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A Riva del Garda la Festa della Repubblica

Riva del Garda - In piazza Tre Novembre, conclusi i dodici rintocchi di mezzogiorno della Renga, la campana della torre civica Apponale, il Comune di Riva del Garda ha celebrato la Festa della Repubblica.


polSi è trattato di una cerimonia necessariamente in forma ridotta, per rispettare le norme di sicurezza relative all’emergenza sanitaria. Nutrita, tuttavia, la partecipazione: oltre al sindaco Adalberto Mosaner e alla Giunta quasi al completo, c’erano il presidente del Consiglio comunale Mauro Pederzolli e una rappresentanza della Polizia locale con il comandante Marco D’Arcangelo e di tutte le forze dell’ordine e dell’Associazione nazionale alpini. Tra il pubblico, anche l’avv. Renato Ballardini, combattente della Resistenza e medaglia d’oro al merito del Comune di Riva del Garda per l’impegno civico e nei campi della cultura e della convivenza.


La cerimonia, scandita dagli interventi del Corpo bandistico Città di Riva diretto dal Mo.

Mario Lutterotti, per l’occasione in formazione ridotta di dieci strumentisti, si è incentrata sull’intervento del sindaco Adalberto Mosaner: "Questa celebrazione -ha detto il sindaco- è anche un momento per ricordare tutti coloro che in questa emergenza hanno lavorato molto, hanno lavorato in modo anche difficilissimo, pensiamo a tutti i medici, gli infermieri, gli operatori socio sanitari, le forze dell’ordine".


Dopo aver sottolineato come l’Italia e gli italiani abbiano saputo far fronte in modo efficace e unito a una situazione grave e molto complessa, e auspicando ora una rapida ripresa dell’economia, il sindaco ha quindi letto il proprio messaggio: "Carissime concittadine, carissimi concittadini -ha detto il sindaco- la Festa della Repubblica Italiana è uno dei nostri simboli patri più importanti e il momento in cui celebriamo un passaggio fondamentale della nostra comune storia nazionale: il referendum con il quale nel 1946 il popolo italiano scelse la Repubblica. La legge fondamentale dello Stato italiano, la Costituzione, approvata dall’Assemblea costituente il 22 dicembre dell’anno seguente e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre per entrare in vigore il primo gennaio 1948, all’art, 3 afferma che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Ci troviamo oggi in un momento molto difficile della nostra storia, segnato da una gravissima pandemia che ha causato a oggi in Italia più di 33 mila vittime e che ha avuto un impatto terribile sull’economia planetaria. Quel passo della Costituzione, oggi, richiede che non solo lo Stato, ma tutte le istituzioni e le associazioni e i singoli cittadini si attivino per ovviare all’improvviso impoverimento di una parte della nostra società. Aggiungo che un ulteriore impegno di responsabilità e senso civico deve essere quello della massima attenzione e della prudenza nei comportamenti, allo scopo di contenere la diffusione del coronavirus. Siamo in un momento della nostra storia in cui, più ancora del solito, il comportamento, l’impegno e il contributo di ogni singolo cittadino possono fare la differenza. Nel festeggiare la scelta di responsabilità e il senso di comunità dei nostri avi, che 74 anni fa votarono per la Repubblica, voglio anche festeggiare la responsabilità e il senso di comunità degli italiani di oggi, che per la stragrande parte hanno fatto e, ne sono certo, faranno anche nei mesi a venire la loro parte. Buona festa della Repubblica, viva l’Italia".

Ultimo aggiornamento: 02/06/2020 15:58:37
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