Brescia - Il 22 novembre ci sarà il secondo giudizio per il "trio criminale", Mirto Milani, Silvia e Paola Zani, per l'omicidio di Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù, uccisa l'8 maggio 2021. La richiesta del Procuratore generale Domenico Chiaro è la riconferma della sentenza di primo grado, ossia l'ergastolo per tutti e tre.
Dopo la requisitoria del Procuratore generale sono intervenute le parti civili.
L'avvocato Piergiorgio Vittorini, che rappresenta Lucia Zani, terzogenita di Laura Ziliani, affetta da disabilità e parte civile nel processo, ha rimarcato che "le due figlie non hanno versato un euro per il funerale della madre" e chiesto di sbloccare la situazione patrimoniale, ben oltre il risarcimento di 200mila euro previsto dalla sentenza di primo grado, per sostenere le necessità delle terza figlia di Laura Ziliani.
L’
avvocatessa Monica Baresi, che rappresenta i fratelli e la madre di Laura Ziliani, e l'avvocato Piergiorgio Vittorini si sono opposti a un'eventuale richiesta di perizia.
Nel pomeriggio la parola è passata alle difese: con l'avvocatessa Maria Pia Longaretti, che assiste Silvia Zani, che ha ribattuito alle parti civili: "Silvia Zani sta bene da quanto è entrata in carcere, sta seguendo un percorso, questo è il segno che il gruppo la condizionava", mentre l'avvocatessa Simona Prestipino, che assiste Mirto Milani, ha posto l'accento sul ruolo di Mirto nella vicenda, un ruolo secondario, "per questo chiediamo una pena minore, Mirto è l’unico che non ha mai cambiato versione sul delitto".
Il presidente delle Corte d'Assise ha aggiornato l'udienza al 22 novembre, per le conclusione della difesa di Paola Zani, oggi assente e sostituito da un collega di studio, repliche e sentenza.
di A.Pa.