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Torna Tonalestate, eventi anche a Vermiglio e Ponte di Legno

martedì, 26 luglio 2022

Passo del Tonale – Riecco Tonalestate. Dal prossimo 6 all’8 agosto tra Passo del Tonale, Vermiglio (Trento) e Ponte di Legno (Brescia), torna il congresso culturale internazionale Tonalestate.

TONALESTATE IN PRESENZA – Quest’anno, dopo due edizioni che si sono svolte “in linea” attraverso messaggi e interventi postati sul sito internet, il convegno ritorna con un nuovo format, quello di una Summer University.

Il tema scelto per questa 23esima edizione è quello della gratuità, il cui titolo “Veni Vidi … Gratis” invita a riflettere, ascoltare, vedere e ripensare la logica con cui si muovono le nostre società, che sia nell’ambito della cultura, dell’economia, della politica o dei rapporti interpersonali. A questa logica dominante del dare per ricevere una ricompensa, Tonalestate propone quell’atteggiamento che è al fondo ricercato da tutti, quello del dono gratuito.

Le giornate, nonostante aggiustamenti dell’ultimo minuto, saranno così organizzate: la mattinata è dedicata a lezioni magistrali, il pomeriggio a workshop tematici e conversazioni con i relatori, le serate prevedono concerti e vernissages artistici.

IL MESSAGGIO – “Veni, vidi…”, con cui inizia il titolo del Tonalestate di quest’anno, si conclude, negli annali romani, con un “vici”. Cesare – e tutti coloro che sono e fanno come lui – afferma: sono venuto, ho visto la situazione e ho conquistato; temetemi dunque, perché sono molto potente. Ma il Tonalestate, terra di persone miti, conclude la tremenda frase che i potenti amano tanto pronunciare usando, invece, l’avverbio caro agli umili: “gratis”.

“Gratis” è contrazione del termine latino “gratis”, dativo plurale di “gratia”, che possiamo quindi tradurre “alle grazie”. Ma “gratiis”, in latino, è anche un ablativo plurale: l’ablativo, in origine, indicava procedenza, e, per questo, dovremmo tradurlo “dalle grazie”. I latini, però, sincreticamente, ne ampliarono, in seguito, il significato, dandogli un valore strumentale (quindi, “per mezzo delle grazie”) e ubicativo (quindi, “nelle grazie”). Continuando nella ricerca, scopriamo inoltre che “gratis” è anche dativo e ablativo plurale dell’aggettivo “gratus”, pertanto è possibile tradurlo con “a coloro che sono grati; da coloro che sono grati; per mezzo di coloro che sono grati; dentro/fra coloro che sono grati”.

Gratis è dunque un termine al plurale. E non possiamo non collegarlo al mito delle Grazie, che i greci chiamavano Cariti. Secondo Esiodo erano tre: Aglaia, portatrice di luce, splendore e bellezza; Eufrosine, che dona gioia agli dei, alla natura e agli esseri umani; e, infine, Talia, colei che regala fiori, fecondità e pienezza. Aglaia, la più bella delle tre, sposò poi Efesto e dalle loro nozze nacquero la buona reputazione, il buon parlare, il buon possedere e l’amabilità. Questo mito apre così, davanti a noi, uno scenario luminoso e gradito, di cui sappiamo di avere bisogno e di cui andiamo alla ricerca.

Se questi sono i significati e l’origine del termine “gratis”, ci chiediamo: perché oggi quest’avverbio è pronunciato con tanto sospetto? perché si vincola sempre all’avarizia o all’inganno? E, al contrario, perché è un aggettivo tanto caro ai poveri e a coloro cui risulta più gradito di mille monete d’oro o d’argento l’avere vicino degli amici autentici e sinceri? Il manifesto del Tonalestate pone poi un punto di domanda alla famosa frase scritta da Virgilio  nell’Eneide e qui proposta come sottotitolo del manifesto. Laocoonte, sacerdote troiano, mise in guardia il suo popolo dal dono dei Greci. Inascoltato, come di solito succede ai profeti, presentiva infatti che in quel cavallo, purtroppo “religiosamente” donato, si nascondeva un nemico. Quali sono i doni che dobbiamo temere? Siamo ormai obbligati a dover diffidare del dolcissimo verbo “offrire”, da cui deriva “offerta”, stupenda parola da riscoprire e far rivivere?

Di questo, e con molta creatività, si dialogherà al Tonalestate, questa università internazionale che accompagna, col suo impegno culturale, l’incontro, dentro una vacanza più ampia, di giovani e di adulti provenienti da varie parti del mondo, uniti da un costante lavoro teso a porre, dentro la società, esperienze tanto vive da essere capaci di rinnovata umanità.



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