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Piano per la zootecnia montana in Trentino

La mozione approvata dal Consiglio provinciale di Trento

Trento - Il Consiglio provinciale di Trento ha discusso e approvato 3 proposte di mozione. Emendata ed approvata all’unanimità quella sul congedo di paternità obbligatorio, ci si è concentrati su quella per la promozione della zootecnia (votata in due parti e respinta). L’Aula ha poi iniziato la trattazione di una terza mozione, quella sulla tutela degli anziani nei pronto soccorsi che sarà terminata nel pomeriggio.

Le mozioni
Congedo di paternità obbligatorio, adottare il decreto legislativo previsto dalla legge 32 del 2022 (emendata e approvata all’unanimità)

La mozione a prima firma di una consigliera di minoranza, già discussa ieri e rimandata ad oggi per una trattativa che si è conclusa con l’emendamento del testo, impegna l’esecutivo a farsi promotore di un confronto con il Governo, nell’imminente scadenza della legge delega 32 del 2022 in materia di congedo di paternità obbligatorio, al fine di estenderne il periodo in linea con i Paesi più avanzati e soprattutto in linea con l’esigenza sociale di riequilibrare il lavoro di cura verso una effettiva condivisione delle responsabilità di cura e genitoriali tra uomini e donne.

L’assessora ha parlato dei confronti e dell’accordo sull’emendamento e ha elencato le tante misure che l’attuale governo romano ha messo in atto nel senso della conciliazione. Un governo amico della famiglia, ha dichiarato. La consigliera proponente ha ringraziato per la convergenza, ha ricordato che l’assessora ha elencato i risultati mirabolanti del governo in piena par condicio, che nulla hanno a che fare con la proposta di mozione. La consigliera ha chiesto poi all’assessora di riferire alla Commissione competente i risultati del dialogo con il Governo.

Una consigliera di minoranza si è detta soddisfatta per l’accordo: il tema è di grande importanza per le famiglie, per le donne e per gli uomini che hanno il diritto e il piacere di accudire i loro figli. Il tempo dedicato alle cure parentali è di fondamentale importanza, soprattutto per le donne dal punto di vista lavorativo. Il governo amico delle donne? Qualcosa di più si potrebbe fare, ha aggiunto.

Un consigliere del misto ha ricordato l’attenzione del Governo provinciale anche nella scorsa legislatura su questo tema e su temi a favore della famiglia che forse non sempre sono stati compresi dalla minoranza, ma nessuno può negare al presidente quanto fatto in questo senso. Un consigliere di minoranza ha ringraziato gli attori della mediazione per la disponibilità: la mozione è un segnale, un passo importante in continuità con le politiche della Provincia che da 10 anni almeno cerca di proiettare il Trentino su politiche di benessere territoriale.

Un consigliere di maggioranza ha parlato di un tema importante per il futuro del Trentino su cui tutti siamo chiamati a lavorare, sarebbe stato un segnale molto brutto se l’Aula avesse visto ieri una contrapposizione su un tema che deve vedere uniti.

Prodotto zootecnico, attivare un programma di promozione (respinta sia nella premessa con 12 sì e 20 no, sia nel dispositivo con 15 sì e 18 no)
La zootecnia di montagna, intesa come fortissimo presidio delle valli, fatto di piccole aziende collocate fino ai margini delle valli trentine, sta vivendo un drammatico momento per la sua sopravvivenza, nonostante la politica provinciale abbia per troppo tempo parlato di quelle realtà come di modello da sviluppare, ha detto una consigliera di minoranza che ha affermato che occorre fare di più, sotto tanti punti di vista. Su queste premesse, la consigliera ha presentato la mozione sottoscritta da 11 consiglieri di minoranza che impegna la Giunta provinciale ad attivare un programma straordinario di iniziative volte alla promozione del prodotto lattiero caseario locale con particolare riferimento alla prosecuzione e alla rivisitazione di iniziative che in passato hanno avuto tanto successo.

Un’altra consigliera di minoranza ha premesso che la zootecnia di montagna è la parte meno impattante e più sana della zootecnia con la maggiore attenzione alla salute degli animali e dei consumatori; ha poi consigliato la visione di “Food for profit”. Non ci si può nascondere tuttavia, ha detto, che il consumo di carne impatta sull’ambiente e sulla salute umana, oltre che sugli animali presenti sulle tavole. Ancora: è chiaro che il settore zootecnico si regge su continui sussidi europei e nazionali; sono passati 40 anni dal rapporto Fao che denunciava l’impatto della zootecnia sull’ambiente, ma i rapporti dell’Oms e di realtà internazionali continuano a evidenziare la necessità di ridurre il consumo di carne e di ricorrere sempre più alle proteine vegetali per motivi sanitari, ambientali ed economici. La consigliera ha inoltre citato il caso del bambino vittima di intossicazione da prodotti caseari derivati da latte crudo, che ha definito vittima di superficialità, disinformazione e comunicazione carente, che invece andrebbe fatta a tutti i livelli. Ha infine parlato di un tema complesso che richiede approfondimenti che non riguardano solo l’economia di montagna. Un altro consigliere di minoranza ha espresso sostegno alla proposta di mozione perché tratta di un tema importante per l’economia di montagna, la necessità di sostenere il comparto lattiero-caseario, ha dichiarato. Ancora: i pascoli creano le condizioni ideali per la produzione di un latte eccezionale e una produzione casearia di eccellenza. Prodotti che sono frutto di attenzione all’animale e al prodotto, si ritiene perciò fondamentale promuovere le produzioni lattiero-caseario, vera espressione del Trentino. Non solo sostegno di vino e mele, ma di ogni gioiello gastronomico del territorio, ha concluso. Per un’altra consigliera di minoranza promuovere prodotti di qualità che valorizzino il marchio made in Trentino è la strada maestra per far imparare ad apprezzare il territorio in termini non solo turistici, ma anche culturali. Una cultura enogastronomica a 360 gradi, ha aggiunto; indubbie sono le difficoltà di oggi del settore, a cui si deve dare una mano, lo può fare l’intero sistema del Trentino. La consigliera ha parlato della necessità di promuovere un modello alpino della zootecnia trentina e sottolineato l’importanza di un lavoro sul marketing.
Una consigliera di maggioranza ha parlato dei territori di montagna che vivono grazie al sacrificio di famiglie che si dedicano all’allevamento di bovini, ovini e caprini: un’attività che ci permette di avere la montagna come la conosciamo. Già ora le malghe affrontano delle problematiche relative alla carenza del personale, ha affermato, fa male sentir generalizzare e parlare di un’agricoltura che non è quella delle nostre malghe. Ha invitato all’approfondimento e al supporto concreto chi dà una mano perché il Trentino sia davvero quello che è, non si sostiene solo il comparto zootecnico, ma anche il settore del turismo.
L’assessora competente ha ricordato il grande lavoro della Giunta fatto anche sul fronte della promozione: la valorizzazione delle eccellenze del comparto agricolo trentino sono nelle strategie poste in primo luogo. La descrizione fatta da una consigliera di minoranza, ha detto, non rispecchia la situazione trentina, a partire dalle certificazioni: si capisce che in altri contesti possano esserci situazioni problematiche, ma non si può descrivere il comparto zootecnico trentino come non attento al territorio e all’ambiente. Ci sono purtroppo politiche europee che accostano le aziende zootecniche trentine alle grandi aziende, ha proseguito e ha ricordato il protocollo elaborato con Appa in questo senso. Ha invitato gli altri consiglieri di minoranza a studiare un po’ meglio la promozione del settore zootecnico prima di dire che si può fare di più.
A breve partirà un tavolo zootecnia, ha annunciato, con i rappresentanti dell’intera filiera che analizzerà le difficoltà del comparto per trovare giuste soluzioni: ci si attende ora che il mondo zootecnico possa portare proposte e trovare una condivisione. Ha infine citato la modifica del regolamento sull’agriturismo e l’obbligo per le malghe di avere il 100% dei formaggi e dei vini trentini e il progetto Carta dei valori, ampliato mettendo al tavolo il comparto del turismo e della promozione. Non si può dire che la politica provinciale è poco adeguata a mettere in connessione zootecnia e promozione è incoerente con le politiche portate avanti e l’attenzione dimostrata, ha concluso, esprimendo parere contrario alla proposta di mozione.
Una consigliera di maggioranza ha detto di non aver apprezzato che in un momento in cui gli allevatori fanno un enorme sforzo per resistere si vada a identificare il mondo della zootecnia alpina come il responsabile dell’inquinamento. Si vive in una realtà fatta di grandi complessità, ma non si può guardare al mondo della zootecnia come a un mondo di colpevoli, ha aggiunto. C’è, ahinoi, qualcuno che non si comporta bene, ma come dappertutto, c’è comunque un’enorme vigilanza, ha affermato. Ancora: si è avviato nella scorsa legislatura un grande lavoro di attenzione, magari sottotraccia, dispiace perciò sentire assimilare il mondo della zootecnia trentino a quello del documentario. Ha ricordato un recente convegno sulla promozione dei prodotti della zootecnia e detto che se comunicazione si deve fare deve essere finalizzata al singolo consumatore che deve essere informato sull’impatto della propria scelta.
La proponente ha parlato di stalle e allevatori attenti al benessere animale e alla salute delle persone che consumano il prodotto. Spiace, ha detto, pur consapevole che la premessa era esposta alle critiche, che l’assessora non colga l’opportunità di valorizzare ulteriormente il lavoro che già si sta facendo con grandi e piccole manifestazioni, che probabilmente non sono sufficienti altrimenti non si chiederebbe in aula un’ulteriore attenzione. L’assesora ha ribadito che l’attenzione c’è e citato il progetto di formazione nelle scuole “L’Agricoltura è una fantastica avventura”.
La consigliera di minoranza che aveva portato l’attenzione sulla questione ambientale ha replicato in dichiarazione di voto precisando il carattere generale delle dichiarazioni che ha espresso. Un settore degno assolutamente di essere attenzionato; portare in aula il tema del benessere degli animali e quindi di ambiente e consumatori è comunque per la consigliera assolutamente coerente. Si è detta consapevole della difficoltà del lavoro in malga, toccare qualche criticità che purtroppo c’è può però creare una doverosa attenzione maggiore. Un’altra consigliera di minoranza già intervenuta si è detta dispiaciuta dell’accoglimento critico del suggerimento, di auspicio, a un rafforzamento della promozione del prodotto; ha parlato della necessità di un marketing interno.
La consigliera di maggioranza che aveva parlato di un duro lavoro nelle malghe ha chiesto di distinguere il dispositivo dalle premesse per consentire un voto sereno, proposta a cui la proponente si è detta favorevole, proponendo votazione separata di premessa e dispositivo.
Un consigliere di maggioranza ha anticipato voto contrario: il tema della zootecnia di montagna rappresenta un sostegno fondamentale al turismo ma è anche attinente all’identità trentina. Ha trattato del sacrificio quotidiano di chi svolge il lavoro e dichiarato che solo chi ha avuto occasione di viverlo direttamente può capirlo. Ha trattato di un settore che ha bisogno di costruirsi reddito, di costruirlo con dignità perché all’interno delle comunità trentine è sempre stata vista come un’attività di serie b. Il settore, ha continuato, ha bisogno di sostegno, promozione, consapevolezza dei cittadini che è fondamentale e va supportato con l’acquisto dei prodotti e ha bisogno di interventi strutturali (ad esempio mirati sui mezzi meccanici). Un altro consigliere di maggioranza ha ricordato gli stanziamenti nella scorsa legislatura per far fronte alla crisi del 2022. I piani straordinari, ha detto, si fanno nel momento in cui ci sono problematiche disattese, la Giunta invece è estremamente attenta al settore. La situazione trovata da questa Giunta anche nella scorsa legislatura è quella descritta dalla premessa, ha concluso, e sta essendo affrontata con politiche che non necessitano interventi straordinari.

Pronto soccorso affollati, tutelare gli anziani
Una mozione a prima firma di una consigliera di minoranza, emendata in accordo con l’assessore, impegna la Giunta a istituire un tavolo tecnico diretto a verificare la fattibilità e sostenibilità, sotto il profilo gestionale, organizzativo e strutturale, della implementazione, all’interno dei pronto soccorso, di soluzioni organizzative attente alle esigenze della fragilità. La proponente ha espresso gratitudine per la disponibilità a trovare un accordo e condividere con la Giunta la necessità di un occhio di riguardo per le persone fragili in un momento in cui diventano ancora più fragili.
L’assessore ha parlato di un tema noto, di uno dei due temi sottoposti al Dipartimento, le file al pronto soccorso e le liste di attesa. Non perché nella scorsa legislatura non si sia tenuto conto di ciò, ha precisato, ma per l’appesantimento creato da due anni di Covid sul sistema, dalle visite rimandate alla percezione variata dei cittadini. Serve del tempo, ha dichiarato, per fare cultura e far capire che non bisogna saltare una filiera: l’assessore si è detto convinto che se i medici di base sono messi nelle condizioni di lavorare bene si ridurranno gli accessi al pronto soccorso. Al di fuori delle situazioni di emergenza, ha indicato in questo senso la necessità di una differente presa in carico anche per gli over 75. L’assessore si è impegnato a discuterne domani in una Giunta di programma come obiettivo di legislatura. Ha indicato le risorse reperite sulla missione 6 del Pnrr, il Dm 77 per quanto riguarda la realizzazione delle Case di comunità, il potenziamento dell’assistenza domiciliare, la telemedicina, le centrali operative territoriali e la centrale operativa 116-117 ospedali di comunità come le azioni su cui si deve lavorare. Ha concluso parlando dell’attuale organizzazione dei pronto soccorso con l’assegnazione del codice argento che prevede una priorità rispetto ad altri utenti; è anche contemplata la possibilità all’accompagnamento.
Un consigliere di minoranza ha parlato della sofferenza che stanno vivendo i pronto soccorsi, dove ci sono i ⅔ di gettonisti, un problema enorme e in parte di qualità delle prestazioni dell’assistenza, di inappropriatezza dei ricoveri anche per le persone anziane. Il consigliere ha parlato di una situazione di inappropriatezza, di un pronto soccorso in difficoltà, ha ricordato la mancanza di specializzandi in medicina dell’emergenza-urgenza e affermato che sugli anziani servirebbe un’attenzione di geriatri, medici specializzati con la formazione adeguata per la presa in carico a 360 gradi, magari pensando a una scuola di specializzazione sul territorio. Bene prendersi l’impegno, ha concluso, ma all’impegno devono corrispondere le risorse perché la sanità a costo zero non esiste. Un’altra consigliera di minoranza ha proposto un distinguo tra l’anziano e il grande anziano, ha indicato la geriatria come una specialità da valorizzare, ha parlato di un problema di consumo del pasto all’interno del pronto soccorso. A Cles se si potessero aprire gli ambulatori pronti gli anziani troverebbero un luogo più adatto per l’attesa del ricovero, ha concluso.
Un consigliere del misto ha parlato della sfida delle sfide: un problema che si pone a ogni legislatura perché si stanno pagando le scelte nazionali che sono risultate in una riduzione di medici e infermieri. I pronto soccorso, ha aggiunto, sono divenuti punto di approdo anche perché ai medici di base si accede su appuntamento. Poi: i pronto soccorsi sono oberati, perciò si deve agire su più fronti e non pensare solo di aumentare il personale. Ha proposto un dato relativo al 2018, quando si avevano 223.000 accessi al pronto soccorso in Trentino, i codici bianchi erano il 19%, i veri il 64,2%.
Ultimo aggiornamento: 09/05/2024 19:57:38
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