Passo Gavia - Il lago Bianco al Passo Gavia e Montecampione, i progetti bocciati da Legambiente nel dossier "Nevediversa".
Lago Bianco - Nel 2023 sono iniziati i lavori di posa delle tubature per prelevare l’acqua dal Lago Bianco al Passo di Gavia, uno dei laghi naturali alpini più belli e più elevati delle Alpi Retiche, al fine di alimentare i cannoni per l’innevamento artificiale delle piste da sci di Santa Caterina Valfurva, nonostante il lago sia all’interno del territorio del Parco Nazionale dello Stelvio. L’11 ottobre 2023 è arrivato un primo formale stop ai lavori, "il giorno dopo che il Lago Bianco e stato perforato. Uno stop peraltro non spontaneo ma giunto a seguito della diffida legale a interrompere il cantiere per la posa delle tubature depositata dal Comitato “Salviamo il Lago Bianco” con le firme di altre associazioni. Ad oggi la situazione e ben lontana dall’essere risolta ed è al vaglio dell'autorità giudiziaria. Sotto la lente d'ingrandimento sono finite le autorizzazioni, chi le ha firmate, ma anche le richieste da chi sono state avanzate". Lunedì 18 marzo la vicenda legata al cantiere al Lago Bianco, al Passo Gavia sarà discussa dal Parlamento Europeo.
Crisi climatica - Sta avendo un forte impatto sulle destinazioni turistiche invernali a bassa e media quota. La durata del manto nevoso nell’anno si e accorciata e le temperature medie innalzate, con una prospettiva al 2050 di 3°C in più , come se le montagne si fossero abbassate di cinquecento metri.
È quanto emerge dalla pubblicazione del dossier Nevediversa 2024, che illustra le condizioni di impianti da sci dismessi o abbandonati e analizza gli ingenti costi ambientali ed economici per sostentare il comparto sciistico con innevamento artificiale anche in assenza di precipitazioni nevose. La mancanza di neve, la contrazione della stagione invernale, i costi sempre più alti per il mantenimento e il rinnovamento delle infrastrutture e la conseguente difficolta nell'ammortizzare gli investimenti hanno causato la chiusura di molti comprensori sciistici, contribuendo ad accentuare la tendenza di spopolamento delle aree montane. In Lombardia sono stati censiti 21 edifici fatiscenti d’alta quota, veri monumenti della ‘ritirata’ del turismo invernale, tra colonie, hotel e rifugi abbandonati al degrado.
Impianti dismessi - Caso simbolo di Nevediversa 2024 i due skilift, la seggiovia monoposto e alcuni edifici in liquidazione dal 1997, tuttora abbandonati a Pià Spiss, Ardesio (Bergamo), ma la Lombardia ne conta 23.
Ci sono, inoltre, impianti definiti sottoposti a una sorta di “accanimento terapeutico”, come nel caso di Montecampione (Brescia) tra i 1200 e i 2000 metri di altitudine per cui sono stati stanziati 13 milioni di euro dalla Regione Lombardia per il rifacimento di 3 impianti, "per riprodurre esattamente lo stesso modello turistico che è entrato in crisi anche a causa della irreversibile riduzione dell’innevamento naturale".
Il dossier Nevediversa monitora anche i bacini artificiali costruiti in Italia e utilizzati principalmente per l’innevamento artificiale. "La stima degli invasi e stata condotta tramite l’analisi di immagini satellitari. Dei 158 neo-bacini individuati per una superficie totale pari a 1.853.233 mq circa nell’arco alpino 22 sono in Lombardia, per un totale di quasi 130.000 mq. Ad essi si dovranno sommare i numerosi invasi in costruzione o in fase di progettazione, oltre ai serbatoi, anch’essi numerosi ma non facilmente identificabili.
Mentre la crisi climatica riduce l‘innevamento, la Regione Lombardia introduce diverse misure a sostegno alle località sciistiche. Vanno dal Bando Neve programmata del 2019 con 35 progetti finanziati per un totale di 11.160.644 euro ai Bandi Innevamento (2018-2022). Questi ultimi sono definiti come una misura di sostegno strutturale alla gestione ed esercizio degli impianti di risalita, finanziata con uno stanziamento annuale compreso tra 1,4 e 1,6 milioni di euro. Complessivamente sono stati erogati oltre 7 milioni di euro, che hanno interessato tra i 40 ed i 45 soggetti beneficiari, gestori di impianti di risalita e piste da sci. C’è poi il bando comprensori sciistici locali (2022).
I progetti finanziati sono 26 per un totale di 3.127.096 euro. Infine, non potevano mancare i finanziamenti alle infrastrutture sportive per i Giochi Olimpici e paralimpici invernali 2026, in particolare per:
un nuovo invaso nella ski area di Carosello 3000 a Livigno, contributo regionale di 6.363.000 euro
collegamento dei versanti sciistici est ed ovest di Livigno, con un contributo regionale di 19.630.000 euro
infrastrutture per innevamento nei Comuni di Bormio e Valdisotto, con un contributo regionale di 8.000.000 euro
ampliamento del demanio sciabile “Medio Tonale – Cima Sorti” con 10 km di nuove piste attrezzate con innevamento programmato, con un contributo regionale di 25.000.000 euro
Ma il regalo più consistente in Lombardia e arrivato a Natale 2023. Ben 50 milioni di euro destinati dal Ministro al Turismo Daniela Santanché, (un terzo del totale di quanto devoluto complessivamente ai comprensori montani italiani) ai comprensori di Lecco, Sondrio, Brescia e Bergamo. Da non dimenticare infine l’iniziativa “OltreLario: Triangolo Lariano meta dell’outdoor”, che interessa il monte San Primo.