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Peio, aperto il centro glaciologico Careser

Un nuovo presidio per la conoscenza degli ambienti glaciali

PEIO (Trento) - È stato aperto oggi, tra le vette della Val de la Mare, ai piedi del Cevedale, il nuovo Centro glaciologico Careser, un presidio di conoscenza scientifica e di divulgazione dedicato ai ghiacciai, collocato a 2.600 metri di altitudine, nel Parco nazionale dello Stelvio, nei pressi della diga del Careser. La giornata inaugurale è cominciata in mattinata con una salita a piedi lungo il “Percorso dei ghiacciai”, dal parcheggio Prabon al rifugio Larcher al Cevedale. Un itinerario immersivo che ha permesso ai partecipanti di avvicinarsi all’ambiente glaciale accompagnati dalle guide del Parco e della SAT.

Nel primo pomeriggio si è tenuta l'apertura con la partecipazione di molte persone fra appassionati di montagna e addetti ai lavori: ad intervenire sono stati l’assessore provinciale Mattia Gottardi con dirigenti generali Giovanni Gardelli e Romano Stanchina, l'assessore regionale Carlo Daldoss, il sindaco di Peio Luca Veneri, il presidente della SAT Cristian Ferrari, con il presidente della Commissione Glaciologica Enrico Valcanover, nonché Michele Buratti responsabile tecnico produzione idroelettrica del Gruppo Dolomiti Energia che ha messo a disposizione lo spazio dell'allestimento; ad accompagnare l'evento anche le voci intense degli Armonici Cantori Solandri.

"In occasione dell'anno internazionale dei ghiacciai la Provincia, mediante il Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna e il Servizio Sviluppo sostenibile e aree protette, ha promosso varie iniziative per favorire la conoscenza del territorio alpino e in particolare dei ghiacciai e della loro evoluzione - ha commentato l’assessore alle aree protette Mattia Gottardi - Con le attività presentate a marzo dal Dipartimento Protezione civile e ora con l'apertura del Centro Glaciologico, vogliamo mettere a sistema i numerosi studi e ricerche sul tema, far conoscere il lavoro di monitoraggio costantemente portato avanti dalle strutture provinciali anche la fine della sicurezza del territorio e sensibilizzare la comunità locale e i visitatori sul valore unico dei nostri ghiacciai, che rappresentano una risorsa naturale fondamentale per l’equilibrio ecologico delle nostre montagne. In Trentino i ghiacciai e le aree protette sono legati in modo profondo e inscindibile: basti pensare che gran parte delle superfici glaciali del nostro territorio si trova proprio all’interno dei parchi, per questo sono particolarmente felice che il nuovo Centro glaciologico sia sorto qui, nel cuore del Parco nazionale dello Stelvio, tra i ghiacciai del gruppo Ortles-Cevedale. La realizzazione del Centro Glaciologico è il risultato della collaborazione della SAT con il Parco dello Stelvio, ma anche del concorso di strutture provinciali ed enti di ricerca del sistema provinciale. Il primo pannello del percorso fa capire il numero dei soggetti che hanno contribuito e i temi di grande interesse che sono legati al mondo glaciale. Il Centro è quindi un progetto corale nato dalla passione per la montagna e dalla volontà di trasmettere conoscenza, memoria e consapevolezza. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questa realizzazione", ha concluso l'assessore Gottardi.

L'assessore regionale Carlo Daldoss ha parlato di un "luogo importante sia sotto il profilo della memoria storica, basti pensare alla sua antropizzazione ai fini dello sfruttamento idroelettrico, sia sotto il profilo turistico culturale, perché i fruitori di questo luogo potranno vedere l'evoluzione dei nostri preziosi ghiacciai".

Il sindaco di Peio Luca Veneri, nel dare il benvenuto ai tanti partecipanti e nel ringraziare i soggetti che hanno contribuito alla sua realizzazione, ha spiegato come il Centro si inserisca "nella filosofia che da sempre caratterizza la nostra valle: la cura del territorio, la tutela della montagna, la responsabilità verso le generazioni future. Il Centro - ha proseguito il sindaco - sorge in un luogo significativo e racconta la storia dei nostri ghiacciai. È un luogo di memoria storica, e nelle valli alpine come la nostra la memoria è un bene prezioso, da coltivare con attenzione, e di memoria attiva, perché i ghiacciai stanno cambiando e ci invitano a riflettere sul rapporto fra uomo e ambiente.
C’è poi un aspetto che riguarda da vicino la nostra economia e il nostro sviluppo: quello dell’acqua come risorsa, sia naturale che energetica, e il fatto che questo centro sorga proprio vicino a una diga lo ricorda bene. questo centro è davvero un presidio importante, un segnale forte di attenzione verso la montagna e le sue trasformazioni".

Come spiegato dal presidente della SAT, Cristian Ferrari, nell'esposizione gli ambienti glaciali, con le loro trasformazioni accelerate, vengono raccontati attraverso modelli in legno, immagini e pannelli esplicativi che illustrano non solo la conformazione e l’evoluzione dei ghiacciai, ma anche la storia e l’identità di questi ambienti unici. "Lo Statuto della SAT, dalla sua fondazione prevede fra i compiti dell'Associazione lo studio, la difesa, la tutela delle montagne e la divulgazione delle informazioni raccolte.– ha detto Cristian Ferrari - Questo impegno avviene in diversi modi: non solo attraverso la produzione di testi di studio e attività di ricerca, ma anche con la promozione e la creazione di veri e propri luoghi di conoscenza. Ecco spiegata l’importanza di un Centro Glaciologico all’interno di un’area Parco fortemente glacializzata. Il Centro Glaciologico Careser restituisce la consapevolezza ai visitatori che il territorio che hanno davanti è stato profondante plasmato negli anni ed è ancora in trasformazione. Inoltre, per rendere l’esperienza della visita più immediata, numerosa documentazione è stata prodotta attraverso confronti fotografici, utilizzando pregevoli documenti relativi, per esempio, al periodo di costruzione della diga. Mi fa piacere sottolineare come tutte le attività di ricerca svolte sul territorio da SAT, Ente Parco e Provincia trovino in questo centro un prezioso strumento di valorizzazione".

A scattare la fotografia sulla stato di salute dei ghiacciai è stato il presidente Commissione Glaciologica di SAT Enrico Valcanover: “La maggior parte dei ghiacciai trentini, sia per numero che per estensione, è localizzata nei gruppi montuosi dell'Adamello-Presanella e dell'Ortles Cevedale, dove si trova il nuovo Centro Glaciologico Careser. Il centro è situato in un ambiente di alta montagna, dove i segni lasciati dal passaggio dei ghiacciai sono ancora ben tangibili: l'allestimento realizzato potrà fornire ai visitatori alcuni strumenti per leggere le tracce che le masse glaciali hanno lasciato sul paesaggio circostante.Questo luogo è inoltre un ottimo osservatorio sugli effetti che il cambiamento climatico sta esercitando alle alte quote. Dal 2011 al 2023 abbiamo perso circa un terzo della superficie delle aree glacializzate all’interno della provincia di Trento. Nel 2011 i ghiacciai trentini occupavano una superficie pari a circa 30 km quadrati, mentre oggi la superficie glacializzata è di poco più di 20 km quadrati”.

In conclusione la Michele Buratti che ha portato il saluto anche della presidente del Gruppo Dolomiti Energia Silvia Arlanch ha commentato: "Siamo orgogliosi di ospitare e inaugurare questo allestimento che rappresenta un'occasione di approfondimento sull'evoluzione dei ghiacciai e delle conseguenti riflessioni sui cambiamenti climatici: un tema che richiede responsabilità, consapevolezza e azioni concrete. Come Gruppo Dolomiti Energia siamo impegnati attivamente, con investimenti, prodotti e progetti nel supportare la transizione energetica di famiglie e imprese, contribuendo così agli obiettivi climatici nazionali."

Il Centro è stato realizzato all’interno di una palazzina messa a disposizione dal Gruppo Dolomiti Energia e nasce da un’idea della Commissione glaciologica della SAT, condivisa e sviluppata dal Comitato provinciale di coordinamento del Parco nazionale dello Stelvio. Il progetto ha visto una rete ampia di collaborazioni: dal Servizio Sviluppo sostenibile e aree protette della Provincia autonoma di Trento a diversi enti provinciali – come il Servizio Geologico, l’Agenzia per l’ambiente, l’Ufficio beni archeologici – oltre al MUSE, alla Fondazione Museo civico di Rovereto e alla Fondazione Museo storico del Trentino. Un contributo speciale è arrivato anche dagli studenti del Liceo artistico “Vittoria” di Trento, che hanno partecipato all’allestimento colorando insieme al personale del Parco i plastici dei ghiacciai del Careser e de La Mare.

Il Centro glaciologico è accessibile fino al 30 settembre, con orario 8-16.30, offrendo a escursionisti e visitatori l’opportunità di conoscere da vicino la storia e il futuro dei ghiacciai trentini.
Ultimo aggiornamento: 28/07/2025 06:43:19
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