CINTE TESINO (Trento) - Festa del
40esimo della
chiesetta alpina di
Monte Mezza. Fu costruita a seguito di una promessa dei reduci di guerra, oggi l'evento con le penne nere.
“Se usciamo vivi da questo inferno erigeremo a ricordo una chiesetta”, queste le parole dei giovani soldati di
Cinte Tesino impegnati sul fronte russo durante la
Prima Guerra Mondiale. Molti anni dopo, nel 1985, grazie alla volontà e alla perseveranza di alpini e volontari del paese, quella promessa diventa realtà e la chiesetta alpina, costruita in località Monte Mezza a ricordo dei Caduti di tutte le guerre, viene inaugurata.
LA CERIMONIA
Oggi, a distanza di
40 anni, il Gruppo alpini di
Cinte Tesino guidato dal capogruppo
Alfredo Mezzanotte ha celebrato l’anniversario alla presenza del presidente della Provincia autonoma di Trento
Maurizio Fugatti. Assieme a lui il sindaco di Cinte Tesino Leonardo
Ceccato, il presidente del Consiglio Regionale
Roberto Paccher, alcuni sindaci della zona, autorità militari e tante persone salite fino a Monte Mezza. Dodici i gagliardetti dei gruppi alpini di Valsugana e Tesino.
“C’è un legame indissolubile tra i valori, lo spirito alpino e la fede cristiana. Valori che sono alla base della nostra cultura e dell’autonomia trentina, che gli alpini stanno portando avanti e lo faranno anche in futuro. Il lavoro quotidiano delle penne nere lo vediamo e sentiamo tutti i giorni”, le parole del presidente Fugatti, che ha ricordato la recente adunata di Biella, il raduno triveneto a Conegliano e quello sul Contrin dello scorso 29 giugno. “
Grazie per tutto quello che fate e grazie agli alpini di Cinte Tesino per lo spirito e l’impegno nel prendersi cura di questa chiesetta” ha concluso.
Un ringraziamento alle penne nere è arrivato anche dal presidente del Consiglio Regionale
Roberto Paccher, che ha sottolineato come “
Gli alpini ci sono sempre, generosamente a al servizio degli altri”. Il sindaco Leonardo Ceccato ha ricordato la storia della chiesetta: “Un voto, una promessa fatta e mantenuta per quanto successo durante la guerra. Da 40 anni è qui a ricordarci, mai come in questi anni, l’inutilità delle guerre e le sofferenze che portano.