, in cui siamo travolti da notizie tenebrose, dove il male ci appare vittorioso e la violenza travolge la vita di tanti nostri fratelli in molte parti del mondo. Questa situazione, che tanto ci rattrista e ci opprime, non è sconosciuta nella Bibbia, ci è stata presentata nella prima lettura, dal libro dell'Apocalisse. Qui la violenza e la morte sono raffigurate nell'immagine del drago, pronto a divorare il frutto della donna incinta, che grida nel travaglio del parto. Il grande drago manifesta ancora oggi la sua ferocia attraverso i tanti piccoli draghi, che trascinano giù con la coda un terzo del cielo, ossia tentano di distruggere con la loro potenza le forze del bene, della verità e dell’amore. ll racconto prosegue poi ricordando che il figlio maschio fu rapito verso Dio e la donna fu trascinata nel deserto, in un luogo sicuro.
La donna vestita di sole, assieme a Maria, può essere identificata con l'umanità, con la Chiesa, con ciascuno di noi. Come il bambino, tuttavia, noi non siamo soli, qualcuno ci sottrae dal male. Come scrive l'amato papa Francesco nella Evangeli gaudium “Dio combatte con noi per far fiorire il mondo, ogni mattina”. Noi crediamo, fiduciosi nella promessa del Signore, che il mondo non finirà in una conflagrazione nucleare, ma nella bellezza, come racconta la visione dell'Apocalisse: “Io vidi la nuova terra scendere dal cielo, bella come una sposa pronta per l’incontro d'amore”. Santa Maria, che oggi veneriamo assunta in cielo, vittoriosa sulle forze del drago, vestita di luce, accompagna e incoraggia l’umanità dolente. Essa fa scendere la speranza sulle nostre paure, sulla incertezza del nostro tempo, sulle sofferenze che attraversiamo, sui piccoli o grandi draghi che inquietano la nostra storia e ci assicura che il male non prevarrà, perché Dio mantiene sempre le sue promesse e la sua misericordia è più forte del male. È per questo che, ancora oggi, noi tutti ci uniamo fiduciosi al cantico di Maria, il Magnificat, che esalta le grandezze di Dio, sottolineando per ben dieci volte la sua azione potente e misericordiosa. “Ha guardato l'umiltà della sua serva, grandi cose ha fatto l'Onnipotente, ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi, ha rovesciato i potenti, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi, ha soccorso Israele suo servo, ricordandosi della sua misericordia”. Affidiamo a Maria le sorti dell’umanità. Oggi, che è la sua festa, si interponga nel dialogo dei due grandi della terra e sia mediatrice di pace e di giustizia, lei sola capace di mettere fine alle guerre, che si sono sempre e dappertutto dimostrate inutili hanno provocato solo tanto dolore, lacerando i cuori. Maria risplenda come segno di consolazione e di sicura speranza per noi, creature ancora in cammino", cardinale Oscar Cantoni,
Ultimo aggiornamento: 15/08/2025 17:57:23
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