-

Scienziati da tutto il mondo al Nanochemistry Camp di Iseo

Il Nobel per la Chimica Meldal fra i relatori

ISEO (Brescia) - Giovani scienziati da tutto il mondo al Nanochemistry Camp di Iseo. Il Nobel per la Chimica Meldal fra i relatori della scuola targata I.S.E.O.- Unibs - Unicatt Forte del successo della prima edizione nel 2024, torna il Nanochemistry Camp, la Summer School in Chimica e Fisica promossa dall’Istituto I.S.E.O., dall’Università degli Studi di Brescia e – novità di quest’anno – dall’Università Cattolica di Brescia.

Ad Iseo sono arrivati 40 ricercatori (di cui 29 ricercatrici e 11 ricercatori, pari a oltre il 70% di partecipazione femminile) provenienti da 32 università sparse per il mondo e 21 Paesi: Brasile, Canada, Cina, Cuba, Danimarca, Egitto, Germania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Italia, Kazakistan, Messico, Pakistan, Polonia, Russia, Svezia, Usa, Venezuela e Vietnam. Si tratta di dottorandi di ricerca laureati in Fisica, Chimica ed Ingegneria, arrivati sul lago per prendere parte alla scuola che, fra i relatori, annovera alcuni fra gli scienziati di Chimica e di Fisica più noti su scala internazionale.

E se nel 2024 il corso aveva ospitato il Premio Nobel per la Fisica nel 2010 Andre Geim, noto al grande pubblico per aver scoperto il grafene, quest’anno il Nanochemistry Camp – che nel giro di un solo anno ha aumentato la sua platea di partecipanti, passando da 30 a 40 “studenti” - avrà come key note speaker Morten Meldal, Premio Nobel per la Chimica 2022. Meldal ha vinto il prestigioso riconoscimento insieme a Carolyn Bertozzi e Barry Sharpless per lo sviluppo della “click chemistry”, un metodo geniale per creare molecole complesse – indispensabili in moltissimi campi, da quello medico (farmaci di nuova generazione, ingegneria tissutale, imaging e diagnostica) a quello tecnologico (display, stoccaggio e cattura di gas, e.g. CO ) - in maniera semplice, veloce, efficace. Se costruire molecole complesse in laboratorio può essere infatti un processo lento, spesso poco efficiente e caratterizzato da molti scarti, la "click chemistry" permette di collegare molecole in modo rapido, preciso e pulito, come se si stessero incastrando mattoncini Lego o agganciando le fibbie di uno zaino. E lo fa imitando la semplicità dei processi naturali.

Il premio Nobel Meldal terrà ai partecipanti del Nanochemistry Camp un’attesissima lezione dedicata proprio ai suoi studi sulla clik chemistry. Insieme a Meldal, insegneranno al corso anche Alain Celzard (University of Lorraine) con una lezione sui materiali nanoporosi, Debora Berti (Università di Firenze) e Steven De Feyter (KU Leuven University) che interverranno sugli aspetti nanochimici della biologia molecolare e cellulare, Emilio Pérez (IMDEA Nanociencia) e Carla Bittencourt (University of Mons) che affronteranno da prospettive complementari i nanomateriali mono e bidimensionali e, infine, Elisabetta Collini (Università di Padova) pronta a tenere una lezione sullo stato dell’arte delle tecniche per studiare i materiali per tecnologie quantistiche.

Il board del Nanochemistry Camp, da quest’anno diventato internazionale, è composto da Paolo Bergese (direttore del corso) e Laura Eleonora Depero, entrambi docenti all’Università degli Studi di Brescia, da Claudio Giannetti e Luigi Sangaletti, docenti all’Università Cattolica di Brescia, e da Laurent Duclaux (University Savoie Mont Blanc) e Silvia Schintke (University of Applied Sciences and Arts Western Switzerland). La segreteria organizzativa del corso è invece curata da Sara Venchiarutti, responsabile della Fondazione I.S.E.O., insieme allo staff della Fondazione. Laura Eleonora Depero e Paolo Bergese, docenti Università degli Studi di Brescia: “Perché riproporre un corso sulla nanochimica? Perché continua a rappresentare l'avanguardia della scienza, permettendo di manipolare, costruire e comprendere i materiali con precisione atomica e molecolare.
Questo campo emergente ha il potenziale per trasformare profondamente settori come l'economia, la medicina, l'energia, la produzione di materiali e l'elettronica.

Dopo il panel di enorme spessore venuto nel 2024 per la prima edizione, siamo orgogliosi di aver radunato un nuovo brillante panel di docenti, fra cui alcuni dei maggiori esperti del settore”. Claudio Giannetti e Luigi Sangaletti, docenti Università Cattolica di Brescia “Siamo lieti di essere entrati nel comitato scientifico per portare le nostre competenze ad un appuntamento di assoluto rilievo sul territorio, pensato per mettere in dialogo e trasmettere saperi diversi in una cornice autenticamente interdisciplinare. In questo contesto, la vocazione della nanochimica a creare nuovi materiali e nanostrutture incontra le più avanzate tecniche sperimentali della fisica della materia. L’obiettivo è ambizioso: riuscire a manipolare la materia su scala nanometrica, controllarne le proprietà e aprire la strada a dispositivi innovativi in settori chiave, guidati da transizione energetica, sostenibilità, tecnologie quantistiche e gestione dei materiali critici.” Riccardo Venchiarutti, presidente Fondazione I.S.E.O.: “La nostra Fondazione da tempo cullava l’idea di replicare il successo della nostra Summer School in Economia anche in altre discipline e, oggi, ci sentiamo di dire di essere sulla buona strada.

Il Nanochemistry Camp è solo alla sua seconda edizione e, grazie alla collaborazione preziosa con i due atenei cittadini, abbiamo già raggiunto il numero massimo di partecipanti, peraltro provenienti davvero da tutto il mondo. Un risultato che ci lusinga e incoraggia a lavorare in questa direzione. Direzione che rende Iseo un polo sempre più attrattivo non solo dal punto di vista turistico ma anche culturale”. La scuola si tiene anche quest’anno in un campeggio fronte lago - il Campeggio del Sole, ad Iseo: una location unica che - in un’atmosfera informale e rilassata – risulta ideale per promuovere lo scambio di idee e esperienze fra i partecipanti così come per rimarcare il forte radicamento sul territorio lacustre. Il programma della scuola, che termina il 3 ottobre, prevede lezioni, attività di team building e numerose occasioni di scoperta del territorio, fra cui un’escursione a Monte Isola, una visita guidata alla città di Brescia (in collaborazione con Visit Brescia) e, infine, una tappa in Franciacorta per la cena di gala ospitata dalla cantina Guido Berlucchi.

I partecipanti al Nanochemistry Camp prenderanno parte anche ad una importante poster session: i corsisti presenteranno infatti i loro progetti di ricerca davanti all’intero gruppo di studenti e relatori, con l’assegnazione da parte di una commissione ad hoc del “Fondazione Alessandra Bono best poster award“. Durante la settimana, gli organizzatori apriranno le porte del corso a tutto il pubblico interessato organizzando un interessante appuntamento per i non addetti ai lavori. Giovedì 2 ottobre (alle 18:30, Cantine Guido Berlucchi di Corte Franca, prenotazione posti su www.istiseo.org) il professor Luca Beverina, scienziato dei materiali, ordinario di Chimica Organica all’Università Bicocca di Milano terrà infatti una lezione pubblica intitolata “Futuro Materiale”. Una lezione che affronterà un tema di strettissima attualità, scientifica, economica e sociale. Per sostenere uno sviluppo sostenibile serve immaginare i materiali del futuro. Già, ma quali? Secondo gli scienziati, bisognerà affidarsi a materiali che non consumino, ma che prendano “in prestito” risorse già disponibili affidandosi a soluzioni tecnologiche avanzate e nanotecnologie.

Durante la sua lezione pubblica, di taglio divulgativo, Beverina guiderà il pubblico attraverso un affascinante viaggio nel domani, per immaginare i materiali del futuro in grado di coniugare crescita economica e consapevolezza ambientale. La II edizione del Nanochemistry Camp è promossa grazie al supporto di numeri sponsor - aziende private e fondazioni del territorio - che hanno contribuito in maniera determinante alla realizzazione della scuola, mettendo anche a disposizione borse di studio per i partecipanti.
Ultimo aggiornamento: 27/09/2025 14:55:40
POTREBBE INTERESSARTI
ULTIME NOTIZIE