La terribile vicenda di Andrea Papi della Val di Sole e i numerosi attacchi registrati negli ultimi mesi rappresentano la punta dell’iceberg di una situazione fuori controllo dove la resistenza di chi lavora e vive sul territorio è ormai al limite”.
Fondamentale anche il passaggio sulle battaglie condotte contro il Nutriscore e il cibo sintetico: “Gli investimenti nel campo del cibo sintetico stanno crescendo molto, sostenuti da diversi protagonisti del settore hitech e della nuova finanza mondiale. Per quanto riguarda la carne da laboratorio, la verità che non viene rivelata è che non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti. Dopo la raccolta di oltre un milione e mezzo di firme in tutta la Penisola da parte di Coldiretti, delle quali oltre tredicimila in regione, lo scorso 28 marzo il Consiglio dei Ministri ha licenziato un disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione, l’uso e l’importazione di cibo sintetico. Coldiretti ha presentato un ulteriore mozione che presentata anche nei consigli comunali per chiedere la conversione in legge del decreto.
Da combattere in sede europea anche le battaglie contro il “regolamento fitofarmaci” e la direttiva “ammazza stalle”.
“In questi mesi – ha ricordato Barbacovi - abbiamo ribadito a più riprese che questo tipo di politica omologante andrebbe a ledere chi, come l’Italia e la nostra regione autonoma, nel tempo ha investito in sostenibilità ambientale, ricerca e innovazione. Equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali, appare ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa”.
Anche rispetto alla recente entrata in vigore della legge sulle “etichette allarmistiche del vino” in Irlanda la posizione di Coldiretti è ferma: “Si tratta di una norma distorsiva del commercio che è il risultato di un approccio ideologico nei confronti di un alimento come il vino che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea e conta diecimila anni di storia. Dobbiamo difendere un settore del Made in Italy che ha scelto da tempo la strada della qualità”.
Sul fronte del lavoro e in particolare del Decreto Flussi, Barbacovi ha ricordato che “grazie alle pressioni a livello nazionale e provinciale di Coldiretti, il ministero del lavoro e dell’agricoltura ci ha concesso ulteriori quote per il rilascio dei nulla osta delle domande di extracomunitari richiesti per la Provincia di Trento”.
Sul tema della gestione dei rifiuti, il presidente ha ricordato che “Coldiretti ha ritenuto opportuno esprimersi nel merito del 5° aggiornamento del Piano Provinciale Gestione Rifiuti, perchè materia che, se non gestita con la giusta ratio, può avere conseguenze d’impatto sul territorio e sulle imprese molto negative. Il tema della gestione dei rifiuti tocca molti aspetti, come si evince dalle nostre considerazioni, non solo tematiche progettuali, ma ambientali, economiche, sociali e comportamentali, sarà pertanto necessario, e noi l’auspichiamo, un confronto serio che tenga in debita considerazione l’oggi, ma soprattutto il domani, una politica lungimirante che porti benefici trasversali”.
“E’ inoltre importante – ha aggiunto Barbacovi - riconoscere il ruolo delle nuove tecniche di evoluzione assistita per accelerare sulla genetica green capace di tutelare l’ambiente, proteggere le produzioni agricole con meno pesticidi, difendere il patrimonio di biodiversità presente in Italia dai cambiamenti climatici e far tornare la ricerca italiana protagonista dopo l’emergenza Covid”.
Infine un passaggio sulle opere strategiche infrastrutturali che sono fondamentali per il settore agricolo e sul “Piano Invasi”, mai come oggi prioritario per l’Italia: “Serve un miliardo di euro per aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica. Gli invasi rappresentano inoltre una delle forme più sostenibili per l’accumulo di energia ed è fondamentale coinvolgere grandi soggetti come Terna, Enel, Eni in un partenariato utile allo sviluppo della sicurezza energetica e idrica del Paese”.