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Valle Camonica: due nuovi volumi della Società Storica e Antropologica

Sono stati presentati al Palazzo delle Cultura di Breno

BRENO (Brescia) - Sono stati presentati a Breno, presso il Palazzo della cultura, due nuovi volumi della Società Storica e Antropologica di Valle Camonica: gli statuti di Valle Camonica del 1433 e del 1624.
L'evento, dal titolo “Libertà, autonomia e giustizia in Valle Camonica tra Medioevo ed età veneta” e con la presenza del curatore Luca Giarelli e degli assessori del Comune di Breno Lucia Botticchio e Matteo Corani, si è inserito nelle rassegne CI_Festival Culturale e come anteprima di Camunerie-Il Castello che rivive, organizzato dalla Pro Loco Brenese guidata da Christian Moscardi.

Luca Giarelli è storico medievista e dell'età moderna, archivista, archeologo, guida turistica. Nei suoi studi si è occupato di storia medievale e moderna delle comunità alpine, archeologia e antropologia culturale. È direttore degli Incontri per lo Studio dei Territori Alpini (ISTA). È affiliato a diversi istituti come la Società Storica e Antropologica di Valle Camonica (SSAValCam), la Confederazione Italiana Archeologi (CIA), la Società Italiana per la Storia Medievale (SISMED) e la Società Italiana per la Storia dell'Età Moderna (SISEM). Intervista a Luca Giarelli sulla nuova edizione degli Statuti di Valle Camonica

Cosa sono gli Statuti di Valle Camonica?
"Si tratta di raccolte normative di ambito civile e criminale, elaborate tra tardo Medioevo ed età moderna. Le due principali redazioni superstiti, datate rispettivamente 1433 e 1624 e redatte in latino, illustrano il sistema di governo della Comunità di Valle Camonica sotto la dominazione della Repubblica di Venezia (1428-1797".

In che senso si parla di "autonomia della Valle Camonica"?
"Durante l'antico regime la Repubblica di Venezia si configurava come un "commonwealth", uno stato composto da vari corpi territoriali che avevano contrattato con il governo centrale veneziano differenti gradi di autonomia. Al tempo della propria "dedizione", nel 1428, la Valle Camonica riuscì ad ottenere il privilegio di essere una "terra separata" nel distretto bresciano, potendo godere di proprie norme giuridiche distinte da quelle della città o dei territori circostanti".

Perché sono così rilevanti dal punto di vista storico?
"Gli Statuti costituiscono una fonte primaria per lo studio delle istituzioni locali, del diritto consuetudinario e delle relazioni politiche tra centro e periferia. Essi testimoniano la capacità di una comunità alpina di negoziare e conservare ampi margini di autogoverno all’interno di uno Stato sovraordinato"

Quante versioni degli statuti esistono?
"Sono attestate due versioni di epoca veneziana: quelli “antichi”, risalenti al 1433, in vigore per circa 190 anni, e quelli “moderni”, revisionati nel 1624, e rimasti validi fino alla fine della Repubblica di Venezia. Già all'inizio del Trecento però si fa riferimento a statuti più antichi, oggi perduti, che furono in uso durante la dominazione milanese-viscontea".

Come si è arrivati a questa nuova edizione?
"L’iniziativa editoriale si era proposta di rendere gli Statuti pienamente fruibili non soltanto agli studiosi, ma anche a insegnanti, studenti e cittadini interessati.
Il lavoro si è inserito nel solco di quello avviato nel 1974, quando vennero pubblicati in anastatica gli statuti del 1498 (che riprendevano quelli del 1433), e del 1977/1983, quando furono resi disponibili gli statuti del 1624, anche con traduzione in italiano".

Gli statuti erano quindi già noti?
"Sì, gli statuti erano già noti, ma difficilmente accessibili sia perché quei volumi oggi non sono più in circolazione, sia perché le edizioni di quaranta e cinquant'anni fa riportavano il testo latino con i caratteri originari, comprese numerosissime abbreviazioni. Ora invece i testi sono tranquillamente leggibili, oltre ad essere introdotti da un corposo approfondimento storico-istituzionale che risponde a molte domande e curiosità del periodo".

Che tipo di approfondimenti sono contenuti nell'introduzione?
"I volumi sono stati impostati con un medesimo schema di indice, che comprende una sezione di contesto storico sul rispettivo periodo, la modalità con la quale si formarono gli statuti, in che modo sono stati strutturati, come si organizzava il governo della Valle Camonica, alcuni elementi di metrologia e moneta, tabelle demografiche delle comunità della Valle. Un'interessante sezione riporta per la prima volta gli elenchi comparati di governatori civili e militari della Valle Camonica in età veneta (Rettori veneziani di Brescia, Capitani e vicari di Valcamonica, Sindaci generali e Cancellieri di Valle, Castellani di Breno e provveditori)".

E poi, naturalmente, gli statuti.
"Gli statuti sono riportati in versione integrale e originale nella lingua latina. Sono corredati da alcune appendici e dalle rispettive rubriche. Gli statuti del 1624 riportavano anche un indice, che è stato aggiunto in questa edizione. Per favorire meglio la comprensione si sono tradotti i titoli della rubrica (poco più di 600 per gli statuti del 1433 e circa 570 per quelli del 1624). Inoltre è stata aggiunta una corposa sezione di "curiosità civili e criminali"".

Cosa contiene questa sezione?
"Riporta una varietà di disposizioni che possono incuriosire il lettore: dal divieto di gettare rifiuti maleodoranti sulle strade pubbliche, alle punizioni per che rubava cani, tirava la barba o insultava qualcuno dicendo "che ti venga il vermocane!". Si trovano le tipologie di condanne penali: dal taglio di mani, piedi e orecchie alle sentenze capitali tramite impiccagione, decapitazione, rogo o squartamento "dopo esser stato trascinato legato alla coda di un cavallo". Un regolamento particolare salvaguardava dall'arresto coloro che erano intenti negli studi di "grammatica, logica o altre scienze"".

Cosa cambia tra gli statuti del 1433 e quelli del 1624?
"Mentre nei primi si comprende ancora il sentimento "medievale" (con tutte le cautele con cui va utilizzato questo termine) i secondi risentono del clima politico e religioso post-tridentino: si irrigidiscono le norme morali, alcune pene corporali vengono sostituite con condanne alle galere, si ordinano chiaramente la sezione civile e criminale, si precisano i nuovi equilibri del periodo (le limitazioni per i Capitano di valle bresciano, la presenza nei consigli della famiglia Federici) e si registra una maggiore standardizzazione metrologica e monetaria".

È previsto un proseguimento di questo lavoro?
"L'edizione degli statuti di Valle Camonica ha consentito alla Società Storica e Antropologica di Valle Camonica di inaugurare un nuova collana di studi: "Statuti". L'intenzione da qui in avanti è quella di proseguire nell'edizione e riedizione critica degli statuti rurali delle comunità locali. Inoltre, avremmo intenzione di avviare progetti di divulgazione nelle scuole per far conoscere non solo il contenuto dei documenti, ma anche il contesto storico in cui nacquero. Un patrimonio del genere vive solo se viene studiato e raccontato".

Dove è possibile recuperare gli Statuti di Valle Camonica?
"Gli statuti sono sempre disponibili all'acquisto sui principali negozi on-line che trattano la vendita di libri (amazon, ibs, mondadori, Hoepli, libreriauniversitaria…) oppure nel corso degli incontri organizzati dalla Società Storica e Antropologica di Valle Camonica".
Ultimo aggiornamento: 10/08/2025 22:39:32
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