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Una brigatista tra le "grandi donne trentine": bufera sul libro

Trento - Il volume illustrato "33 trentine", su iniziativa della Commissione provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo, entra nella bufera. Le biografie del libro sono dedicate a donne importanti nelle arti, nelle scienze e nella società, nate in Trentino o che hanno attraversato nei secoli la provincia.


L'origine delle polemiche? Fra le donne trentine che hanno fatto la storia viene indicata anche la brigatista Margherita "Mara" Cagol, storica compagna di Renato Curcio e uccisa in un conflitto a fuoco con i carabinieri il 5 giugno 1975.


"Abbiamo scelto di riportare anche questa biografia – si legge nel volume – per sottolineare che la forza delle donne può anche essere distruttiva se non è ispirata a valori quali la convivenza pacifica e la non violenza".


POLEMICHE, FDI STIGMATIZZA E CHIEDE IL RITIRO DEL VOLUME
Roberto Biscaglia, responsabile Organizzazione provinciale di Fratelli d’Italia e Presidente del Circolo di Fratelli d’Italia "Città di Trento" stigmatizza l'operato della commissione Pari Opportunità della Provincia e chiede a nome del Partito il ritiro del volume con lo stralcio del capitolo dedicato alla fondatrice delle Brigate Rosse.



Fratelli d'Italia del Trentino in una nota "manifesta il proprio sconcerto per l'operato della commissione provinciale per le Pari Opportunità che non ha trovato di meglio che inserire una criminale terrorista, co-fondatrice delle brigate rosse, tra le trentine meritevoli di essere ricordate in un volume a sfondo didattico.

La notizia di questa deplorevole scelta, frutto del lavoro di tale commissione, ha già avuto eco nazionale e non poteva andare diversamente per la gravità di tale iniziativa.


Un interrogativo sorge circa la autonomia nel proprio operato della commissione Pari Opportunità: a nostro avviso non è accettabile che tali delicati processi decisionali in seno ad essa non siano sottoposti ad ulteriori organi di controllo istituzionali.


Tutto è tanto più pesante a causa di due tristi coincidenze: la giornata del ricordo delle vittime del terrorismo e l'anniversario dell'omicidio di Aldo Moro e, prima, della sua scorta.


I Trentini sono doppiamente colpiti nella loro sensibilità in quanto Egli aveva scelto la valle di Fiemme per i suoi periodi di riposo, lasciandovi vividi segni della sua presenza. Più in generale, riteniamo che la distorsione dei concetti di "memoria" e di "ricordo" che si insinua, con una ambigua proposta di modelli criminali, sia grave, poiché può facilmente travalicare per taluni nei concetti di "modello" e di "esempio".


Ben altri modelli femminili trentini potrebbero essere elevati alla considerazione ed al ricordo, modelli tratti dal mondo del lavoro, dal volontariato, dal mondo cattolico, ma pare che si voglia valorizzare un modello negativo. Nessuno si permetta leggerezze su questi ambiti delicati, ricordiamo come ci sono voluti lunghi anni di braccio di ferro con la Francia prima che questa acconsentisse alla cattura di terroristi italiani di quell'epoca, latitanti, per la presenza di una sorta di indulgenza ideologica che ha per lunghi anni determinato la loro libertà e impunità.


Tornando alle scelte per noi fuori luogo della commissione trentina, chiediamo una loro drastica correzione di rotta col ritiro del volume e lo stralcio del capitolo in questione. Ciò consentirebbe di mitigare la gravità delle scelte operate e consentirebbe alla provincia di Trento di essere rinomata per qualcosa e qualcuno di più elevato dei personaggi delle tragiche cronache degli anni di piombo di 45 anni fa".

Ultimo aggiornamento: 09/05/2021 11:15:12
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