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Doppia cerimonia a Corteno Golgi, ricordati gli ex internati Pietro Bera e Bortolo Marazzani

Corteno Golgi - Conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto e consegna della Medaglia d'onore ai familiari di Pietro Bera e Bortolo Marazzani, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra.


MILITE IGNOTO

Il sindaco Ilario Sabbadini ha spiegato i motivi del consiglio comunale, convocato per l'occasione questo pomeriggio, mentre il consigliere delegato a Istruzione e Politiche Giovanili, Gabriele Rodondi, ha illustrato l'iter a livello nazionale, che ha visto l'adesione dei Comuni, in particolare di Corteno Golgi, per il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, in coincidenza con la commemorazione del centenario della traslazione nel sacello dell'Altare della Patria. "Questo momento - ha detto Gabriele Rodondi - è importante ed è simbolo di pace".



Quindi la cerimonia di consegna della Medaglia d'onore assegnata dal presidente della Repubblica a Pietro Bera e Bortolo Marazzini. "Mi ritengo fortunato - ha detto il primo cittadino - per aver avuto l'occasione di consegnare la Medaglia d'Onore ai familiari di due nostri concittadini deportati e internati nei lager nazisti".


Alla cerimonia erano presenti, oltre ai consiglieri comunali, il gruppo Alpini e Silvano Depari in rappresentanza di Anei (Associazione Nazionale Ex Internati) che ha ricordato i valori dei due ex deportati. Hanno scelto di essere prigionieri piuttosto che rinnegare i loro valori. Silvano Depari ha ricordato che sono oggi viventi 10 ex internati e due sono residenti a Corteno Golgi.

Un messaggio anche dal cappellano militari don Massimo Gelmi.


CONSEGNA MEDAGLIA D'ONORE


PIETRO BERA - Per Pietro Bera la Medaglia d'onore è stata consegnata dal sindaco Sabbadini al figlio Giuseppe e al nipote Pietro (nella foto).


Figlio unico, nato da Pietro e Lucia Bera il 4 dicembre 1924 a Corteno, Pietro Bera viene chiamato alle armi il 17 ottobre 1943 presso il 5° reggimento degli Alpini nel battaglione di Edolo. Il 9 settembre 1943 viene catturato prigioniero dai tedeschi e internato fino al 30 giugno 1945, giorno della sua liberazione.


Si hanno alcune testimonianze che raccontano la disperazione vissuta nel periodo, si sa che suo papà (che si chiamava anche lui Pietro Bera) dichiarò che se il figlio non fosse rientrato dalla guerra avrebbe venduto tutte le sue proprietà. Fortunatamente Pietro sopravvive alla guerra e ritornato in Patria si sposa nel 1950 con Domenica Albertani con la quale ha avuto sei figli. Nel 1966 ottiene una croce al merito di guerra in memoria della sua prigionia.


Essendo figlio unico Pietro ha continuato la sua vita presso la casa natale stando vicino ai suoi genitori i quali gestivano una bottega e un’osteria nella frazione di Lombro. Pietro, uomo tranquillo si è invece dedicato all’agricoltura, facendo da sempre il contadino. Dopo due anni di malattia è morto il 16 giugno 1997. In sua memoria un nipote porta il suo nome.


BORTOLO MARAZZANI - La Medaglia d'Onore è stata consegnata, sempre dal sindaco, al figlio Martino e alla nipote (nella foto).


Quarto di cinque fratelli, Bortolo Marazzani nasce a Corteno il 9 ottobre 1914. Figlio di Antonio e Maria Bianchi. Chiamato alle armi il 6 settembre 1934 presta servizio nel 5° reggimento degli Alpini del battaglione di Edolo svolgendo la mansione di calzolaio. Due anni dopo, nel 1936 viene mandato in congedo illimitato. In occasione della Seconda Guerra Mondiale viene richiamato alle armi il 10 settembre del 1939. Durante il periodo tra il 1939 e il 1943 è mandato in Albania, in Grecia per poi venir catturato prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943. Successivamente deportato in Germania lavora come prigioniero in una cava di carbone a Berlino est dove rimane fino al 27 settembre 1945, giorno della sua liberazione. Sopravvissuto alla guerra si sposa nel 1951 con Maria Rodondi con la quale ha avuto tre figli. I figli lo ricordano come un uomo chiuso che non ha mai voluto raccontare del periodo della sua prigionia. Ha condotto una vita semplice facendo l’operaio e il contadino. E' morto il 1 ottobre 2001 a Edolo.


Al termine della doppia cerimonia è nata l'idea - quando ci saranno le condizioni e superata la pandemia - di consegnare a tutti i familiari di ex internati un riconoscimento, simbolo di pace e per questo il sindaco Sabbadini ha già avviato contatti con il presidente di Anei Valle Camonica, Fabio Branchi. Tra l'ipotesi spicca l'idea di un momento congiunto Corteno Golgi e Aprica, che contano numerosi ex deportati.

Ultimo aggiornamento: 24/04/2021 18:41:53
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