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Tutta la Lombardia zona rossa, il sindaco di Edolo Masneri deluso: “Classe politica deresponsabilizzata”

giovedì, 5 novembre 2020

Edolo – Nei commenti sul nuovo DPCM, illustrato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ieri sera e che entrerà in vigore domani – venerdì 6 novembre, non mancano dubbi – specialmente in Valle Camonica e nella provincia di Brescia – sull’autonomia nell’applicazione delle nuove prescrizioni che non sarebbe stata esercitata da Regione Lombardia. Infatti il Governatore lombardo Attilio Fontana “avrebbe potuto applicare provvedimenti differenziati per aree e province, in base ai dati sui contagi“, come già richiesto dalla Provincia di Brescia.

Luca MasneriIl sindaco di Edolo (Brescia), Luca Masneri (nella foto), va all’attacco ed ha dichiarato: “La scelta di non istituire zone rosse sub-regionali, rappresenta la vittoria del principio di autotutela e di deresponsabilizzazione della classe politica a tutti i livelli istituzionali. Bene la scelta di dividere in 3 fasce le regioni, tuttavia qualora una regione fosse ricaduta nella zona rossa, a quel punto, il governatore, di concerto con il sindaco della città capoluogo avrebbe potuto applicare le misure restrittive solo alla città o alla provincia maggiormente colpita dalla diffusione del virus Covid-19. Questo meccanismo avrebbe tutelato e promosso il principio di sussidiarietà verticale, oltre a dimostrare la bontà dell’autonomia regionale e la capacità dell’autonomia locale (il comune) a fronteggiare l’emergenza. Da venerdì invece, tutti si arrabbieranno con il Ministro della Salute, colpevole di aver dato seguito al DPCM bloccando le regioni rosse per 15 giorni, lasciando all’”elemosina di Stato” il ristoro dei danni subiti dalle attività, come se l’aspetto economico e non quello sociale fosse l’unica determinante dell’attività imprenditoriale. Da autonomista convinto e strenuo assertore della difesa del principio di sussidiarietà sono deluso, ma sempre più convinto che sia giunto il momento di far sorgere una nuova classe politica in grado di coniugare, competenza, difesa dei valori contenuti in Costituzione ed espressione della Dottrina Sociale, ma soprattutto responsabile. In politica si può sbagliare, ma, quando si occupano posizioni di vertice nelle istituzioni, bisogna decidere! Meglio un errore di valutazione che commettere il peccato di ignavia istituzionale”.



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