Vienna - La sponda richiesta dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per ora non c'è. Nonostante gli annunci del premier, giustificando la scelta di chiudere gli impianti da sci anche con un presunto coordinamento europeo che sarebbe stato imminente, in poche ore pareri contrari e smentite sono arrivate prima dal Governo austriaco e ora da un rappresentante della Commissione europea. Un nuovo "fronte" per la scelta del lockdown che deve fare già i conti coi contrasti con le regioni alpine, dalla Valle d'Aosta al Trentino.
"L'Unione europea non ha competenza per lo sci, non vuole e non può vietare nulla. I governi e i parlamenti nazionali e regionali decidono autonomamente cosa indicare in termini di politica sanitaria in merito allo sci". Lo afferma in una nota Martin Selmayr, rappresentante della Commissione europea a Vienna (Austria) ed ex segretario generale della Commissione presieduta da Jean-Claude Juncker, che allontana di fatto l'ipotesi di una chiusura sotto coordinamento europea paventata e auspicata dal Governo italiano.