BERGAMO - I controlli condotti dai Carabinieri del N.A.S. di Brescia hanno – in verità eccezionalmente poiché percentuali del genere raramente si registrano nel corso delle ordinarie attività di controllo – rilevato diverse e, soprattutto, gravi violazioni in materia di rispetto della “sicurezza alimentare” presso ben sette esercizi pubblici della Bergamasca.
Criticità tali da rendere necessario l’intervento dell’autorità sanitaria che, in tre casi, ha disposto l’immediata sospensione del servizio.
A chiudere le serrande per ripristinare, specialmente, condizioni appropriate sono stati costretti i titolari di due bar di Bergamo e di un minimarket di Romano di Lombardia.
Nei loro frigoriferi i militari del Reparto Speciale dell’Arma dei Carabinieri hanno trovato alcuni alimenti (pane e dolciumi, soprattutto) congelati “alla buona”, all’interno di comuni buste per la spesa, e altri conservati senza alcuna indicazione in ordine ai tempi di preparazione e consumo. Complessivamente, un centinaio di chilogrammi di prodotti sono stati “denaturati” e smaltiti perché potenzialmente pericolosi per il consumo umano.
Precarie, anche, le condizioni igieniche: sporco diffuso e non rimosso da tempo e presenza, sui piani di lavoro, di detersivi e materiali non attinenti all’attività alimentare le mancanze generalmente rilevate. Un bar, addirittura, non aveva predisposto un documento obbligatorio per le aziende alimentari, necessario a stabilire proprio le più corrette prassi per mantenere alto il livello di sicurezza alimentare.
È andata meglio, se così si può dire, ai gerenti un ristorante di Pedrengo e a un barista di Seriate, i quali, oltre a curare in maniera non proprio opportuna l’aspetto igienico del locale, avevano tralasciato di indicare nel menù gli allergeni, un altro importante aspetto da tenere in considerazione per tutelare la salute dei consumatori.
Le violazioni contestate, complessivamente, prevedono sanzioni amministrative per 39mila euro.
Ultimo aggiornamento:
04/07/2025 16:52:49