Anche Rodolfo Borga (Civica) ha detto di voler collaborare alla ricerca di una soluzione condivisa da discutere in aula. Maurizio Fugatti (Lega) ha chiesto quali siano i rapporti con i comuni della valle e l’Azienda di promozione turistica.
La replica del Comitato
“Siamo convinti fermamente dell’incostituzionalità di questa tassa, ma andare alla Corte comporta costi e tempi che purtroppo non sono alla nostra portata”, ha replicato Luciano Imperadori, osservando che della questione dovrebbero farsi carico la politica e le istituzioni. L’Apt è in ritardo con l’elaborazione delle guest card per l’accesso ai diversi servizi, ha notato Povinelli, mentre sul cambio della logica occorre fare chiarezza: suq questo l’assessore si è reso disponibile a fare chiarezza. I comuni si sono tutti resi disponibili ad apportare delle modifiche, anche se si rimpallano le responsabilità a vicenda.
Audizione della comunità di valle e Apt
Roberto Failoni, assessore alle attività economiche e turismo della Comunità delle Giudicarie ha detto di essere consapevole che ci sono delle criticità che andrebbero valutate e in base alle quali sarebbe opportuno apportare dlele modifiche. Il primo aspetto riguarda le differenze di velocità turistica dei diversi comuni, alle quali dovrebbe corrispondere una diversificazione. Inoltre alla tassa dovrebbe corrispondere un servizio. Inoltre occorrerebbe fare una valutazione perché molti degli appartamenti non sono censiti e questo crea un’altra ingiustizia.
Adriano Alimonta, presidente APT di Campiglio ha osservato che l’azienda per il turismo ha semplicemente utilizzato uno strumento che le è stato offerto per svolgere la propria attività di promozione del territorio. Il problema di fondo è stata la mancata condivisione.
Gianfranco Zanon (PT) ha osservato che la questione è da prendere in mano seriamente e il sistema è da rivedere, se si vogliono evitare questi problemi: o si fa un passo insieme e si va in Consiglio con una posizione condivisa che vada bene per tutti, o non si risolve nulla. Indispensabile l’autonomia dei territori nell’applicazione della tassa, ha osservato Pietro Degodenz che ha ribadito come il vero problema è che non tutti sono iscritti al CAT. Anche Rodolfo Borga ha detto che occorre ragionare insieme e trovare una soluzione: non vedo come non si possa fare nella prossima finanziaria. Alessio Manica ha espresso la sensazione che sia sbagliato il bersaglio di questa audizione: appartiene ai territori la riflessione sulle tariffe, ha detto. Diverse invece le obiezioni sullo strumento, sul quae dobbiamo ragionare assieme, rimuovendo l’iniquità della mancata iscrizione di tutti gli alloggi al CAT. Mario Tonina (UpT) ha convenuto che la Commissione ha competenze limitate ed occorrerebbe chiarirle meglio. Tuttavia, il nodo vero è a suo parere la mancata iscrizione di tutti gli appartamenti al Censimento alloggi turistici: se tutti partecipassero naturalmente gli importi di ridurrebbero. Il consigliere ha citato la disparità tra i territori producendo alcuni numeri: si passa dai 4 alloggi registrati a Spiazzo Rendena per arrivare ai 141 di Carisolo e 172 di Madonna di Campiglio, passando per i 15 di Pelugo e i 16 di Strembo.
L’assessore Michele Dallapiccola (nella foto) ha spiegato la ratio della tassa calcolata a forfait, in base alla media diviso i numeri di posti letto. Se la proposta non va bene, saremo felici di cambiare, ha rassicurato, notando che non andava bene nemmeno la soluzione applicata a centesimi. Occorre dunque valutare una terza ipotesi. Chi non è iscritto al Cat è un evasore fiscale e lavora in nero, ha detto e le amministrazioni comunali hanno tutti gli strumenti per esercitare controllo e autorità di vigilanza in proposito. Sulla tassa oggetto di dibattito, l’assessore ha comunicato che i comuni hanno serenamente deciso -con consenso di Apt e Comunità di valle- e si sono impegnati a tornare alla proposta di 25 anziché 50 euro a posto letto, mentre la proposta di utilizzare il provvedimento in forma retroattiva non si può tecnicamente praticare. In ogni caso due anni fa gli alloggi turistici censiti erano 4.500, mentre ora gli iscritti al Cat sono circa 9.000, ha notato l’assessore.
“Una questione complicata, delicata e che non vuole essere imposta a tutti i costi” ha concluso Dallapiccola: “siamo in una posizione di ascolto, ben felici di elaborare altre proposte, alla luce dei pro e contro che intendiamo valutare entro fine anno”.