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l’intelligenza artificiale entra in classe

Nelle province di Bergamo, Brescia e Sondrio: l’85% degli adolescenti di queste province è soddisfatto dell’IA a scuola

MILANO – L’intelligenza artificiale (IA) non è più un fenomeno marginale tra i banchi delle scuole delle province di Bergamo, Brescia e Sondrio. Secondo una nuova indagine Ipsos per l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo, realizzata in collaborazione con Fondazione Cariplo, attraverso la metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interview), su un campione rappresentativo di 800 adolescenti italiani tra i 14 e i 19 anni — di cui 350 residenti in Lombardia — emerge che oltre il 19% degli adolescenti delle province di Bergamo, Brescia e Sondrio è già attivamente coinvolto nell’utilizzo quotidiano di strumenti di intelligenza artificiale generativa come supporto allo studio.

In queste province dell’Est della Lombardia, in linea con la media regionale, infatti, uno studente su cinque utilizza regolarmente l’intelligenza artificiale per motivi scolastici.

L’IA viene principalmente impiegata per facilitare la comprensione dei contenuti (63%, in linea con il dato regionale) e per gestire periodi di studio intenso (49%, dato inferiore rispetto alla media dei coetanei lombardi del 56%). Il livello di soddisfazione complessivo arriva all’85%, con il 50% che si dichiara molto soddisfatto (+3 punti percentuali rispetto alla media della Lombardia).

In linea con la media regionale, il 67% degli studenti richiede una formazione adeguata sull’uso dell’IA, mentre il 78% vorrebbe che la propria scuola fornisse delle linee guida per un utilizzo corretto in ambito scolastico. Solo il 45% dichiara di avere un accordo chiaro con i docenti riguardo all’uso dell’intelligenza artificiale (dato comunque superiore alla media della regione che si assesta al 41%), mentre il 16% la utilizza liberamente (-3 punti percentuali rispetto alla media regionale).

Il 62%, in linea con la media regionale, ne condanna l’uso non dichiarato; rispetto al resto della regione, il 50% non avrebbe difficoltà a sospendere il suo utilizzo su richiesta degli insegnanti (in linea con la media della Lombardia); il 61% (in linea con il dato medio regionale) riconosce che un uso scorretto danneggia principalmente sé stessi. Inoltre, un adolescente su due fa uso dell’IA anche nella vita privata, per svago e supporto emotivo.

“I risultati dell’indagine parlano chiaro: gli studenti e le studentesse usano già l’intelligenza artificiale con o senza regole condivise in classe. Ma lato insegnante c’è modo di dare trasparenza a ciò che viene prodotto con l’IA e di valorizzare il contributo autentico dei ragazzi? Serve un’alfabetizzazione digitale che aiuti a comprendere questi strumenti, a riconoscerne i limiti e a riflettere sul loro impatto etico” – ha dichiarato Rosy Russo, presidente di Parole O_Stili – “Con Patti Chiari (un’attività da fare in classe con gli studenti e scaricabile gratuitamente) abbiamo voluto aprire uno spazio di dialogo, non per offrire risposte pronte, ma per costruirle insieme. Il nostro obiettivo è aiutare studenti e docenti a definire un patto condiviso sull’uso dell’intelligenza artificiale. Da appendere in classe. L’abbiamo sperimentato in alcune scuole pilota e ora ci auguriamo che sempre più insegnanti possano unirsi a questo percorso, perché educare all’IA significa educare al futuro, con consapevolezza e responsabilità”.

“I dati ci dicono che le adolescenti e gli adolescenti già la utilizzano ampiamente per le attività scolastiche di ogni tipo” – ha commentato Fabio Introini, professore associato di Sociologia in Università Cattolica del Sacro Cuore, membro dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo –“ In tale contesto è particolarmente significativo che un elevato numero di rispondenti affermi che sull’uso dell’IA non ci siano stati ancora discussioni o accordi tra loro e gli insegnanti sul suo corretto impiego.
I nostri adolescenti dimostrano comunque di porsi entro un orizzonte di domande che sono anche etiche e chiedono punti di riferimento ai loro insegnanti e alla scuola. Certo l’IA a scuola complica notevolmente le cose sotto molti punti di vista in primis agli insegnanti – che non devono essere lasciati soli – ma è impossibile non accettarne la sfida. Che si può “vincere” se si pone questa tecnologia nel più ampio quadro di come le stesse forme di apprendimento delle nuove generazioni stiano già da tempo cambiando”.

L’indagine sarà presentata durante la terza edizione di Parole a Scuola, in programma il 18 ottobre: una giornata di formazione gratuita dedicata a docenti, educatori, educatrici e famiglie, organizzata da Parole O_Stili, associazione impegnata dal 2017 nella promozione di una comunicazione non ostile, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Istituto Giuseppe Toniolo.
Un momento di riflessione sul mondo dei giovani e degli studenti di oggi letti. Attraverso panel, lezioni per un totale di quaranta appuntamenti, si proporrà una riflessione critica sull’impatto dell’intelligenza artificiale nella didattica, sulla relazione scuola-famiglia, sull’uso consapevole dei social media e degli smartphone da parte dei minori e sull’importante tema dell’orientamento scolastico.

La partecipazione a Parole a Scuola è gratuita e aperta al pubblico. Per iscriversi e consultare il programma completo: www.paroleostili.it/eventi/parole-a-scuola/programma

Per informazioni e scaricare la scheda “Patti Chiari”: https://www.ancheioinsegno.it/attivita/patti-chiari-intelligenza-artificiale/

Parole O_Stili

Parole O_Stili, l’associazione Parole O_Stili è nata a Trieste nell’agosto 2016 con l’obiettivo di responsabilizzare e educare gli utenti della Rete a scegliere forme di comunicazione non ostile. Promuove i valori espressi nel Manifesto della comunicazione non ostile e si rivolge a tutti i cittadini consapevoli del fatto che «virtuale è reale» e che l’ostilità in Rete ha conseguenze concrete, gravi e permanenti nella vita delle persone. Parole O_Stili lavora con le scuole, le università, le imprese, le associazioni e le istituzioni nazionali e territoriali per diffondere le pratiche virtuose della comunicazione in Rete, e per promuovere una consapevolezza diffusa delle responsabilità individuali. Per maggiori informazioni su Parole O_Stili è possibile visitare il sito web: https://paroleostili.it/

Istituto Giuseppe Toniolo

L’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori è l’ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nel 2011 l’Istituto ha avviato l’Osservatorio Giovani che, in collaborazione con IPSOS e con l’Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo, realizza la più ampia indagine rappresentativa disponibile sui giovani italiani, pubblicando annualmente il Rapporto Giovani, edito da Il Mulino.

Università Cattolica del Sacro Cuore

Fondata a Milano il 7 dicembre 1921, l’Università Cattolica del Sacro Cuore è tra i più importanti atenei cattolici d’Europa e del mondo. Si distingue, in Italia, per la diffusione nazionale in cinque campus: Milano, Brescia, Cremona, Piacenza e Roma, dove è presente anche il Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs. Fedele al mandato dei propri fondatori, interpreta il proprio ruolo di “comprehensive university” coniugando in modo originale le tre missioni dell’università.

Per informazioni:

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Ultimo aggiornamento: 15/10/2025 19:11:32
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