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Atletica leggera, seconda medaglia d'oro per Nadia Battocletti

Impresa ai Campionati Europei dell'atleta trentina sui 10.000 metri, è il secondo oro dopo i 5000 metri

Roma - La trentina Nadia Battocletti conquista la seconda medaglia d'oro agli Europei. Notte magica ai Campionati Europei di Roma, dove l'Italia arriva a 10 ori e 20 medaglie con i trionfi di Gianmarco Tamberi nell’alto e Nadia Battocletti sui 10.000 metri. L'impresa dei due campioni davati al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Dopo i 5000 metri, anche i 10.000: è ancora straordinaria Nadia Battocletti (foto credit Grana-Fidal). Sostituite alla divisa rossa e alla chioma bionda di Karoline Grovdal il top verde fluo e i capelli rossi di Klara Lukan: l’inizio dà la sensazione di un déjà vu di quattro giorni fa.

La slovena è locomotiva di tutta la prima parte di gara: 3:07.68 ai 1000, 6:11.06 ai 2000, 9:15.40 ai 3000, 12:21.47 ai 4000, 15:28.50 a metà del cammino, quando alle sue spalle ci sono solo Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre), Federica Del Buono (Carabinieri), l’olandese Diane Van Es e le britanniche Eilish McColgan e Megan Keith.
Nel sesto chilometro si ferma McColgan mentre a inseguire in solitaria è un’ottima Elisa Palmero (Esercito). Nel settimo chilometro la prima scossa: Battocletti prende il comando e il ritmo si ravviva, con Del Buono e Lukan che si staccano. Restano in tre davanti, con Keith a dare il cambio alla campionessa d’Europa dei 5000 metri, Van Es subito in scia e Del Buono sorniona alle spalle del tandem inseguitore. Al penultimo giro arriva la progressione decisiva di Nadia Battocletti: con un ultimo chilometro da 2:53.54 e un altro record italiano con 30:51.32, quattordici secondi in meno del 31:05.57 siglato dalla compianta Maura Viceconte nel 2000. Mai nessuna donna italiana aveva vinto due titoli nello stesso Europeo.

"Mi sono divertita davvero tanto. Ho affrontato i 5000 in modo più aggressivo - commenta la trentina - e qui mi sono promessa di divertirmi. In questo stadio vivo tutto come una meraviglia. Penso di aver fatto un salto di qualità dopo i Mondiali di Budapest: si impara molto di più dalle sconfitte che dalle vittorie. Senza sudore, senza sacrifici, senza sforzi non si ottiene nulla: sono entrata in una dimensione diversa ispirandomi alle più forti mezzofondiste del mondo, che spaziano dai 1500 ai 10.000. Grazie allo staff medico della federazione: dopo i 5000 ho avuti tanti piccoli problemini, dalle vesciche a un orzaiolo. Il presidente Mattarella era particolarmente emozionato, è stata una situazione particolare, suggestiva”.
Ultimo aggiornamento: 12/06/2024 19:25:06
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