MILANO - Approvato in Regione Lombardia un ordine del giorno, con primo firmatario il consigliere regionale camuno Davide Caparini, sulla rimozione del materiale e dei detriti depositati dai sempre più frequenti eventi alluvionali a cui sovente è associato trasporto solido sotto forma di colate detritiche con coinvolgimento di ingenti quantità dimateriale detritico.
Il documento
"Regione Lombardia è sempre più frequentemente interessata da eventi meteorologici estremi localizzati (eventi pluviometricimolto spesso localizzati e caratterizzati da intensità di pioggia molto elevata),accompagnati da eventi alluvionali a cui moltospesso si associa trasporto in alveo di ingenti quantità di materiale lapideo, generando un incremento del rischio sugli abitati, sulleinfrastrutture pubbliche e sugli insediamenti produttivi;tali fenomeni determinano molto spesso una perdita della funzionalità idraulica dei corsi d’acqua, con conseguente aumento delrischio annesso al verificarsi di ulteriori dissesti idrogeologici;in particolare, nelle aree montane e pedemontane, dove gli abitati si collocano molto spesso sulle conoidi di corsi d’acquasecondari, tali fenomeni costituiscono un fattore di rischio rilevante, tali fenomeni franosi aggravano un quadro già molto fragile dalpunto di vista idrogeologico;gli enti locali, i consorzi forestali e le comunità montane si trovano nella necessità di intervenire con urgenza per rimuovere talimateriali, ma si scontrano con procedure complesse,autorizzazioni lente e normative che inquadrano i materiali come “rifiuti” anchequando sarebbe più corretto considerarli come “risorse territoriali da riutilizzare”;
Considerato che la vigente disciplina regionale (in particolare la L.R. 16/2007 in materia di gestione dei rifiuti e la L.R.
12/2005 sul governo delterritorio) non contempla, in modo chiaro ed efficace, procedure semplificate per l’asportazione e la gestione dei materiali derivantida eventi calamitosi o potenzialmente dannosi;in molti casi, la necessità di interventi urgenti viene ostacolata da vincoli formali che finiscono per rallentare o impedire la messa insicurezza delle aree colpite;è necessario riconoscere la specificità di questi materiali, valorizzandone il possibile riutilizzo in loco con opere compensative(ingegneria naturalistica, regimazione idraulica, viabilità o altre finalità pubbliche) e superando la logica dello smaltimento onerosoa carico degli enti;ODG1488 Pagina 1 di 2con il presente ordine del giorno si vuole offrire una risposta concreta alle esigenze dei territori colpiti da frane,alluvioni esmottamenti, riducendo la burocrazia e rafforzando il presidio attivo del territorio, in linea con il principio di sussidiarietà e con laresponsabilità istituzionale della Regione Lombardia;
Impegna il presidente della Regione a predisporre, con urgenza, una proposta normativa di modifica e integrazione della L.R. 16/2007 e, ove necessario, della L.R.12/2005, con l’obiettivo di: introdurre procedure semplificate e tempi certi per l’asportazione di materiale e detriti in aree a rischio idrogeologico ointeressate da eventi calamitosi,anche in via preventiva; prevedere, in tali casi, deroghe temporanee e motivate alla disciplina ordinaria dei rifiuti, in particolare per quanto riguarda laqualifica del materiale come sottoprodotto o come risorsa riutilizzabile; consentire agli enti locali e ai soggetti attuatori (Comuni, Unioni, Comunità Montane, Consorzi forestali, AIPo,ERSAF), che stannorealizzando già interventi sui reticoli idrici,e che per cause non prevedibili hanno necessità di rimuovere ulteriori volumi detriticidagli alvei, di intervenire con procedure semplificate, in tempi rapidi,anche avalendosi di soggetti privati (in deroga ai piani diescavazione il cui iter di approvazione risulta molto complesso e lungo), che su richiesta potrebbero anche eseguire operecompensative; istituire un tavolo tecnico, con il coinvolgimento delle autorità competenti (UTR, AIPo, Autorità di Bacino,ERSAF, ComunitàMontane, ARPA) e di professionisti di settore, per definire linee guida operative condivise e modelli standard di autorizzazione etracciabilità; promuovere, dove possibile, il riutilizzo del materiale per finalità pubbliche e ambientali, riducendo al contempo i costi a caricodegli enti e i tempi di intervento: per le procedure relative ai piani di escavazione, introdurre la possibilità di aumentare la percentuale di valore a cui è possibileassociare, in alternativa al compenso economico, l’esecuzione di opere compensative da eseguire direttamente lungo i corsi d’acqua(attualmente la norma fissa una percentuale del 20%);g) dotarsi di nuovi “studi dei sedimenti” che ricostruiscano in maniera chiara l’assetto degli alvei dei fiumi (individuando settori doveil corso d’acqua scava, dove deposita o dove si trova in equilibrio) andando ad evidenziare i tratti sovralluvionati che necessitano dipulizie straordinarie, da programmare periodicamente".