All’interno di questa quota, poco più di 27 milioni sono relativi al 21,7% del capitale dell’Istituto di Sviluppo Atesino (ISA), istituito nel 1929.
Il patrimonio netto di Arcidiocesi si attesta a 76,5 milioni di euro, in crescita del 3% rispetto al 2018, per via della diminuzione della perdita sopra descritta.
I contributi ricevuti dalla CEI rappresentano il 16,2% dei ricavi totali; le tasse diocesane e le entrate da attività pastorali il 5,6%; i contributi da privati ed enti il 36,4%; i contributi pubblici su immobili il 12,2%; i ricavi dalla gestione del patrimonio immobiliare (affitti e recuperi di spese) il 12,2%; i ricavi finanziari il 20,9%; altri ricavi l'1,6%.
I costi nel loro complesso aumentano di 2.424.520 euro (+23,8%). Al netto degli accantonamenti a rischi e oneri l’aumento si riduce a 302.973 euro (2,9%), ma conferma l’ampiezza degli impegni di spesa e della rigidità della struttura dei costi fissi che impegnano la Diocesi. La voce preponderante è costituita dalle spese per la “forza lavoro” che incide per il 29,4% dei costi “effettivi” totali.
"Nella sostanza – aggiunge Puerari – viene quindi a ribadirsi la fragilità economico-finanziaria della Diocesi in più occasioni segnalata, derivante dalla sua esposizione ad incertezze dal lato dei ricavi/entrate e dal responsabile impegno a sostenere una struttura di costi fissi/uscite di assoluto rilievo. Tale diagnosi stimola a proseguire con convinzione nell’efficientamento organizzativo e in una più oculata gestione. Un percorso non agevole, ma con risultati incoraggianti".
Due gli aspetti chiave dell’inizio di un’inversione di tendenza: la riforma organizzativa della Curia diocesana, introdotta appena due anni fa (primavera 2018), anche a beneficio dei diversi Enti afferenti, e una politica di razionalizzazione nella gestione del patrimonio immobiliare, con l’ampliamento degli immobili non strumentali da destinare alla produzione di reddito.
Il Rapporto contiene anche gli schemi di bilancio al 31 dicembre 2019 dei principali Enti diocesani. Oltre a Fondazione Comunità Solidale e Seminario Maggiore Arcivescovile, già presenti nel Rapporto 2018, nell’edizione 2019 si vanno ad aggiungere Fondazione Fraternitas Tridentina, Fondazione Casa del Clero e Museo Diocesano Tridentino.
La parte descrittiva del Rapporto si presenta quest’anno maggiormente integrata al dato economico sotto la denominazione “Oltre il bilancio”. Accanto all’attività caritativa di Arcidiocesi (con il resoconto della distribuzione dei fondi dell’otto per mille e dei servizi offerti nell’anno da Caritas e Fondazione Comunità Solidale), tale sezione si concentra su uno degli ambiti più rilevanti nel rapporto tra amministrazione diocesana e comunità parrocchiali sul territorio: il Servizio Autorizzazioni, dove, oltre ad istruire le pratiche in vista della concessione delle licenze previste dal diritto canonico, vengono vagliate e coordinate le domande di contributo per lavori di risanamento e ristrutturazione di beni destinati al culto e alla pastorale. La sezione descrittiva dedica poi spazio al prezioso servizio ai preti offerto dalla Casa del Clero e all’offerta culturale del Museo Diocesano Tridentino, sempre più diversificata e qualificata.
Il Rapporto 2019 in versione integrale è disponibile anche sul portale web dell’Arcidiocesi di Trento (diocesitn.it) al seguente LINK.