CLES (Trento) - Non bastava la tensione per il mancato rinnovo del contratto nazionale e di quello aziendale, in
Ebara Pumps Europe lavoratrici e lavoratori sono sempre più esasperati per il clima che si respira nello stabilimento di
Cles.
Ebara è un’importante multinazionale giapponese che ha tra i suoi valori fondativi il rispetto, la collaborazione, la valorizzazione dei dipendenti in modo che possano
“affrontare il lavoro investendovi tutta la creatività e l’ingegno di cui sono capaci, operando con la massima sincerità e integrità” in un ambiente stimolante che possa loro ispirare
“un senso generale di unità e identità”.
"Proprio per questo lavoratrici e lavoratori di Cles non si capacitano per quello che accade oramai da troppo tempo. Già a marzo 2024 si era arrivati allo sciopero per il modo in cui i dipendenti si sentivano trattati dalla gerarchia aziendale, c’era stato un chiarimento con la dirigenza italiana con l’impegno a costruire maggiore dialogo e ascolto, ma negli ultimi mesi la situazione è addirittura peggiorata.
Da parte di alcuni responsabili si registrano comportamenti poco professionali e inaccettabili: un controllo assillante ed opprimente che arriva ad invadere la distanza interpersonale, lavoratori anche con decenni di esperienza sviliti, contestazioni disciplinari come piovesse, ingerenze sulla vita personale di chi viene ripreso, ferie e permessi negati per capriccio anche quando l’organizzazione del lavoro li permetterebbe, solo per fare qualche esempio.
Sempre più persone vivono questa situazione con ansia e a volte con la paura che possa degenerare. I comportamenti di alcune persone che rappresentano l’azienda mettono in difficoltà anche altri responsabili, che hanno sempre gestito il loro ruolo con rigore ma anche con rispetto verso la loro squadra, ottenendo migliori risultati e reale autorevolezza. Assistiamo alle dimissioni di personale con molti anni di anzianità aziendale, cosa che crea tanta preoccupazione tra i colleghi per il futuro dell’azienda e non si capisce perché non se ne preoccupi anche la dirigenza, in un periodo in cui le aziende si rubano i profili più specializzati".
Esasperati da questa situazione i lavoratori Ebara di Cles, rappresentati dalla RSU e dalla Fiom del Trentino, hanno deciso di incrociare le braccia giovedì 3 luglio per l’intera giornata di lavoro, per "chiedere un profondo cambiamento nel comportamento dell’azienda e pretendere rispetto".