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Stagione sciistica, più certezze e programmazione Oltralpe? In Italia Governo e istituzioni locali frenano

Roma - Gli operatori turistici ancora una volta denunciano mancanza di chiarezza e programmazione anche per quanto riguarda la stagione invernale. Il proseguimento del lockdown almeno per le prossime settimane - oltre alla mancanza al momento di un protocollo per aprire gli impianti sciistici - rischia di pesare non solo sulle prospettive per il Natale degli italiani ma anche sullo svolgimento della stagione invernale, cruciale per la sopravvivenza dei territori alpini italiani. E mentre oltre confine la situazione è indirizzata - solo l'Austria è in stand-by al momento ma con prospettive di inizio prima di Natale, in Svizzera l'apertura è già avvenuta e proseguirà nei prossimi weekend grazie al Piano di protezione redatto a fine ottobre col protocollo, in modo simile le stazioni francesi si aspettano un Natale sulla neve dopo il lockdown deciso da Macron - l'Italia anche nelle dichiarazioni delle istituzioni è completamente in alto mare.


"Tutto è legato all'andamento dell'epidemia, non si può pensare in questo momento alla programmazione della stagione", si continua a ripetere trasversalmente da parte di sindaci, governatori e membri della maggioranza di Governo, senza pensare alla drammatica situazione di un comparto chiave per l'economia del Paese.

E se dall'Esecutivo a Roma l'atteggiamento a favore di lockdown e chiusure è già stato dimostrato ampiamente negli ultimi mesi nonostante la catastrofe provocata dai provvedimenti di limitazioni populiste e poco razionali (rimanendo sul tema degli impianti sciistici, ne è un chiaro esempio la chiusura dopo un paio di scatti sui social delle code a Cervinia nel ponte di Ognissanti pochi giorni dopo aver dato il via libera alla stagione), lascia più perplessi i cittadini la posizione delle istituzioni locali che in linea di principio dovrebbero aver più chiara la problematica di tenuta economica-sociale dei propri territori.


Ieri sul tema della prospettiva per la stagione invernale è intervenuto il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia: "Riduciamo il più possibile i livelli di contagio, poi valuteremo le diverse condizioni territoriali. Dobbiamo convivere con il virus, mettendo il più possibile in sicurezza il Paese. Il virus si contiene con le restrizioni. E riaprire tutto non è contemplato, si tornerebbe al 1° gennaio 2020, e questo non si può fare. Quando ci sarà il vaccino, si potrà riaprire gradualmente". Sulla stessa linea il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, nel corso dell'ultima conferenza stampa: "Oggi non vanno create aspettative per il Natale, speriamo che si possa sciare dopo Natale. Tutti sappiamo che sarà un inverno difficilissimo".

Ultimo aggiornamento: 19/11/2020 10:55:47
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