Ad
a
Ad
Ad
a
Ad


“UE non può vietare lo sci”, rappresentante Commissione europea risponde all’Italia

mercoledì, 25 novembre 2020

Vienna – La sponda richiesta dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per ora non c’è. Nonostante gli annunci del premier, giustificando la scelta di chiudere gli impianti da sci anche con un presunto coordinamento europeo che sarebbe stato imminente, in poche ore pareri contrari e smentite sono arrivate prima dal Governo austriaco e ora da un rappresentante della Commissione europea. Un nuovo “fronte” per la scelta del lockdown che deve fare già i conti coi contrasti con le regioni alpine, dalla Valle d’Aosta al Trentino.

“L’Unione europea non ha competenza per lo sci, non vuole e non può vietare nulla. I governi e i parlamenti nazionali e regionali decidono autonomamente cosa indicare in termini di politica sanitaria in merito allo sci”. Lo afferma in una nota Martin Selmayr, rappresentante della Commissione europea a Vienna (Austria) ed ex segretario generale della Commissione presieduta da Jean-Claude Juncker, che allontana di fatto l’ipotesi di una chiusura sotto coordinamento europea paventata e auspicata dal Governo italiano. Gli Stati dovranno trovare autonomamente un accordo tra loro per un’apertura comune, anche se le posizioni espresse dalle istituzioni austriache (e l’apertura già avvenuta da settimane in Svizzera, Paese extra-UE) nelle ultime ore non contribuiscono ai progetti di Conte e dei suoi colleghi per rimandare tutti i discorsi turistici al 2021.

“I 27 Stati membri dell’UE stanno lavorando insieme alle istituzioni dell’Unione per contenere la pandemia il più rapidamente possibile attraverso misure coordinate e per ridurre in modo decisivo il numero d’infezioni nell’attuale seconda ondata”, sottolinea Selmayr.

“Tuttavia – prosegue la nota – ogni Stato membro decide autonomamente il giusto equilibrio tra libertà e restrizioni necessarie per la politica sanitaria. Che si tratti di chiusure di ristoranti e di scuole oppure restrizioni allo sport o al turismo. Tutto questo, ai sensi del diritto dell’Ue, è responsabilità dei governi e dei parlamenti nazionali“.

Oltre alla Svizzera (che però è già territorio extra-UE), anche l’Austria sembra indirizzata sull’inizio di stagione sciistica col periodo natalizio. Una decisione è attesa anche da parte della Slovenia. L’Italia sta già meditando – in caso di aperture Oltralpe concomitanti col lockdown natalizio del nostro Paese – misure ad hoc per evitare spostamenti inter-nazionali o per controllare/sottoporre a quarantena al rientro dall’estero degli amanti della neve che decidano di trascorrere una giornata sulla neve.



© Gazzetta delle Valli - Testata registrata in tribunale, direttore responsabile Pierangelo Panzeri - P. IVA 03457250136