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I dati dell'Assestamento di Bilancio della Provincia di Trento

"Investimenti e sostegno per il futuro"

Trento - Sostegno a imprese, ricerca, università, lavoratori e famiglie e investimenti nelle opere pubbliche. Sono i capisaldi dell’assestamento di bilancio illustrato agli imprenditori e ai sindacati da parte del presidente della Provincia Maurizio Fugatti e dall’assessore allo sviluppo economico, lavoro, università, ricerca Achille Spinelli: “Con l’esaurirsi dei gettiti arretrati – ha spiegato il presidente Maurizio Fugatti – dovremo contare solo sulle nostre forze per il finanziamento delle stesse competenze di spesa. Per questo la nostra volontà è quella di investire con decisione le risorse a nostra disposizione per far crescere l’economia del Trentino e affrontare al meglio gli anni futuri garantendo il sostegno alle famiglie e alle imprese”.

“In questi ultimi tre anni – ha proseguito il presidente Fugatti - l’economia trentina, in termini di Pil, è cresciuta oltre le migliori aspettative e pure le previsioni per il 2024 sono ottimistiche. Questo si è tradotto in maggiori entrate tributarie e, quindi, in maggiori risorse a disposizione per incidere sui determinanti della crescita locale che riguardano l’infrastrutturazione del territorio, ma anche gli interventi a sostegno del sistema economico tanto sul fronte delle singole imprese quanto in termini di potere di acquisto delle famiglie”.

Nel corso del meeting il presidente Fugatti e l’assessore Spinelli hanno illustrato le linee di indirizzo alla base delle loro decisioni seguendo la strategia provinciale, quindi hanno elencato i punti salienti della manovra di assestamento di bilancio prima dell’approvazione definitiva da parte dell’esecutivo - avvenuta nel pomeriggio - e l’avvio dell’ultimo tratto di iter in vista dell’approdo in Consiglio. Tra le priorità si segnala la costruzione del nuovo polo ospedaliero e universitario del Trentino (a tal fine sono destinati 400 milioni di euro dell’avanzo 2023 a cui si aggiungono 300 milioni di euro finanziati a debito). Per quanto riguarda le opere pubbliche l’attenzione si è concentrata sulla viabilità della Valsugana (acuì la manovra destina una prima ranche di 100 milioni di euro) e alla copertura delle opere già avviate (circa 150 milioni) i cui costi di realizzazione sono lievitati in questi ultimi anni. In elenco anche il finanziamento della funivia Trento-Bondone (80 milioni).

Da segnalare anche le risorse finalizzate a completare il rinnovo dei contratti del personale del settore pubblico riferiti al triennio 2022-2024 e quelle finalizzate al rinnovo del contratto 2025-2027 (complessivamente sul triennio 2024-2026 a tale fine sono destinati circa 330 milioni di euro), in quando la questione salari che incide sul potere d'acquisto e, in generale, sul benessere delle famiglie, deve essere un tema prioritario affrontato in tutti i settori pubblici e privati.

A tale fine sono previsti fondi aggiuntivi, oltre a quelli già stanziati, a favore delle cooperative sociali. Va ricordata inoltre l'esenzione dall'addizionale regionale all'irpef anche ai redditi compresi tra 25 mila e 30 mila euro. Risorse importanti nel triennio sono riservate agli interventi a sostegno del sistema economico, con un occhio particolare agli interventi che vanno a vantaggio dell'intero sistema (promozione turistica, interventi di Trentino Sviluppo: circa 66 milioni), ma senza perdere di vista gli interventi a favore dei singoli settori orientati alla transizione energetica, all’internazionalizzazione, all’innovazione, alla ricerca e lo sviluppo, al sostegno della finanza d’impresa (oltre 80 milioni di euro) e, per quanto riguarda specificatamente l'agricoltura (a cui sono destinati circa 27 milioni di euro), alla razionalizzazione nell'utilizzo dell'acqua oltre che ai rinnovi degli impianti in ottica di sostenibilità ambientale. L’obiettivo è supportare le aziende nella loro crescita e trasferire la maggior ricchezza ai lavoratori.

A favore della ricerca sono stati messi sul piatto oltre 30 milioni di euro sul triennio 2024-2026, e altrettanti ne riceverà l’università. Ingenti sono anche gli investimenti per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio che beneficeranno di 50 milioni di euro, mentre altri 44 milioni saranno riservati alla manutenzione delle strutture e infrastrutture. Grande rilievo infine al tema della casa.
Per la riqualificazione degli immobili Itea, sono previsti 21,5 milioni di euro, mentre contributi specifici sono previsti per la riqualificazione energetica dei condomini, l'acquisto ai fini della ristrutturazione della casa da parte dei giovani, la ristrutturazione/riqualificazione energetica dele abitazioni (a cui inizialmente sono destinati 20 milioni di euro).

Non è stata dimenticata l’azienda sanitaria (a cui sono finalizzati circa 90 milioni di euro): parte del budget previsto sarà impiegato per ridurre le liste d’attesa ma non mancano risorse per il fabbisogno del sistema sanitario, per il personale e per la manutenzione del patrimonio edilizio, su tutti i lavori urgenti agli ospedali di Tione e Borgo). Sono previsti, infine, finanziamenti per interventi sulle Apsp provinciali (18 milioni di euro), per accrescere l’offerta culturale del territorio (21 milioni), a sostegno dell’attività sportiva (21,9 milioni) e nel settore dell'istruzione (oltre 13 milioni di euro). E' ancora in corso invece il confronto con il Consiglio delle autonomie locali per la messa a punto delle risorse da finalizzare agli enti locali.

La Cgil boccia l’assestamento di bilancio
“La manovra di assestamento è al di sotto delle aspettative in quanto non contiene nessuna misura coraggiosa e lungimirante per rilanciare la crescita e la produttività del Trentino né, tanto meno, interventi significativi per rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie con figli e dei pensionati, indeboliti da due anni di inflazione alle stelle”.

Con queste parole il segretario generale della Cgil, Andrea Grosselli, boccia i contenuti della manovra illustrati oggi alle parti sociali. A parte gli investimenti per il nuovo ospedale, opera indispensabile, Grosselli parla di misure di piccola portata, più finalizzate ad accontentare le attese di oggi che a guardare al prossimo futuro con scelte anche di natura strutturale. Ed in particolare sul piano delle politiche economiche Via Muredei critica l’assenza di un cambio di passo. “Ancora una volta la Giunta Fugatti si rifiuta di inserire qualsiasi elemento di selettività nelle politiche economiche ed industriali perseverando nella scelta di distribuire contributi a pioggia e sgravi fiscali per tutti. Misure che non rilanciano la produttività né spingono le imprese ad investire in innovazione di processi e di prodotti. In questo modo non si affronta il nodo della perdita di produttività del Trentino, certificata dall’Ocse sul tavolo provinciale, e il Trentino corre il rischio di diventare più povero e meno attrattivo”. Al contrario si insiste con la logica delle grandi opere infrastrutturali che non hanno un impatto significativo sulla crescita della produttività, stagnante da un ventennio, né un reale effetto duraturo sul Pil. Allo stesso tempo la manovra fa poco anche sul fronte dell’emergenza salariale.

“Al di là degli impegni verbali non c’è nulla di concreto per rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie né per incentivare la crescita delle retribuzioni sia nel comparto pubblico sia in quello privato”. L’estensione dell’esenzione alla soglia di 30 mila euro per l’addizionale Irap, secondo la Cgil, è insufficiente a compensare la perdita di capacità di spesa. I 13 milioni in più per le lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati non sono strutturali e di fatto sono pagati con il taglio delle risorse per le famiglie, in particolare quelle con figli, che non vedono adeguato l'Icef al costo della vita dal 2018, ovvero da quando governa la giunta Fugatti. “Dal nostro punto di vista lo sforzo andava concentrato sulle famiglie a partire da quelle più bisognose, allargando i beneficiari dei sostegni al reddito provinciali. Si rischia, invece, l’effetto opposto perché lo sconto fiscale finisce per fare apparire più ricchi i nuclei familiari che fanno l'Icef”. Infine le politiche del lavoro e per l'assistenza. Cgil punta il dito contro l’assenza di misure per incentivare l’occupazione giovanile stabile e il lavoro femminile. “Sulla questione precarietà registriamo il vuoto. Invece avremmo auspicato delle misure per favorire l’assunzione stabile dei giovani, in particolare puntando sul duale e per avvicinare domanda e offerta di lavoro, anche attraverso un adeguato potenziamento dei centri per l’impiego. Serve poi un duplice impegno sul fronte delle politiche per l'assistenza delle persone più deboli, a partire dagli anziani. La Provincia deve garantire la copertura del rinnovo dell'integrativo territoriale delle coop sociali e potenziare il servizio di assistenza domiciliare, aumentando i fondi da stanziare sul protocollo di finanza locale”.
Ultimo aggiornamento: 29/06/2024 05:04:12
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