Quest’anno, la celebrazione ha assunto un significato ancora più pregnante visto quanto accaduto in questi mesi difficili e la cerimonia di oggi segna anche un momento di ripartenza, nel quale ricordiamo il passato per spingerci verso il futuro con fiducia”.
Concetto ripreso dal direttore della Fondazione Museo storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi, che ha spiegato come Malga Zonta possa diventare un luogo sempre più significativo, "perché un giorno - ha detto - non ci saranno più i partigiani a raccontare quei tragici fatti. E’ questo il senso del progetto del Parco Museo Malga Zonta e dell’iniziativa che sta nascendo, con il sostegno della Provincia, che prevede la creazione di alcuni sentieri tematici fra queste montagne. Uno di questi - ha aggiunto - sarà dedicato ai partigiani e partirà proprio da Malga Zonta".
Molti i gonfaloni presenti a Passo Coe a cominciare da quelli dei Comuni e delle due Provincie di Trento e di Vicenza, oltre alle insegne dell’ANPI e delle associazioni d’arma. L’orazione ufficiale è stata affidata alla giornalista Laura Gnocchi, che ha raccolto, insieme al giornalista Gad Lerner, le storie di 400 partigiani.