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Donne vittime di violenza: numeri, azioni e interventi in Trentino

Trento - Contrastare la violenza sulle donne grazie a un grande lavoro di sistema, che unisce istituzioni pubbliche e private, i centri del territorio, i comuni le forze dell’ordine. È l’obiettivo dell’amministrazione provinciale che, in sinergia con tutti i soggetti coinvolti, punta a raggiungere tutte le donne in difficoltà e a spingerle a denunciare. Raccontano questo, i dati, che vedono le denunce in aumento, e raccontano anche il forte impegno degli amministratori, dei volontari, degli operatori sanitari e sociali, degli agenti al fianco delle donne che hanno subito violenza fisica, psicologica. A tutti loro è arrivato il ringraziamento dell’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Stefania Segnana durante la presentazione delle iniziative messe in campo per prevenire e contrastare la violenza sulle donne. L’assessore, nel presentare la campagna di sensibilizzazione di quest’anno, rivolta invece agli uomini violenti per spingerli a chiedere aiuto e a cambiare, ha illustrato le tante azioni che la Provincia sta portando avanti. A partire da un progetto importante: “Stiamo lavorando – sono state le parole dell’assessore - per aumentare i posti della nostra casa rifugio, dove trovano accoglienza le donne in situazioni gravi e complesse: il prossimo anno partiremo con il bando per individuare una nuova sede”. Fra le iniziative poi un forte impulso è stato dato all’attività di formazione con corsi rivolti agli operatori che prendono in carico le donne vittime, ma anche con il corso condotto da Iprase, e rivolto agli insegnanti per la violenza assistita, di cui sono vittime i bambini, nonché coi corsi per gli assistenti sociale e infine con quello di educazione finanziaria, che ha affrontato il tema della violenza economica.


Segnana ha poi ricordato l’attività del Comitato sulla violenza di genere, istituito negli ultimi anni con compiti specifici di programmazione, e infine ha illustrato alcune attività già programmate nel 2023 fra cui “il corso di formazione esteso a bibliotecari e giornalisti, per spiegare come comunicare nel mondo più corretto le informazioni, evitando titoli sensazionalistici ma piuttosto cercando di proteggere il più possibile le vittime di violenza”.


Dopo i saluti iniziali dell'assessore Segnana, la dirigente dell'Ums pari opportunità, prevenzione della violenza e criminalità Laura Castegnaro ha presentato i dati 2021. Nel corso della conferenza stampa sono poi intervenuti il Commissario del Governo per la provincia di Trento Gianfranco Bernabei, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trento Sandro Raimondi, per la Questura di Trento il commissario capo Angela Sangeniti, il Comandante provinciale Carabinieri colonnello Matteo Ederle, per il Consiglio delle Autonomie Locali Michele Cereghini, il direttore per l’integrazione socio sanitarie Elena Bravi, la prorettrice dell’Università di Trento Barbara Poggio, il consigliere di parità Matteo Borzaga e il presidente della Fondazione Franco Demarchi Federico Samaden, il dirigente dell'Agenzia per la coesione sociale Luciano Malfer. La mattinata si è conclusa con un focus dedicato alla violenza psicologica da parte della presidente della Commissione Pari Opportunità Paola Taufer.


I servizi antiviolenza in Trentino
In Provincia di Trento sono presenti sia servizi residenziali che non residenziali che offrono alla donne vittime di violenza accoglienza e sostegno. In particolare i primi offrono accoglienza alle donne vittime di violenza e ai loro figli e sono la Casa Rifugio, le comunità di accoglienza mamma/bambino e l'abitare accompagnato. I secondi, in particolare il Centro Antiviolenza, offrono invece servizi quali consulenza psicologica e sociale; orientamento nella scelta dei servizi sanitari e socio-assistenziali territoriali; percorsi di reinserimento sociale e lavorativo; percorsi rivolti ai figli minori, eventualmente presenti, di recupero del trauma in modo autonomo rispetto agli interventi sulla madre coinvolta nella situazione di violenza. Accanto a questo è disponibile il servizio CUAV - Centro per uomini autori di violenza per uomini che vogliono modificare il loro comportamento violento.
La Giunta provinciale, nell’aggiornare il Nadefp, ha approvato l’obiettivo strategico per la realizzazione di una seconda casa rifugio. Questa nuova struttura consentirà di dare sostegno anche alle donne che al momento non trovano accoglienza nel territorio provinciale e sono accolte presso strutture convenzionate fuori provincia. L’intervento, consentendo alle donne in situazione di violenza e ai loro figli di rimanere nel territorio provinciale, favorirebbe l’accompagnamento da parte del servizio sociale e la costruzione di una nuova autonomia di vita.


Servizio per uomini autori di violenza
Dal primo ottobre è attivo il CUAV -Centro per uomini autori di violenza . Attualmente il gruppo psicoeducativo per uomini autori di violenza si riunisce settimanalmente a Rovereto, presso la sede Cantiere Famiglia in piazza Damiano Chiesa 8. Per accedere al servizio si può chiamare il numero 379 2106182 oppure scrivere a cambiamenti.cuav.tn@gmail.com. Per promuovere il servizio, in collaborazione con l'Ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento, è stata realizzata una campagna di sensibilizzazione “Il primo passo dipende da te”.


Assegno di autodeterminazione: aumentate le risorse
Il Consiglio provinciale ha approvato la Legge 9 febbraio 2021, n. 3, Modificazioni della legge provinciale 9 marzo 2010, n. 6 (Interventi per la prevenzione della violenza di genere e per la tutela delle donne che ne sono vittime), in materia di assegno di autodeterminazione per le donne che hanno subito violenza.

Dal primo aprile al 21 novembre 2022 l’assegno è stato erogato a 50 donne che hanno subito violenza, per un totale di 211.600 euro.


Fondo di solidarietà
La Provincia ha istituito il Fondo di solidarietà per sostenere le donne vittime di violenza nelle azioni intraprese in sede giudiziaria, attraverso l'anticipazione del risarcimento del danno morale riconosciuto con provvedimento dell'autorità giudiziaria, fatta salva la restituzione delle somme anticipate nei casi e con le modalità stabilite dalla disciplina.


Comitato per la tutela delle donne vittime di violenza
Con deliberazione di Giunta provinciale n. 1925 del 12 novembre 2021 è stata approvata la Costituzione del Comitato per la tutela delle donne vittime di violenza. Si tratta di un organismo tecnico di supporto al Comitato per la programmazione sociale, con la funzione di approfondire le tematiche relative alla violenza di genere.
E’ inoltre sempre attivo il coordinamento della rete antiviolenza con il Tavolo del Terzo settore che coinvolge le strutture del privato sociale e con il Tavolo delle assistenti sociali esperte in materia di violenza di genere.


I numeri della violenza contro le donne in Trentino nel 2021
Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: è stata presentata la pubblicazione annuale sui numeri della violenza contro le donne in Trentino. La pubblicazione annuale è resa possibile dalla proficua sinergia tra istituzioni, terzo settore e forze dell'ordine coordinata dall’Osservatorio provinciale sulla violenza di genere.


Un lavoro prezioso quanto complesso che propone un'analisi sia di denunce e procedimenti di ammonimento sia di politiche e servizi offerti alle donne che subiscono violenza nel nostro territorio. Dopo la flessione del dato complessivo di denunce e procedimenti di ammonimento evidenziata nel 2020, nel 2021 si registra una riconversione verso il trend degli anni precedenti la pandemia, specialmente per quanto riguarda le denunce, che raggiungono il numero più elevato dal 2017, ma ancora non sono stati recuperati i livelli pre-pandemici.


Nel 2021 si registrano 614 tra denunce e ammonimenti (nel 2020 erano 475). Le donne accolte nei servizi residenziali nel 2021 sono state 119 (109 nel 2020). Le donne che si sono rivolte ai servizi non residenziali sono state 389 nel 2020 (erano 340 nel 2020). Il numero di accessi per violenza al Pronto Soccorso del 2021 sono in aumento rispetto al 2020 (+72%).


I dati confermano che la violenza contro le donne, nella grande maggioranza dei casi, riguarda la rete di relazione più vicina alle vittime – se non la più intima – che coinvolge la sfera affettiva e delle conoscenze. Nell’82,7% delle schede, infatti, il presunto autore è un uomo che proviene dal contesto familiare, relazionale o lavorativo delle donne.


"La violenza sulle donne - spiega l'assessore Stefania Segnana - è un fenomeno complesso, multidimensionale e per questo difficilmente misurabile. Le denunce ed i procedimenti di ammonimento registrati dalle istituzioni preposte – che con impegno costante consentono il monitoraggio di questi elementi – sono un punto di partenza imprescindibile, ma risulta evidente la necessità di continuare ad approfondire il fenomeno al fine di poterlo descrivere sempre meglio, nei numeri come nelle fattispecie".


Denunce
Nel 2021 si registra un totale di denunce pari a 479. Numero in sostanziale aumento (+22,5%) rispetto al 2020, e in linea rispetto alla media degli anni precedenti (2016 -2019). Il drastico calo delle denunce rilevato durante l'anno della pandemia sembra quindi ristabilirsi a livelli pre-pandemici.


Procedimenti di ammonimento
Nel 2021 si registra un numero di procedimenti di ammonimento avviati in aumento (+60,7%) rispetto al 2021 ma in diminuzione rispetto alla media degli anni 2015-2019.


Incidenza sulla popolazione femminile
Per comprendere la portata del fenomeno della violenza contro le donne, è possibile stimarne l’incidenza rispetto alla popolazione femminile. Questo valore si può ottenere rapportando il totale delle denunce e dei procedimenti di ammonimento rilevati nell’anno al numero di donne residenti in Trentino nello stesso periodo. Si è scelto di considerare la fascia di età 16-64 anni delle vittime, perché risulta quella più colpita dal fenomeno: l’88,5% delle denunce (nel 2010 l’82,2%, nel 2019 l’89,7%) e il 96,3% dei procedimenti di ammonimento (nel 2020 il 94%, nel 2019 il 93,5%), infatti, hanno per vittima una donna in questa classe di età, per un totale di 554 episodi.
In media, nel 2021 si sono avuti 3,3 denunce e procedimenti di ammonimento ogni 1.000 donne tra i 16 e i 64 anni residenti in Trentino (nel 2020 erano 2,5 e nel 2019 erano 3,7). Considerandone la frequenza, sono stati 46,2 denunce e procedimenti di ammonimento al mese pari a 1,6 ogni giorno.


Analisi dei dati dei servizi antiviolenza
Nel 2021 le donne che hanno trovato protezione in un servizio residenziale antiviolenza sono state 59; altre 60 donne erano già presenti nei servizi residenziali, per un totale di 119 donne ospitate nelle strutture provinciali. Non vengono rilevate differenze marcate rispetto al trend degli anni precedenti. Nel 2021 si registrano 130 figli presenti in struttura insieme alle madri.


Sono 389 le donne che risultano in carico nel 2021 presso i servizi non residenziali; 326 di queste vi hanno fatto ingresso nel corso dell’anno. Il numero di donne che si sono rivolte ai servizi non residenziali è in aumento rispetto al 2020 (+ 14,4% di ingressi). Inoltre, il 2021 è l'anno in cui si registra il più alto numero di accessi in valore assoluto.


I figli delle donne che si sono rivolte ai servizi non residenziali sono complessivamente 499. Per quanto riguarda la modalità di accesso ai servizi, il 94% delle donne ha chiesto aiuto direttamente in maniera autonoma.


Analisi dei dati sugli accessi al Pronto Soccorso
Nel 2021 si registra un totale di 428 accessi per violenza al Pronto Soccorso, di cui 190 (44,4%) per violenza domestica. Il numero di accessi per violenza al Pronto Soccorso del 2021 sono in aumento rispetto al 2020 (+72%). Ciò sottolinea una rinnovata possibilità e volontà di accedere ai servizi di Pronto Soccorso dopo il periodo di lock-down. Tuttavia, il numero di accessi totali rimane più basso rispetto alla media degli anni precedenti prima del lockdown ( - 20,3% degli accessi). Gli accessi al Pronto Soccorso per tipo di violenza mettono in luce che il 47,2% delle violenze fisiche sono violenze domestiche, mentre la quasi totalità delle violenze sessuali e 'fisiche e sessuali' sono attribuibili ad autori non domestici - rispettivamente l'89,5% e il 92,3%.

Ultimo aggiornamento: 25/11/2022 00:45:56
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