Castelfondo - L'artista Luigi Prevedel e le opere, in particolare bellezza Indisturbata nel marmo, regala emozioni a Trento. Nell’atrio d’ingresso di Palazzo Trentini è stata “svelata” ed esposta al pubblico per la prima volta un’opera dello scultore noneso Luigi Prevedel. Indisturbata – questo il nome dato alla statua scolpita in marmo rosa Portogallo –, che raffigura una giovane donna adagiata con due libri accanto, rimarrà per un mese nel salone d’accesso alla sede del Consiglio provinciale – al civico 27 di via Manci a Trento.
Un’opera realizzata senza riferimenti - Ad offrire a tutti la possibilità di ammirare la scultura – la quarta realizzata da Prevedel – nello storico edificio pubblico che ospita gli uffici dell’assemblea legislativa trentina, è stato il presidente del Consiglio provinciale. Il quale ha raccontato – introducendo l’incontro davanti ad un folto pubblico – come la statua sia arrivata a Palazzo Trentini. “Qualche mese fa un amico mi aveva invitato ad incontrare Prevedel a Castelfondo per vedere di persona la scultura. Impressionato dall’opera soprattutto – ha spiegato – per la bellezza dei dettagli, ho deciso di organizzare l’esposizione della statua nella sede istituzionale del Consiglio provinciale. “Anche per significare – ha concluso – che un’opera come questa sarebbe auspicabile che rimanesse in Trentino”. A presentare Luigi Prevedel è stata Alice Salavolti, curatrice dell’esposizione, laureata in beni culturali all’università di Trento e che da tre anni affianca lo scultore come modella, ma soprattutto per gestirne le pubbliche relazioni e gli allestimenti. Salavolti ha ricordato che Prevedel è un carpentiere che non ha mai studiato scultura. “Questa – ha aggiunto – è la sua quarta opera, realizzata senza disegni preparatori né riferimenti, che trova solo in me l’unica ispirazione”.
Scolpita “nel” marmo - “Le mie opere – ha esordito Luigi Pervedel – nascono da fatti che mi sono capitati nella mia vita personale o che sono accaduti nel mondo e che mi hanno colpito. In questo caso scolpire una donna è stato particolarmente impegnativo. Un lavoro – ha aggiunto – che mi ha assorbito tutti i giorni per un anno, perché il marmo portoghese è molto duro e per arrivare alla fine dell’opera (inizialmente il blocco pesava 36 quintali e una volta scolpito l’ho ridotto a 19) ho dovuto seguire una dieta particolare perdendo 10 chili”.