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A Passo Paradiso la 45esima Festa della Fratellanza: il programma

Vermiglio - A Passo Paradiso si terrà domenica 28 agosto la 45esima Festa della Fratellanza. Il programma prevede alle 8 il ritrovo presso la telecabina per il ghiacciaio Presena al Passo Tonale, alle 10 al ghiacciaio Presena la sfilata con il Corpo bandistico Ossana-Vermiglio, alle 10:45 a Passo Paradiso la Santa Messa celebrata da Padre Giorgio Valentini e Don Enrico Pret, accompagnata dal Coro “Santa Maria Assunta” di Tassullo.
Deposizione delle corone al Monumento della Fratellanza, intervento delle Autorità e della Croce Nera Austriaca


LA STORIA - Si narra che nel giugno 1915, al termine di una battaglia, gli austriaci e gli italiani si aiutarono nella cura dei feriti sul ghiacciaio Presena e questo gesto andò oltre quanto stava accadendo sulle montagne di confine. Questo episodio è un esempio di come la solidarietà vada al di là di tutto e sono questo tipo di episodi che mantengono vivo e forte il significato della Festa della Fratellanza che, quest’anno a Passo Paradiso, divenuto il tradizionale appuntamento di
amicizia e fratellanza tra nazioni e popoli, taglia il traguardo della 45esima edizione. Da un’idea di Emilio Serra e Kurt Steiner, è nato e maturato nel tempo, un momento di straordinario valore simbolico che richiama ogni anno migliaia di persone nei luoghi che videro la sofferenza e la morte di tanti soldati.


Alla luce di quello che sta accadendo in Ucraina la manifestazione assume un significato ancora più importante. La Grande Guerra ha profondamente segnato la storia della nostra Regione. I feroci combattimenti sulla linea del fronte, i morti, i feriti e le cicatrici profonde rimaste nei cuori e negli animi di tutti coloro che vissero quegli anni, si possono ancora vedere e sentire sulle nostre montagne. La guerra non è qualcosa di remoto e distante, basti pensare a quanto succede oggi in Ucraina dove si combatte e si muore. Noi, quindi, abbiamo il dovere di ricordare e di mantenere la memoria per far conoscere e capire ai giovani gli orrori che i nostri nonni hanno vissuto sulla loro pelle. Oggi sui luoghi della Prima Guerra Mondiale ci si ritrova per rinsaldare i rapporti di amicizia, per rinnovare il nostro impegno per la pace fra i popoli.

Il sacrificio di coloro che qui hanno combattuto e dato la vita ci deve essere ogni giorno da monito, perché solo attraverso il dialogo e la pace ci può essere un futuro per tutti i popoli.


LA GRANDE GUERRA - Tra il 1915 e il 1918 i due eserciti si affrontarono in un’estenuante guerra di posizione, in condizioni climatiche estreme, di cui ancora oggi troviamo le crude testimonianze.


Il primo scontro avvenne il 9 giugno 1915: l’attacco italiano venne respinto dalle linee austro-ungariche. Al termine dello scontro non mancarono episodi di umanità e solidarietà: il tenente austro-ungarico Quando mandò alcune pattuglie a recuperare gli alpini feriti che, in quelle condizioni sul ghiacciaio, non sarebbero riusciti a superare la notte. Quella linea del fronte si attestò a Passo Paradiso, per rimanervi fino al 1918. Nel solo inverno 1916-1917, straordinariamente freddo e funestato da innumerevoli valanghe sul fronte italo-austriaco che correva dallo Stelvio al Garda, morirono 30.000 soldati. Nell’estate del 1915, nella notte tra il 20 ed il 21 agosto il paese di Vermiglio (Trento), già privato degli uomini inviati al fronte, venne evacuato nel campo profughi di Mitterndorf, nell’Austria superiore: gli sfollati furono 1.500 e, di essi, 204 non fecero ritorno.


Oggi quegli eventi tragici sono immortalati in numerosi luoghi simbolo: i monumenti ai Caduti di cima Cadì, dove, poco sotto la cima, nell’agosto 2022 sono state riportate alla luce le salme di 12 soldati austro-ungarici e dell’Albiolo, e infine il monumento di Passo Paradiso, dove si svolge da 45 anni la Festa della Fratellanza.


IL MUSEO - Nato dall’instancabile attività svolta dal suo fondatore Emilio Serra, il Museo raccoglie le testimonianze della guerra bianca nella zona del Tonale e la storia della popolazione di Vermiglio negli anni della guerra. A partire dal dramma dell’evacuazione nel campo di Mitterndorf, dal quale i superstiti tornarono in un paese distrutto.


Emilio Serra, che per il suo impegno venne insignito della Croce Nera Austriaca, allestì inizialmente il proprio museo nei locali del suo Albergo Alpino; il 23 dicembre 2006 è stata allestita la nuova esposizione nel Polo culturale di Vermiglio.

Ultimo aggiornamento: 26/08/2022 05:13:02
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