ROVERETO (Trento) - Domenica si apre la più grande avventura tennistica nel campo femminile che il Trentino-Alto Adige abbia mai vissuto: il WTA 125 “Rovereto Open”. Tra le promesse di casa, l’eleganza matura di Elisa Visentin e la freschezza di Ana Tamindzic, unite dal filo d’oro della passione e di un destino che parla la lingua del tennis.
Rovereto ha messo l’abito della festa, e non uno qualunque: quello cucito con l’orgoglio di chi sa di essere, per una settimana almeno, il centro del mondo tennistico femminile italiano e internazionale. Domenica, alle 10, nella cornice intima e pulsante del Palabaldresca, scoccherà la prima palla del Rovereto Open, torneo WTA 125 da 115.000 dollari, mai visto prima sotto queste latitudini.
La giornata d’apertura sarà quella delle qualificazioni: otto partite, otto sogni lanciati nel cielo terso dell’autunno trentino. In palio, un biglietto per il tabellone principale, che da lunedì ospiterà nomi di peso – Lucrezia Stefanini (n.150 WTA), Nuria Brancaccio (n.151), Camilla Rosatello (n.204), Silvia Ambrosio (n.212) e forse anche la stella nascente Tyra Grant (n.211) – cinque delle prime otto italiane del ranking mondiale, una parata di talento e classe cristallina.
Ma a tenere il cuore del pubblico ci penseranno soprattutto le due figlie di casa, le bandiere che il Circolo Tennis Rovereto sventola con legittimo orgoglio: Elisa Visentin e Ana Tamindzic.
Elisa, ventisei anni, nata a Trento e cresciuta tra Mezzolombardo e Rovereto, è l’esempio di una generazione che ha imparato a reinventarsi. “Con Luca Stoppini – racconta – sono cresciuta come tennista e come persona”. Ha calcato i campi internazionali, ha poi scelto la via del lavoro, senza mai abbandonare la racchetta.
Oggi, da maestra e guida, riceve una wild card per il tabellone principale, un premio alla dedizione più che alla classifica. “Non me l’aspettavo – confessa –. Giocare un torneo così è un’emozione enorme: ci saranno i miei allievi come raccattapalle, i miei amici, i miei genitori in tribuna. Voglio essere all’altezza, per loro.” Parole semplici, vere, che sanno di spogliatoio e di cuore.
Poi c’è Ana Tamindzic, diciassette anni, sangue serbo e cuore roveretano. Il suo diritto è una fucilata che lascia il segno, ma il suo sorriso è quello di chi ancora sogna. “Giocare davanti alla mia gente è un piacere grande – dice –. Da quando ho sei anni vivo per il tennis. Ringrazio Elisa e Luca: senza di loro non sarei qui.” Quest’anno ha già disputato una finale all’Open di Pergine, e ora vuole misurarsi con le grandi. Ana ha ricevuto dal CT Rovereto una wild card per le qualificazioni, un passo importante in un percorso che sa di promessa e futuro.
È un bel segno del destino che maestra e allieva si trovino, nello stesso torneo, a rappresentare il sogno di un intero club. Un cerchio che si chiude – o meglio, che si apre verso il futuro.
Sabato, alle 18, il sorteggio dei tabelloni animerà la club house del CT Rovereto, dove ogni racchetta sembra già vibrare d’attesa. Domenica, l’ingresso sarà libero: un invito alla città, alla valle, al Trentino intero, per respirare un’aria nuova, fatta di sport, passione e appartenenza. Perché sì, il tennis è eleganza, ma anche battaglia. È arte e sacrificio, disciplina e poesia. E a Rovereto, tra i monti e i sogni, tutto questo troverà casa per una settimana che – c’è da scommetterci – nessuno dimenticherà.
Tutte le info sul torneo: www.roveretopen.it