TRENTO - “
Questo non è un periodo di crisi, dal punto di vista dell’economia e delle opportunità di sviluppo. Ci sono, è vero, focolai su cui intervenire, ma gli indicatori su molti aspetti sono positivi, dal lavoro all’innovazione. Certamente in un quadro di incertezze internazionali e di riposizionamento delle catene del valore, tra locale e globale, abbiamo l’occasione di ripensare il nostro modello. Dobbiamo convertire eccellenza scientifica in eccellenza produttiva e sociale, consolidando una via trentina allo sviluppo, sui domini strategici: scienze della vita, energia, digitale, meccatronica e manifattura avanzata. Sono ambiti essenziali da valorizzare. Ecco la ragione del piano che elaboreremo con le categorie economiche e sindacali, per valorizzare l’industria, che è manifattura ma anche servizi, rafforzando l’orientamento verso un elevato valore aggiunto”, così il
vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca
Achille Spinelli, che oggi ha illustrato la manovra triennale 2026-28 nella seduta del Consiglio delle autonomie locali.
I

ntrodotto dal presidente del Cal
Michele Cereghini, Spinelli è intervenuto a nome del
presidente Maurizio Fugatti evidenziando il “mix” strategico di priorità e azioni su cui poggia la manovra di previsione triennale 2026-2028. Disegno di legge che sta compiendo il suo iter: dopo la tappa al Cal approderà venerdì in Giunta per l’approvazione e quindi alle commissioni consiliari competenti, prima della trattazione in Aula a dicembre.
“Questo intervento di bilancio - le parole di
Spinelli -,
che conta su entrate nette disponibili per 5 miliardi e 612,4 milioni sul 2026, punta ad un mix di misure che consente, per quanto riguarda il primo ambito di azione, di rafforzare il sostegno alle famiglie, la conciliazione vita-lavoro e la natalità. Un tema che è strettamente legato al secondo capitolo, ovvero l’attrattività del territorio: significa la capacità di accogliere nuove famiglie che scelgono il Trentino, accanto a nuove capacità di fare economia e impresa. C’è poi come terzo ambito il rilancio del valore delle produzioni, della competitività e dell’innovazione aziendale. A questo proposito, partiamo da una situazione che non è negativa, come testimonia l’indice sintetico di Eurostat sull’Innovazione Regionale (RIS) che posiziona il nostro territorio al primo posto tra le regioni italiane. Abbiamo però necessità di convogliare sempre più gli investimenti nei settori che possono creare maggiore valore aggiunto, occupazione di qualità, generando una spinta sulla crescita. Lo faremo con il piano prima menzionato che definiremo assieme a categorie economiche e sindacali”.
Il
vicepresidente Spinelli ha quindi ripercorso le novità della manovra, cioè l’abbattimento del costo degli asili nido in base all’Icef e l’introduzione delle attività estive per i ragazzi nelle scuole elementari e medie. Accanto ci sono, come delineato nelle precedenti manovre, il nuovo assegno di natalità per il terzo figlio, le agevolazioni collegate all’addizionale regionale all’IRPEF e i congedi parentali.
Illustrati inoltre gli interventi nei diversi capitoli, dalle agevolazioni per le imprese alla casa con le tre nuove misure previste in manovra.
All’incontro erano presenti anche i dirigenti generali della Provincia
Luisa Tretter (Affari finanziari) e
Valeria Placidi (Affari istituzionali).
A seguire, dopo l’intervento di Cereghini, che ha precisato come il quadro che esce dalla manovra sia quello di un’economia sana, anticipando la volontà di lavorare al Protocollo di finanza locale per finanziare diversi interventi per la parte scolastica e gli asili nido, si è svolto il dibattito con i sindaci.
Una manovra che conta su entrate nette disponibili per 5 miliardi e 612,4 milioni sul 2026, e che consente di introdurre alcune rilevanti novità, rivolte in particolare alla sfera della conciliazione famiglia-lavoro, delle necessità delle famiglie con figli e della natalità. Tra esse, l’abbattimento del costo degli asili nido in base all’Icef e l’introduzione delle attività estive per i ragazzi nelle scuole elementari e medie. Accanto ci sono, come delineato nelle precedenti manovre, il nuovo assegno di natalità per il terzo figlio, le agevolazioni collegate all’addizionale regionale all’IRPEF e i congedi parentali. "Per quanto riguarda il sostegno alle famiglie con figli, è previsto l'azzeramento delle rette di frequenza dei servizi 0-3 per i nuclei con ICEF fino a 0,4, e il suo dimezzamento per i nuclei con ICEF fino a 0,7. Si tratta di una misura che opererà assommandosi al contributo già previsto dallo Stato. Abbiamo poi, intenzione, di attivare convenzioni, in regime SIEG, per l'erogazione di servizi di conciliazione nel periodo estivo, che potranno trovare spazio all'interno degli edifici scolastici" ha illustrato il Vice Presidente Spinelli.
"Si tratta di una manovra dai numeri importanti, che rispecchiano un andamento positivo dell'economia trentina. All'interno di questo quadro, il CAL negozierà con l'Assessorato competente le politiche a favore degli Enti locali, che concorrono anch'essi, con le loro politiche, allo sviluppo dell'economia ed al mantenimento di elevati livelli di servizi a favore della società trentina." ha commentato il Presidente del CAL,
Michele Cereghini.
Concetti ripresi anche da
Luca Paolazzi, Vice Presidente del CAL e Sindaco di Lavis, che ha osservato come Comuni e Provincia debbano lavorare in sinergia per le comunità locali. Delle risorse a disposizione devono, quindi, poter beneficiare in maniera equa anche le Autonomie locali, per attuare politiche a favore dei cittadini e proseguire i propri investimenti. Positiva l'attenzione dedicata al tema dei nidi, ma occorre trovare una soluzione che non metta i comuni nella posizione di chi deve applicare tariffe congrue per far quadrare i conti, e la provincia nel ruolo di chi va a compensare gli oneri per le famiglie." Anche Franco Ianeselli, Sindaco di Trento, ha riconosciuto positivi, nelle finalità, gli interventi in materia di conciliazione, riservandosi di valutare, quando sarà noto, il merito di come tali misure saranno declinate. Per quanto riguarda le tariffe dei nidi, ha evidenziato come il Comune di Trento, in assenza di una politica provinciale in tal senso, abbia negli scorsi anni ridotto significativamente le rette utilizzando risorse del proprio bilancio. Se ora la Provincia interviene è necessario concordare, all'interno del Protocollo di finanza locale, modalità che non penalizzino i comuni che abbiano già investito nella stessa direzione, e che premino invece chi attualmente applica rette più alte.
Ci sono poi nuove misure previste anche sul tema della casa, tra cui l’erogazione di contributi a favore di persone fisiche che ristrutturano alloggi da locare successivamente a canone moderato (5 milioni a bilancio), con l’obiettivo di favorire l’immissione sul mercato degli affitti di 250-300 alloggi, nonché l’attivazione di un nuovo strumento finalizzato alla concessione di contributi in favore di cooperative edilizie che promuovono forme di abitare collaborativo (5 milioni a bilancio con l’obiettivo di assegnare contributi a circa 150 interventi). Previsto inoltre un intervento sperimentale per i contributi a imprese del settore manifatturiero che ristrutturano alloggi da locare a canone moderato ai propri dipendenti (un milione). Inoltre, vengono stanziati 15 milioni per Itea e 10 milioni per finanziare ulteriormente la rivitalizzazione delle aree a rischio abbandono. Seguono le misure di sostegno sull’acquisto prima casa per giovani e famiglie numerose e i progetti RiUrb e RiVal che procedono nel loro iter.
Sul fonte delle politiche industriali, la manovra imposta i presupposti per un piano che faciliti la conversione dell'eccellenza scientifica nella nostra ricerca in eccellenza produttiva e sociale. La priorità è valorizzare la manifattura avanzata e le produzioni ad alto valore aggiunto, con una costante attenzione ad attrarre e mantenere sul territorio il migliore capitale umano.
Riguardo alle opere pubbliche, sul bilancio pluriennale risultano già finanziate opere per oltre 2,5 miliardi di euro, di cui 820 milioni per la realizzazione del nuovo Polo Ospedaliero e Universitario del Trentino. Le risorse aggiuntive in manovra ammontano a 183 milioni, di cui 102 per l’edilizia scolastica, in particolare per la riqualificazione e miglioramento delle sedi delle scuole superiori su tutto il territorio.
Promozione del benessere familiare e della natalità: presentato il rapporto dell'Agenzia per la coesione sociale
I lavori sono proseguiti con l'illustrazione, da parte della Dirigente generale dell'Agenzia per la Coesione sociale, del Rapporto sull'attuazione della legge provinciale n. 1/2011, recante "Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità".
"Un'occasione di confronto rispetto ad un tema centrale, sia per le politiche provinciali che per quelle attuate dai nostri comuni." - ha commentato il Vice Presidente del CAL, Luca Paolazzi -
"Gli interventi posti in essere ai diversi livelli devono trovare un raccordo, e - trattandosi di misure talvolta innovative e sperimentali - è bene che ci sia un monitoraggio ed un confronto nel merito di quanto realizzato."
Sviluppare l'inclusione attraverso il social prescribing
Parere favorevole al finanziamento del progetto C.O.P.E.+
Nel prosieguo, il Consiglio delle autonomie locali ha esaminato, e valutato favorevolmente, la proposta di deliberazione della Giunta provinciale che va a disciplinare e finanziare il progetto 'C.O.P.E.+” (Capabilities, Opportunities, Places and Engagement - Capacità, Opportunità, Luoghi e Ingaggio), promosso dalla Provincia autonoma di Trento per sviluppare l'inclusione sociale e la promozione del benessere di persone in condizioni di fragilità socio-sanitaria, educativa, relazionale e occupazionale, attraverso l'approccio della 'Prescrizione Sociale” (Social Prescribing).
L'iniziativa, presentata dall'Assessore provinciale Mario Tonina, si pone quale prosecuzione di un progetto europeo, che la Provincia ha guidato come capofila tra gennaio 2022 e giugno 2024, cofinanziato dal Programma EaSI dell'Unione Europea. Il progetto si proponeva di raggiungere e supportare giovani e giovani adulti (15-34 anni) in condizioni di fragilità psicologica, sociale, educativa e occupazionale - con particolare attenzione ai NEET (giovani non inseriti in percorsi di istruzione, formazione o lavoro) - attraverso modalità flessibili, non formali e personalizzate, basate sulla costruzione di relazioni di fiducia e sull'attivazione di risorse non sanitarie presenti nella comunità, anziché su percorsi rigidamente strutturati o esclusivamente clinici. In particolare, è stata sperimentata la metodologia del Social Prescribing (Prescrizione Sociale), un approccio innovativo che risponde a bisogni complessi connettendo le persone con risorse e servizi non clinici presenti nella comunità.
Centrale nel modello è la figura del Link Worker: professionisti o volontari specificamente formati che accompagnano le persone in modo flessibile, co-progettano con loro piani d'azione individualizzati e fungono da ponte tra utenti, servizi e comunità.
Con il provvedimento in esame si prevede e si finanzia, mediante risorse del bilancio provinciale, la prosecuzione di tale esperienza per un ulteriore triennio, sotto l’egida nel nuovo intervento "C.O.P.E.+". Il target principale continua ad essere i giovani e giovani adulti tra 15 e 34 anni in situazione di fragilità, con possibile estensione ad altre fasce di popolazione. La durata è di tre anni con un finanziamento totale di 900.000 euro (300.000 euro annui).
La governance prevede due livelli: una Cabina di Regia per la pianificazione strategica e il monitoraggio, composta da Provincia (con funzioni di coordinamento), APSS, Servizi Sociali Territoriali e Federazione Trentina della Cooperazione; e un Nucleo Operativo per il coordinamento quotidiano, il supporto ai Link Worker e la formazione, con rappresentanti di APSS (coordinamento), Provincia, Federazione e Servizi Sociali Territoriali. L'attuazione è affidata all'APSS come soggetto responsabile.
Aggregazione tra le concessioni idroelettriche Taio - S. Giustina e di Mezzocorona - Mollaro
Parere favorevole
Alla luce di quanto previsto dall'art. 13 comma 6 dello Statuto di Autonomia, la Giunta provinciale, con deliberazione n. 1658 del 18 ottobre 2024, ha provveduto ad individuare la data ultima di scadenza della proroga di diritto, sancita da tale norma per le concessioni di grande derivazione idroelettrica presenti sul territorio trentino, in relazione alla disciplina statale vigente per le concessioni situate sul territorio nazionale. Per effetto di tale provvedimento, la scadenza ultima della concessione di Taio - S. Giustina era stata fissata al 27 agosto 2025, mentre quella della concessione di Mezzocorona-Mollaro interverrà soltanto il 31.12.2027. Le due concessioni riguardano impianti collocati sul medesimo corso d'acqua, e, per ragioni di carattere gestionale, economico produttivo, ma anche connesse alla migliore modulazione della capacità dl laminazione delle piene, risulta conveniente che le stesse possano essere oggetto di una gestione unitaria.
La legge provinciale, in casi simili, consente di procedere, ai fini della riassegnazione, alla definizione di una concessione di grande derivazione a scopo idroelettrico che riguardi congiuntamente più derivazioni in precedenza regolate da autonome concessioni di grande derivazione idroelettrica. E così prevede di procedere la proposta di deliberazione in esame, illustrata dal Vice Presidente della Provincia, Achille Spinelli, e che ha incontrato il parere favorevole del CAL.
"La proposta risulta condivisibile e nulla osta, dal punto di vista degli Enti locali, a questa specifica operazione. Motivazioni all'aggregazione di simile portata potrebbero essere spese anche in altri contesti. Ci auguriamo, tuttavia, che simili operazioni non siano replicate con riferimento alle concessioni di piccola e media derivazione, che devono continuare a rispondere a logiche di gestione diverse." ha evidenziato Daniele Depaoli, Sindaco di Primiero San Martino di Castrozza, ed assessore competente per la materia. Considerazioni che sono state riprese anche da Giacomo Redolfi, Sindaco di Mezzana.
Preso atto che le scadenze delle due vigenti concessioni, che si intende riassegnare in termini unitari, sono diverse, e fatto salvo l’accertamento dell’insussistenza di un prevalente interesse pubblico ad usi incompatibili con l’utilizzo idroelettrico delle acque del fiume Noce e dei torrenti Tresenica e Rinassico nonché dei rii Pongaiola e Mollaro, si reputa peraltro necessario procedere all’indizione della procedura di riassegnazione della nuova concessione aggregata riferita al complesso delle derivazioni, sia di Taio e S. Giustina che di Mezzocorona e Mollaro, una volta concluse tutte le relative procedure preliminari previste dalla L.P. n. 4/1998, che - per la concessione di Mezzocorona-Mollaro, saranno completate in tempo utile rispetto alla scadenza prevista di dicembre 2027. Fino all'esperimento della procedura di riassegnazione della concessione unitaria, gli impianti continueranno ad essere condotti dall'attuale gestore.
Prosegue l'attuazione del nuovo "Progettone"
Parere favorevole al programma triennale 2026-2028
Il 1° gennaio 2025 è entrata in vigore la Legge provinciale 2 novembre 2022, n. 12 (Sistema provinciale per la politica attiva del lavoro e la realizzazione di interventi e servizi di pubblica utilità - progettone - e integrazione della legge provinciale sul lavoro 1983), che abroga la legge provinciale 27 novembre 1990, n. 32, ad eccezione degli articoli 8, 8 bis e 9. Per effetto di tale nuova legge, il Progettone è diventato a tutti gli effetti una politica attiva del lavoro che viene realizzata soddisfacendo anche obiettivi di pubblica utilità: si è passati da strumento che accompagnava il lavoratore disoccupato sino alla pensione, ad una misura finalizzata al reinserimento nel mercato del lavoro del lavoratore-soggetto svantaggiato che presenta maggiori difficoltà di inserimento lavorativo. Sulla scorta di quanto previsto dalla nuova legge, giunge oggi all'esame del CAL il Piano triennale , che determina, sulla scorta degli stanziamenti di bilancio, il fabbisogno di inserimenti lavorativi nel periodo 2026-2028.
Il numero di complessivo di soggetti, presumibilmente impiegati e coinvolti per lo svolgimento di interventi ed attività affidati, è di 1.620 lavoratori, per una spesa complessiva prevista nel Piano triennale pari a Euro 45.633.590,17.= per l’esercizio finanziario 2026 e ad Euro 45.600.000,00.= per gli esercizi finanziari 2027 e 2028, comprensiva di Euro 42.190,17.= per l’esercizio finanziario 2026 e di Euro 8.600,00.= per l’esercizio finanziario 2027 e 2028 per fondo di riserva. I lavoratori che si prevede annualmente di inserire nell'ambito delle azioni di cura del verde pubblico è pari 500 unità, mentre sono 900 gli inserimenti previsti nel cosiddetto ambito servizi, e 220 nel sostegno ai servizi sanitari e socio-assistenziali.
"Il Progettone è una peculiarità del sistema trentino di politiche del lavoro, che nel tempo ha saputo aggiornare i propri contenuti e i propri obiettivi, rimanendo al passo con le esigenze e con il quadro normativo statale ed europeo. Allo stesso tempo, si tratta di una misura preziosa per i lavoratori che vi accedono, e anche per gli enti pubblici - in particolare proprio i comuni - che beneficiano degli interventi realizzati dalle figure inserite nel progetto, in particolare modo nella cura degli spazi pubblici e nel supporto all'erogazione di importanti servizi alla cittadinanza. Il Piano triennale in esame conferma sostanzialmente il volume delle risorse umane e finanziarie impiegate nell'iniziativa: il Consiglio delle autonomie locali esprime l'auspicio che lo strumento possa essere alimentato ed ulteriormente rafforzato nel tempo, per i benefici a 360° gradi che offre." ha commentato il Presidente Cereghini, preannunciando l'orientamento favorevole rispetto al provvedimento, con la sollecitazione alla Giunta provinciale di rivedere, in senso ampliativo, le categorie di soggetti ammessi a partecipare al Progettone, in linea con le considerazioni espresse in aula da Germano Preghenella, Sindaco di Rovere della Luna e da Alessio Zanoni, Sindaco di Riva del Garda.
Area estrattiva dei Pianacci: modifica al piano cave per consentirne la coltivazione in sicurezza
Parere favorevole del CAL alla variazione richiesta dal Comune di Fornace
Il Piano provinciale di utilizzazione delle sostanze minerali (Piano cave) individua nel Comune di Fornace l’area estrattiva per il porfido denominata “Pianacci - S. Stefano - Slopi - Val dei Sari” (tavola 5.05 del Piano Cave), per la quale il Comune di Fornace ha presentato, già nel 2022, una proposta di variante. La variante proposta si pone come obiettivo la valorizzazione sostenibile della risorsa porfido, in armonia con la tutela ambientale, la stabilità del versante e la sicurezza sul lavoro, prevede una duplice modifica del perimetro dell’area: un ampliamento a monte di 42.579 mq nella zona “Dinar- Pontorela”, per una fascia di 85 metri di profondità, e uno stralcio a valle di 72.685 mq, con una riduzione netta della superficie totale di area estrattiva.
Le motivazioni tecniche alla base dell’ampliamento sono direttamente collegate alla messa in sicurezza e alla razionalizzazione della coltivazione del giacimento: se attualmente, infatti, le quote superiori del giacimento presentano gradoni di scavo eccessivamente alti (superiori ai 20 metri), che causano instabilità sul versante e insicurezza per gli operatori, l’ampliamento a monte consente una riprofilatura dell'intero versante, permettendo la realizzazione di gradoni più bassi (altezza massima di 12 metri e ampiezza minima di 10 metri, come previsto dal Piano Cave per le nuove coltivazioni), aumentando la sicurezza e la stabilità complessiva del versante.
La variante è stata sottoposta a Valutazione ambientale strategica (VAS). Con nota d.d. 2 ottobre 2025, APPA, in qualità di Struttura ambientale ai fini della VAS, a espresso parere favorevole, ponendo alcune condizioni e sollecitando alcune modifiche. Con note del 28-29 ottobre u.s., il Comune di Fornace ha trasmesso la Dichiarazione di sintesi di cui all’art. 9 D.P.P n. 17-51/2021, unitamente agli ulteriori allegati obbligatori. Il Comitato cave, con deliberazione del 30 ottobre 2025, ha espresso parere favorevole, con indicazioni per la redazione del PdA, riportate nella presente deliberazione.
Al termine del complesso procedimento, che prevede anche l'espressione del parere da parte del Consiglio delle autonomie locali, la deliberazione, qualora approvata, determinerà variante al Piano cave e comporterà la modifica e l’aggiornamento del PUP, oltre che la sospensione delle previsioni urbanistiche contenute nel PRG, per le aree interessate.
"La variante è stata promossa dall'amministrazione comunale di Fornace, per consentire una più efficiente e soprattutto sicura utilizzazione della cava di proprietà pubblica. La proposta è stata scrupolosamente valutata sotto ogni aspetto, nel complesso procedimento previsto dalle norme vigenti, e in particolare sotto i profili ambientali, nell'ambito della VAS. Nel merito, si traduce in una rimodulazione dei confini di un'area estrattiva esistente, che consentiranno una più efficiente coltivazione della cava, e - di riflesso - anche la continuità lavorativa degli addetti impiegati, e di tutta l’economia di settore, sia nel breve che nel lungo periodo" ha commentato Alessandro Santuari, sindaco di Baselga di Piné e assessore competente in materia di cave". Successivamente, il CAL ha espresso parere favorevole alla variante in oggetto.
Modifiche al Regolamento interno del CAL
Infine, il CAL ha oggi approvato alcune modificazioni al proprio Regoalamento interno, finalizzate a tradurre nelle norme di funzionamento dell'organismo le nuove modalità di lavoro proposte dalla Presidenza. Le principali variazioni riguardano le modalità di calendarizzazione degli affari sottoposti al Consiglio, lo svolgimento dell'istruttoria, il ruolo degli assessori, la remissione al Consiglio delle designazioni spettanti al CAL in commissioni o organismi diversi, e la partecipazione a incontri ed eventi in rappresentanza del Consiglio medesimo. Viene, inoltre, ridisciplinata la partecipazione alle sedute in videoconferenza, che sarà consentita per i lavori del Consiglio per un massimo di otto sedute all'anno. Le sedute di Giunta avranno luogo, invece di norma in presenza, fatti salvi i periodi feriali, nei quali sarà attivata la videoconferenza per facilitare la conciliazione della partecipazione con gli impegni che coinvolgono gli amministratori sul territorio.