Ora come ora lo stiamo facendo per amore dei nostri figli, e lo facciamo per questo periodo particolare, ma se a settembre continuerà (anche se a giorni alterni) la cosa diventerà pesante per tutti, bambini compresi.
Secondo, abbiamo la casa invasa di tablet, computer e smartphone per permettere ai nostri figli di scaricare i video e seguire i compiti (senza la nostra costante presenza sarebbero distratti da YouTube, Facebook e altri mille siti più o meno “istruttivi”).
Terzo, la connessione ad internet è pessima. Noi viviamo fuori città e la fibra ci era stata promessa svariati anni fa, ma abbiamo solo subito i lavori di interramento e poi… più niente.
Quarto, avendo tre figli, con molta probabilità, ogni giorno, almeno uno dei tre dovremo portarlo a scuola mentre uno o due resteranno a casa. Magari a tempo perso dovremo anche lavorare.
Siamo ai primi di maggio e sappiamo che per quest’anno scolastico la scuola non riprenderà. Ce ne siamo fatti una ragione. Va benissimo pensare a come poter riprendere a settembre, ma visto che mancano ancora 4 mesi, potremmo sperimentare queste nuove idee così da scoprirne le criticità e pensare, con la dovuta calma, quali soluzioni adottare.
Nel resto dell’Europa, i bambini delle materne e delle elementari vanno già a scuola da qualche settimana, mentre chi sta a casa a studiare sono “i grandi” per i quali non c’è bisogno di costante sorveglianza e presenza da parte dei genitori che possono invece andare al lavoro. Perché noi, in Italia, dobbiamo continuamente guardare come sono bravi “quelli del nord” e non iniziamo a fare anche noi come “quelli del nord”. Inoltre, è proprio necessario fare 3 mesi di vacanza estiva? Una volta c’era l’obbligo della leva, c’era l’obbligo delle vacanze ad agosto per le aziende che chiudevano per 3 settimane o addirittura tutto il mese di agosto, la domenica era una giornata di festa ed i negozi erano chiusi. Oggi tutto questo è cambiato, forse è ora che lo faccia anche la scuola.
Va bene, facciamo ripartire la scuola con il sistema alternato, ma sperimentiamo prima e, se è il caso, facciamo i dovuti interventi per rendere quest’idea efficiente. Magari, come nei bei tempi passati, saranno quelli del nord a seguire quelli del sud", Michael Iuni, Membro del Coordinamento di Trento di AGIRE per il Trentino