PERGINE VALSUGANA (Trento) - I
carabinieri della Stazione di
Pergine Valsugana hanno denunciato un uomo, residente nel salernitano, ritenuto il presunto responsabile di una truffa ai danni di una 70enne della zona, posta in essere col raggiro del “
finto carabiniere”.

Le indagini sono state avviate nel mese di agosto, a seguito della denuncia presentata da una donna per un patito tentativo di
truffa messo in atto da un “finto” carabiniere, attraverso la tecnica dello “spoofing”, termine inglese che significa “inganno”, utilizzata nel campo dell’informatica per ingannare un sistema o un utente fingendo di essere un’entità diversa da quella reale.
In questo caso, l’autore, fingendosi dipendente di una nota società di servizi di pagamento digitale, ha comunicato alla vittima che sul proprio conto corrente era in atto un tentativo di pagamento di circa 1.400 euro, e le ha indicato un numero verde da chiamare per bloccarlo rassicurandolo che a breve sarebbe stata chiamata dai
carabinieri di
Trento per impedire il pagamento.
Il truffatore, per guadagnarsi la fiducia della vittima, l'ha contattata e, attraverso la tecnica del spoofing, ha fatto visualizzare sullo schermo del telefono della vittima proprio il numero di telefono corrispondente a quello dei carabinieri di Trento. Il malvivente, a questo punto, fingendosi carabiniere, ha ottenuto la fiducia dell’anziana la quale in preda ad uno stato di agitazione, credendo di parlare realmente con un militare dell’Arma, ha ascoltato attentamente i consigli che le venivano forniti.
Ella è stata invitata a recarsi velocemente presso la propria filiale bancaria per disporre un bonifico urgente di 47.500 euro a favore di un conto corrente di altro istituto bancario intestato ad una persona fisica con la causale “trasferimento per investimenti personali” (dettaglio utile per non destare sospetti nell’operatore bancario), ed era sempre al telefono con il truffatore (mantenendo la donna impegnata al telefono, il truffatore le avrebbe così impedito di chiedere consiglio o aiuto in caso di dubbio).
Poco dopo, la donna, disperata, resasi conto di aver agito con troppa fretta e che c’era qualcosa di anomalo, si è rivolta ai “veri” carabinieri della Stazione di Pergine Valsugana, i quali si sono messi tempestivamente all’opera chiedendo all’istituto bancario di bloccare il bonifico, ma senza successo in quanto della tipologia “urgente” e non più revocabile.
A questo punto, i militari di Pergine, tramite complessi accertamenti tecnici svolti in poco meno di tre settimane, sono riusciti a rintracciare la somma di denaro prima ancora che giungesse nella disponibilità del truffatore, ponendola d’iniziativa sotto sequestro e successivamente chiedendone alla Procura della Repubblica di Trento la convalida con contestuale restituzione alla vittima, scongiurando così la tentata truffa ed evitando un grave danno economico. Ulteriori accertamenti sono in corso al fine di individuare eventuali complici.
I carabinieri consigliano sempre di contattare il 112 NUE, senza remore, per segnalare qualsiasi richiesta sospetta ed invitano a diffidare di chi chiede di effettuare operazioni di pagamento. Nessun operatore bancario o delle forze dell’ordine chiederà mai di trasferire denaro in modo urgente su un altro conto, né richiederà di effettuare un bonifico telefonico.