Ciò ricade fortemente sulla stabilità delle imprese.
Secondo gli ultimi dati Meps (Management engineering & production services, agenzia leader mondiale nell'analisi sul mercato dell'acciaio), il tondo per cemento armato, a novembre 2021 rispetto a un anno fa, manifesta un rincaro del prezzo base del +226,7%. Parallelamente agli aumenti di prezzo dei prodotti siderurgici, si osservano incrementi tra novembre 2021 e ottobre 2021 anche in altri materiali, come i polietileni, generalmente utilizzati per le tubazioni, i quali registrano un incremento del 69% per quelli ad alta densità e dell’88,2% per quelli a bassa densità, il rame che rincara del 40,2% e il gasolio del 106%.
Dinamiche riscontrate anche nel bresciano. Insieme ai dati positivi di un settore in crescita e pieno di opportunità che secondo i dati annuali sull’occupazione elaborati da Cape, ha calcolato sino a settembre un incremento del numero di addetti del 18,73% rispetto allo scorso anno, pesano drasticamente i rincari dei prezzi dei materiali. Dalla consultazione delle quotazioni di novembre fatta dalla Commissione del Prezziario delle opere edili di Brescia, rispetto ai dati ricavati nello stesso periodo dello scorso anno, si rileva un incremento medio del prezzo sui materiali essenziali per le lavorazioni base dell’edilizia quali il tondo per cemento armato (+80,25%), la rete elettrosaldata (+87,91%) e i laminati mercantili (+82,86%). Sale significativamente anche il costo del trefolo che, rispetto al 2020, rileva un aumento in percentuale media sul prezzo base del 144,9% nel mese di novembre, presumibilmente a causa di una mancanza di reperibilità del prodotto sul mercato.
Accanto ai forti incrementi, da qualche mese, è in atto un’allarmante crisi energetica che sta producendo spinte al rialzo dell’inflazione. A novembre, infatti, è proseguita l’accelerazione dell’inflazione, portandosi a una crescita pari a +3,8% su base annua, un livello che non si registrava da settembre 2008.
Aggiunge il presidente Deldossi: “Le istanze presentate da Ance al Governo e al Parlamento sono la punta dell’iceberg di una problematica che, se trascurata, rischia di riversarsi sull’intera economia. Per non affievolire la ripresa è fondamentale individuare delle strategie finalizzate a contenere gli elevati aumenti dei prezzi delle commodity. Con un settore in tale fermento è impensabile che si possano frenare interi cantieri a causa del caro materiali e della difficoltà di approvvigionamento. Auspichiamo che si possano prevedere quanto prima idonee misure di compensazione anche per i lavori privati al pari di quanto previsto per il settore dei lavori pubblici. L’azione di Ance continuerà affinché si possano trovare soluzioni continuative in grado di contrastare le possibili ripercussioni di ulteriori aumenti imprevisti”.