Trento - La Dolomiti Energia Trentino vince sette premi agli LBA Award con premi dentro e fuori dal campo. La stagione dei record porta tantissimi premi, infatti, oltre al premio digital annunciato ieri i bianconeri vincono anche:
· LBA Executive of the year a Andrea Nardelli: “Il riconoscimento ricevuto dal DG della Dolomiti Energia Trentino premia non solo una stagione sportivamente esaltante, ma anche un lavoro manageriale costruito con costanza, visione e un profondo senso di responsabilità sociale. La sua direzione generale ha coinciso con il raggiungimento di un traguardo storico: la vittoria della Coppa Italia, primo titolo nazionale per il club trentino, oltre che dieci vittorie consecutive ad inizio stagione e una gran striscia di 13 sold-out consecutivi nelle ultime 13 sfide interne di stagione regolare. Questo successo sportivo e di pubblico sono solo la punta dell’iceberg di un progetto ben più ampio, che ha trasformato l'Aquila Basket da una piccola realtà locale a un modello nazionale di sostenibilità e innovazione nel mondo sportivo. Il club, sotto la sua guida, si è strutturato come un vero e proprio laboratorio sociale: iniziative per l’inclusione, progetti con le scuole, sostegno a famiglie in difficoltà, attenzione per l’ambiente (come testimoniato, ad esempio, dalla storica celebrazione dell’“Earth Day” con numerose iniziative al riguardo). La pallacanestro diventa così un mezzo, non un fine. Il premio ricevuto è il simbolo di un’eccellenza manageriale che guarda lontano, un riconoscimento a chi sa costruire, giorno dopo giorno, un’identità solida e lungimirante, occupandosi – come ha sempre dichiarato - per il 51% di pallacanestro e per il 49% di creazione di valore sul territorio.”
· LBA Sport Manager of the year a Rudy Gaddo: “Nel cuore del sorprendente successo dell'Aquila Basket Trento, che ha scritto una pagina indelebile nella storia della pallacanestro italiana, c’è la mano sapiente e discreta di Rodolfo “Rudy” Gaddo, motore silenzioso di un progetto che ha saputo coniugare visione strategica, valorizzazione del talento locale e un impeccabile lavoro sul mercato internazionale. Se Trento oggi è sinonimo di eccellenza sportiva e organizzativa, il merito va anche – e soprattutto – a chi ha saputo costruire, passo dopo passo, una macchina perfettamente funzionante dentro e fuori dal parquet. Il suo lavoro nell’allestimento del roster 2024/2025 è stato magistrale, mantenendo saldo il nucleo di giovani cresciuti nel vivaio trentino (Ellis e Niang su tutti), elemento identitario e punto di forza dell’Aquila, bilanciandolo con innesti mirati provenienti dal mercato internazionale (Ford, Lamb, Cale, Zukauskas e Mawugbe). Non acquisti roboanti, ma scelte ponderate, perfettamente aderenti al progetto tecnico e al DNA del club. Il premio di miglior manager sportivo dell’anno conferito a Rudy Gaddo non è solo un riconoscimento al lavoro svolto in questa stagione, ma rappresenta la consacrazione di un percorso costruito dedizione e competenza”.
· Miglior Under 22 a Quinn Ellis: “L’anagrafe lo colloca tra i migliori Under 22 del campionato, ma basta guardarlo in campo per rendersi conto che Quinn Ellis gioca con la maturità, la lucidità e la personalità di un veterano. La giovane combo guard britannica, classe 2003, ha messo a ferro e fuoco i parquet della Serie A Unipol, imponendosi come una delle più fulgide promesse del basket europeo, capace di abbinare talento, intelligenza tattica e leadership. Il premio di miglior giovane della stagione è solo la naturale conseguenza di un’annata vissuta da protagonista assoluto. Nato a Sheffield, Ellis ha saputo conquistare il cuore dei tifosi trentini e attirare l’attenzione degli addetti ai lavori fin dalle prime giornate. La sua stagione è esplosa in tutta la sua grandezza durante la Frecciarossa Final Eight, quando ha trascinato l’Aquila alla conquista del primo trofeo della sua storia, con prestazioni da fuoriclasse e una sicurezza nei momenti chiave che non appartiene a molti ventenni. Il titolo di MVP della manifestazione è stato il punto di svolta definitivo: da quel momento, il suo status è salito ulteriormente, sia all’interno del roster di coach Paolo Galbiati, sia a livello internazionale. Il capo allenatore ha saputo riconoscere e valorizzare le qualità uniche del suo giovane playmaker, modellandolo come un vero e proprio leader tecnico ed emotivo della squadra. Il classe 2003 ha risposto con prestazioni straordinarie, dimostrando una crescita cestistica impressionante: veloce in transizione, esplosivo nell’uno contro uno, intelligente nella gestione del pick and roll, e soprattutto decisivo quando la palla scotta. La sua versatilità gli ha permesso di ricoprire più ruoli sul perimetro, risultando un rebus irrisolvibile per molte difese avversarie. Ma ciò che ha colpito maggiormente è la sua capacità di incidere nei momenti chiave, con freddezza e determinazione, senza mai tradire l’emozione del palcoscenico. In un campionato sempre più competitivo, dove ogni dettaglio fa la differenza, Ellis ha dimostrato di avere già le qualità per competere ad altissimo livello, mantenendo però la fame e l’umiltà di chi sa di avere ancora margini di miglioramento enormi. E se il presente è così promettente, non possiamo che attendere con entusiasmo ciò che verrà”.
· Most Improved Player of the year a Saliou Niang: “Saggiare l’intensità della massima serie a soli 17 anni può essere tanto un privilegio quanto una sfida. Per qualcuno può rivelarsi un salto troppo precoce, per altri diventa un’opportunità per capire fin da subito cosa serve davvero per emergere.
Saliou Niang, nato a Dakar ma cresciuto cestisticamente in Italia, ha trasformato ogni inciampo in una lezione, ogni difficoltà in carburante per crescere. Ed è così che, a 21 anni, si è imposto con una sua identità ben precisa, conquistando il titolo di giocatore più migliorato della stagione. Il secondo anno sotto la guida di coach Paolo Galbiati è stato il vero punto di svolta. Se nella stagione precedente aveva già dato segnali importanti, alternando minuti in EuroCup e prestazioni da leader nell’U19, in questa annata Niang ha fatto il definitivo salto di qualità. Non solo si è ritagliato uno spazio sempre più consistente nelle rotazioni di Aquila Basket Trento, ma è anche diventato un elemento chiave nella conquista della Coppa Italia, dove è stato premiato come Best Ita Fastweb della competizione. Una consacrazione in piena regola, completata dalla chiamata di coach Gianmarco Pozzecco in ottica Nazionale. I numeri certificano la crescita: dai 5.0 punti, 3.1 rimbalzi e 7.2 di valutazione in 13.1 minuti di media della scorsa stagione, è passato agli attuali 8.1 punti, 5.0 rimbalzi e 8.8 di valutazione in 20.4 minuti per gara. Ma dietro le statistiche c’è molto di più: maggiore consapevolezza, una presenza difensiva più continua, una capacità di leggere il gioco in evoluzione e una fiducia che si è costruito giorno dopo giorno, partita dopo partita. Quello che colpisce di Niang è il modo in cui interpreta il ruolo, con energia contagiosa e un’intensità che non cala mai. È un lungo moderno, dinamico, capace di correre il campo, difendere su più ruoli e incidere anche senza bisogno del pallone in mano. Le sue doti atletiche erano note, ma è il salto mentale ad aver fatto la differenza: oggi è un giocatore che sa quando prendersi un tiro, quando fare un extra pass, quando mettersi a servizio del collettivo. E ora che ha trovato il suo spazio, non sembra intenzionato a fermarsi. Questo premio è un riconoscimento al lavoro, alla pazienza e alla capacità di migliorarsi ogni giorno. Ma soprattutto è il primo di tanti traguardi ancora da raggiungere”.
· Coach of the Year a Paolo Galbiati: “Senza piuma né calamaio, ma con lavagna e passione, Paolo Galbiati ha scritto pagine indelebili nella storia dell’Aquila Basket Trento. Quello che è riuscito a costruire non è soltanto una stagione vincente, ma un vero e proprio racconto sportivo fatto di coraggio, intuizioni e soprattutto umanità. Più che un semplice allenatore, Galbiati si è trasformato nel cuore pulsante di un gruppo che ha saputo stupire, emozionare e far innamorare una città intera. Il riconoscimento di miglior allenatore della stagione 2024/25 è il meritato epilogo di un percorso costruito con visione e coerenza. Galbiati ha sposato al meglio l'identità della società, scommettendo sui giovani, li ha messi al centro del progetto tecnico e ha costruito attorno a loro una pallacanestro chiara, brillante, efficace. Il suo stile è inconfondibile: carisma mai invadente, leadership empatica, lucidità tattica unita alla flessibilità delle idee, modellando il sistema di gioco sulle caratteristiche dei suoi giocatori. Il suo lavoro più importante, però, è stato forse quello invisibile: negli spogliatoi, nelle relazioni quotidiane, nei dettagli che non finiscono nelle statistiche ma che fanno la differenza tra una buona squadra e un grande gruppo. È lì che Galbiati ha lasciato il segno più profondo. È lì che ha plasmato un’identità collettiva forte, riconoscibile, autentica. Il successo in Coppa Italia, la corsa nei piani alti della Serie A Unipol, la valorizzazione di talenti, l’equilibrio trovato tra gioventù ed esperienza: tutto porta la sua firma, silenziosa ma ben presente. Ha regalato a Trento una squadra con un’anima, e ai tifosi l’orgoglio di sentirsi parte di qualcosa di speciale. Il premio di 'Coach of the Year' è il giusto tributo a chi ha saputo guardare oltre i risultati, costruendo un progetto, un’identità, un sogno”.
· Dream Team a Anthony Lamb insieme a Justin Robinson, Amedeo Della Valle, Tornik’e Shengelia e Miro Bilan: “Quando si parla della straordinaria stagione della Dolomiti Energia Trentino, il nome di Anthony Lamb emerge con forza. Arrivato in punta di piedi al suo primo anno nella Serie A Unipol, l’esterno statunitense ha rapidamente conquistato il palcoscenico, imprimendo il proprio marchio su ogni momento chiave dell’annata bianconera. La striscia di dieci vittorie iniziali, la conquista della Frecciarossa Final Eight a Torino, la corsa ai vertici della classifica: tutto porta la firma — concreta e determinante — del classe 1998. Lamb si è inserito con naturalezza nei meccanismi di coach Galbiati, diventando ben presto il faro offensivo e il riferimento emotivo della squadra. Freddo nei momenti decisivi, solido nella gestione delle partite e sempre pronto a dare qualcosa in più, ha mostrato leadership e presenza costante. I suoi numeri sono il riflesso di un giocatore completo e affidabile: 15.3 punti, 4.1 rimbalzi, 2.3 assist e 13.1 di valutazione media in 26.4 minuti a partita. L'inserimento nel miglior quintetto dell'anno è, semplicemente, la naturale conseguenza di un’annata da protagonista assoluto”.
Un altro motivo d’orgoglio per il club trentino in una stagione straordinaria, impreziosita dalla conquista della Coppa Italia, da ben 15 sold out su 17 partite casalinghe in LBA, dal raggiungimento dei playoff con il vantaggio del fattore campo grazie a 22 vittorie in 30 gare di regular season e da una serie in perfetto equilibrio sull’1-1 contro l’Olimpia Milano nei quarti di finale.