Crollano i consumi, i sindacati invocano misure per sostenere i redditi dei lavoratori. Cgil Cisl Uil: "La contrazione della spesa non potrà che peggiorare. Indispensabile adottare misure che tutelino il potere d’acquisto delle famiglie".
Preoccupa la riduzione dei consumi delle famiglie trentine, registrata alla fine del 2019. Le cause di questa situazione non nascono oggi e purtroppo si scontrano con un futuro prossimo decisamente difficile vista la crisi economica innescata dalle misure adottate durante l'emergenza Covid-19. “Se i redditi dei lavoratori restano fermi o addirittura arretrano, è chiaro che la spesa si contrae. Non è un caso che da tempo insistiamo sulla necessità di aumentare i livelli retributivi dei lavoratori dipendenti, attraverso politiche di contrattazione vere nei settori che più sono cresciuti negli anni scorsi – dicono i tre segretari generali di Cgil Cisl e Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Alla stagnazione dei redditi, che ha portato il Trentino nel 2017 e nel 2018 ad avere retribuzioni medie certificate dall’INPS inferiori a quelle del Nord-Est, si associa purtroppo una prospettiva decisamente preoccupante per l’occupazione e quindi per i redditi delle famiglie in Trentino che risentiranno della recessione innescata dal coronavirus”.
Molte famiglie hanno visto contrarre il loro reddito, per la cassa integrazione o la contrazione dei posti di lavoro che colpisce stagionali e precari.