MILANO - Il taglio dei fondi all’agricoltura italiana ed europea che la Commissione Von der Leyen vorrebbe imporre trova fortemente contraria la maggioranza degli italiani, segno di una sensibilità ormai radicata che vede nell’attività agricola un settore da promuovere e valorizzare, non da penalizzare.
Il 70% dei cittadini si dichiara contrario alla maxi sforbiciata al bilancio agricolo, a conferma di una social reputation in crescita, secondo l’analisi Coldiretti/Censis presentata nella seconda giornata del XXIII Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, a Roma, alla vigilia della Giornata mondiale dell’Alimentazione che si celebra il 16 ottobre. Non è un ritorno nostalgico al passato, ma la consapevolezza che valorizzare le tipicità locali e le filiere territoriali del cibo genera sviluppo, occupazione di qualità e sostenibilità, oltre che garanzia di salute.
Il 78% degli italiani considera l’agricoltura la migliore difesa contro il cambiamento climatico, mentre per il 73% rappresenta anche un’opportunità per i giovani. La presenza diffusa delle imprese agricole rafforza i territori, prevenendo in modo efficace e sostenibile gli effetti degli eventi climatici estremi. Un patrimonio che la scelta della Commissione Ue di ridurre il budget agricolo mette a rischio. Il piano porterebbe le risorse della Pac per l’Italia a 31 miliardi, con un calo netto del 22% rispetto alla passata programmazione: 8,7 miliardi di euro in meno, pari a 1,2 miliardi all’anno.
Il taglio del 20% alla Pac 2028-2034 ridurrebbe il peso dell’agricoltura al 14% del bilancio europeo, contro il 30-35% del passato.
I rischi per la salute, nel 2025 oltre duemila allarmi alimentari al giorno dai cibi importati extra Ue
La riduzione degli investimenti in agricoltura avrà un impatto anche sulla salute dei cittadini, poiché il calo della produzione agricola Made in Europe costringerà ad aumentare le importazioni dagli altri Paesi, dove non vengono rispettate le stesse regole in fatto di sicurezza alimentare e sostenibilità, oltre che di rispetto dei diritti dei lavoratori. Nei primi nove mesi del 2025 sono scoppiati nell’Unione Europea oltre duemila allarmi alimentari a causa di cibi importati da Paesi Extra Ue, contenenti residui di pesticidi oltre i limiti, sostanze cancerogene e batteri, secondo l’analisi Coldiretti su dati Rasff.
Coldiretti in campo contro i tagli
“Affronteremo con determinazione i prossimi mesi, chiedendo un’inversione di rotta attraverso l’azione degli Stati membri e del Parlamento europeo, per dare agli agricoltori opportunità e traiettorie di futuro – sottolinea il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – Nel momento in cui le altre potenze mondiali aumentano Nel momento in cui le altre potenze mondiali aumentano il loro sostegno alle rispettive agricolture la Ue mette l’ennesimo tassello di una politica economica e produttiva totalmente fallimentare, che sta facendo chiudere interi settori europei, avvantaggiando paesi come la Cina”.