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Trento Film Festival: i vincitori delle Genziane

“Donde los árboles dan carne” di Alexis Franco Genziana d’oro Miglior Film

Trento - La resistenza solitaria e tenace di un gaucho argentino e della sua famiglia ha colpito la Giuria internazionale del 73° Trento Film Festival, che ha assegnato al film Donde los árboles dan carne di Alexis Franco (Argentina, Spagna, Stati Uniti/2024/72') la Genziana d’oro Miglior film - Gran Premio “Città di Trento”.

"Con uno sguardo intimo e rigoroso, ma altrettanto potente, Alexis Franco ci conduce nel cuore della Pampa argentina, dove diverse generazioni affrontano le conseguenze della desertificazione e la dissoluzione di un mondo che sembrava immutabile. Il regista compone un film sospeso tra finzione e realtà: un neo-western umanista che decostruisce e reinventa il mito maschile del gaucho, restituendo dignità e fragilitò a una comunità che resiste senza retorica. La narrazione si sviluppa tra gesti quotidiani e paesaggi aridi, evocando un’epica silenziosa che interroga il nostro rapporto con la terra e con il tempo": questa la motivazione della Giuria. Il film, prodotto da Roberto Minervini, racconta la lotta di Omar, un allevatore argentino, per tenere in vita le sue mucche di fronte a un lunghissimo periodo di siccità, contando solo su se stesso e sui forti legami d’amore della sua famiglia.

"Dopo l’urlo del ghiacciaio di Salgado, anche il Gran Premio di questa edizione è un grido di disperazione e al contempo di allerta, per scuotere le coscienze e far capire che il cambiamento climatico si è fatto crisi e impatta violentemente sulla vita di tutte e tutti, a partire da quel settore primario fondamentale per sfamare il mondo", ha commentato il Presidente del Trento Film Festival Mauro Leveghi. "Il Trento Film Festival per l’ennesima volta aiuta non solo a non chiudere gli occhi, ma ad alzare lo sguardo per affrontare con coraggio le straordinarie sfide che l’umanità deve affrontare".

Si aggiudica la Genziana d’oro Miglior film di alpinismo - Premio del Club alpino italiano Adra di Emma Crome (Regno Unito/2023/53’), un film che "ci accompagna in un’avvincente avventura attraverso la storia, la cultura e la comunità del Galles del Nord, uno dei centri più vibranti al mondo per l’arrampicata. Questo film cattura l’essenza, il cuore e l’anima dell’arrampicata, dal suo spirito ribelle fino al modo in cui unisce le persone e dà loro un senso di appartenenza. Siamo trasportati nel paesaggio diversificato del Galles del Nord e questo film ci fa desiderare di andarci e magari condividere la cordata con alcuni di quei personaggi eccentrici. Ma soprattutto, ci ricorda che, anche se le corde e i moschettoni possono essere utili per l’arrampicata, non bisogna mai dimenticare lo stile".

"I paesaggi del nord del Galles con le falesie e le miniere di lavagna, accompagnate dal racconto di personaggi importanti dell’arrampicata britannica e da materiali d’archivio, rendono Adra uno spaccato di comunità e appartenenza che mantiene vivo e attuale il ricordo degli splendori del Regno Unito degli anni ‘80 che ancora si ritrovano a Llanberis - afferma il presidente generale del Cai – Club alpino italiano, Antonio Montani -. Nel film l’arrampicata ha il ruolo di collante generazionale, attaccamento e amore per il territorio, oltre che di amicizia e condivisione: tutti valori che il Cai promuove ogni giorno nel suo impegno per avvicinare le giovani generazioni alla montagna".

La Genziana d’oro Miglior film di esplorazione o avventura - Premio “Città di Bolzano” è andata a All The Mountains Give di Arash Rakhsha (Iran/2023/90'). "Non tutti hanno il privilegio d’intraprendere viaggi difficili solo per il piacere di farli" ha affermato la Giuria internazionale. "Vogliamo rendere omaggio ad Arash Rakhsha, regista, direttore della fotografia e montatore del film, che all’inizio della sua vita e. stato costretto dalle circostanze a diventare lui stesso un contrabbandiere, ma che poi ha sviluppato da autodidatta eccezionali abilita. tecniche di filmmaker e ha trascorso sei anni a filmare la dura vita dei suoi amici contrabbandieri. Condivide i loro viaggi pericolosi e ne ritrae, in modo intimo, la vita familiare e i sogni di un futuro migliore che svaniscono. Ammiriamo il contributo poliedrico del regista e la colonna sonora suggestiva e inquietante che, come regista e montatore, ha sapientemente integrato".

"Attraverso un originale uso del time-lapse e una fotografia iperrealista, Perfectly a Strangeness trasforma il deserto cileno in un paesaggio sospeso, in cui l’estrema nitidezza dell’immagine alimenta il senso di stupore di fronte alla grandezza del cosmo. La regista Alison McAlpine e il direttore della fotografia Nicolas Canniccioni creano un’esperienza sensoriale al tempo stesso ironica e commovente: un breve racconto privo di dialoghi, ma ricchissimo visivamente, che rende omaggio ad altri celebri protagonisti a quattro zampe del cinema, come quelli immortalati da Bresson e Skolimowski, offrendo una riflessione poetica sulla meraviglia e sull’alterità". Con questa motivazione la Genziana d’argento - Miglior contributo tecnico – artistico è stata assegnata a Perfectly a Strangeness di Alison McAlpine (Canada/2024/15’).

La Genziana d’argento - Miglior cortometraggio è andata invece a Anngeerdardardor di Christoffer Rizvanovic Stenbakken (Groenlandia, Danimarca/2025/19’): "Per la sua rara capacita. di intrecciare delicatezza narrativa, forza visiva e autenticita., raccontando con uno sguardo puro e sincero l’isolamento e il desiderio di connessione di chi si sente diverso. Un racconto intimo che diventa universale".

Il Premio della Giuria è stato assegnato a The Wolves Always Come at Night di Gabrielle Brady (Australia, Mongolia, Germania/2024/97') con questa motivazione: "Fin dalle prime immagini, la regista Gabrielle Brady costruisce una visione ipnotica, immergendoci nella vita quotidiana di una famiglia mongola. Con una profonda sensibilita. e uno sguardo intimo e umanistico, crea un film ibrido che intreccia scene di finzione, realizzate in collaborazione con i protagonisti stessi. Con un ritmo narrativo costante e profondo, Brady alterna momenti del lavoro quotidiano, come il pascolo delle pecore, a istanti di gioia familiare intima. Non esita a mescolare la felicita. spensierata con il peso del dramma, come si vede quando Davaasuren, il padre, scopre che una tempesta di sabbia ha ucciso gran parte del suo gregge, o quando è costretto a vendere il suo amato cavallo per trasferirsi in città. Il personaggio lotta interiormente con l’incertezza del futuro e il suo profondo attaccamento all’ambiente circostante, e noi spettatori lo accompagniamo in quel viaggio emozionale. La stranezza di un ambiente urbano, nuovo e ostile, consente al regista di inserire una nota poetica: il ritorno del cavallo amato in una sequenza onirica e simbolica che lascia intravedere un barlume di speranza in mezzo allo sradicamento".

Il Premio T4Future, istituito dal Trento Film Festival nel 2022 ma per il primo anno diventato un alloro ufficiale, va al corto animato Tête en l'air del francese ReFmi Durin (Francia/2023/11'). La giuria, composta da studenti degli Istituti secondari di secondo grado del trentino, ha scritto: "Tête en l’air ci ha colpiti, oltre che per la grafica curata, per il messaggio che lancia, che invita ad osservare anche le cose piu. piccole che altri ignorano. Si tratta di un corto adatto a tutte le eta.: i piu. piccoli possono lasciarsi coinvolgere da una storia di per seF intrigante, mentre gli adulti possono cogliere i significati piu. profondi che vi si nascondono, apprezzandolo ancora di più".

"Il bianco e nero del manifesto di questa 73a edizione ritorna anche nelle scelte della Giuria internazionale, tra resistenza e scoraggiamento, liberta. e sopraffazione, giustizia e sopruso, inclusione e diversità, in quell’ambivalenza continua che impone uno sforzo di riflessione e induce a ragionare sulla complessita. dei problemi e delle necessarie soluzioni", ha detto la direttrice della rassegna, Luana Bisesti.

"Uno splendido palmares che premia la varietà delle proposte del Concorso di quest’anno. – ha concluso Mauro Gervasini, responsabile del programma cinematografico – La Genziana d’oro Miglior Film – Gran premio città di Trento a Donde lo árboles dan carne di Alexis Franco non solo premia la storia di resilienza di una famiglia della Pampa argentina di fronte alle conseguenze del cambiamento climatico e alla vita rurale sempre più aspra, ma chiude il cerchio con l’omaggio che il Festival ha voluto quest’anno dedicare al cinema argentino. La Genziana d’oro Miglior film di alpinismo, popolazioni e vita di montagna – Premio Cai a Adra va ad una eccellente regista, Emma Crome, che ha saputo riflettere, partendo da una storia di alpinismo in Galles, sui concetti di comunità e identità. La Genziana d’oro Miglior film di esplorazione o avventura – Premio “Città di Bolzano” a All the Mountains Give premia il miglior film di avventura, ambientato tra i contrabbandieri curdi sul confine tra Iraq e Iran. Sono poi particolarmente felice che siano due i cortometraggi premiati, percheF da sempre convinto che nel “formato breve” vada cercato il futuro del cinema. Oltre alla Genziana d’argento Miglior cortometraggio, che va allo splendido Anngerdaardardor di Cristoffer Rizvanovic Stenbakken, vince infatti la Genziana d’argento Miglior contributo tecnico-artistico un altro cortometraggio altrettanto sorprendente, Perfectly a Strangeness di Alison McAlpine".

Premi ufficiali - 73a edizione
La Giuria del 73° Trento Film Festival – composta da Selene Caramazza (Italia), Michael Dillon (Australia), Beatrice Fiorentino (Italia), Celina Murga (Argentina), Sean Villanueva O'Driscoll (Belgio) - ha assegnato i seguenti premi ufficiali:
GRAN PREMIO “CITTÀ DI TRENTO” GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM Donde los árboles dan carne di Alexis Franco (Argentina, Spagna, Stati Uniti/2024/72')
PREMIO DEL CLUB ALPINO ITALIANO GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM DI ALPINISMO Adra di Emma Crome (Regno Unito/2023/53’)
PREMIO “CITTÀ DI BOLZANO” GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM DI ESPLORAZIONE O AVVENTURA All The Mountains Give di Arash Rakhsha (Iran/2023/90')
GENZIANA D’ARGENTO MIGLIOR CONTRIBUTO TECNICO-ARTISTICO Perfectly a Strangeness di Alison McAlpine (Canada/2024/15’)
GENZIANA D’ARGENTO MIGLIOR CORTOMETRAGGIO Anngeerdardardor di Christoffer Rizvanovic Stenbakken (Groenlandia, Danimarca/2025/19’)
PREMIO DELLA GIURIA The Wolves Always Come at Night di Gabrielle Brady (Australia, Mongolia, Germania/2024/97')
PREMIO T4FUTURE Tête en l'air di Re<mi Durin (Francia/2023/11') Premio T4Future

GRAN PREMIO “CITTÀ DI TRENTO” GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM
Donde los árboles dan carne di Alexis Franco (Argentina, Spagna, Stati Uniti/2024/72')

MOTIVAZIONE – Con uno sguardo intimo e rigoroso, ma altrettanto potente, Alexis Franco ci conduce nel cuore della Pampa argentina, dove diverse generazioni affrontano le conseguenze della desertificazione e la dissoluzione di un mondo che sembrava immutabile. Il regista compone un film sospeso tra finzione e realta@: un neo-western umanista che decostruisce e reinventa il mito maschile del gaucho, restituendo dignita@ e fragilita@ a una comunita@ che resiste senza retorica. La narrazione si sviluppa tra gesti quotidiani e paesaggi aridi, evocando un’epica silenziosa che interroga il nostro rapporto con la terra e con il tempo.
SINOSSI – Nel cuore dell'Argentina, un volenteroso allevatore di bestiame, Omar, si trova coinvolto in una battaglia inesorabile contro la furia della natura. Una prolungata siccita@ minaccia di sconvolgere lo stile di vita dei gaucho, e la terra ora porta il pesante fardello del bestiame morente. Mentre Omar lotta per tenere in vita le sue mucche, assistiamo alle strazianti decisioni che deve prendere per salvare quel poco che resta. Donde los árboles dan carne e@ un film intergenerazionale, crudo e genuino, su una famiglia che si appoggia sull’amore reciproco per superare le difficolta@ che deve affrontare per mantenere il suo tradizionale stile di vita. Il film racconta la capacita@ dello spirito umano di resistere, adattarsi e trovare la speranza anche nelle circostanze piu@ difficili, dando esempio della forza e della resilienza delle persone comuni nell’affrontare sfide straordinarie.

PREMIO DEL CLUB ALPINO ITALIANO
GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM DI ALPINISMO, POPOLAZIONI E VITA DI MONTAGNA Adra di Emma Crome (Regno Unito/2023/53’)

MOTIVAZIONE – Adra ci accompagna in un’avvincente avventura attraverso la storia, la cultura e la comunita@ del Galles del Nord, uno dei centri piu@ vibranti al mondo per l’arrampicata. Questo film cattura l’essenza, il cuore e l’anima dell’arrampicata, dal suo spirito ribelle fino al modo in cui unisce le persone e da@ loro un senso di appartenenza. Siamo trasportati nel paesaggio diversificato del Galles del Nord e questo film ci fa desiderare di andarci e magari condividere la cordata con alcuni di quei personaggi eccentrici. Ma soprattutto, ci ricorda che, anche se le corde e i moschettoni possono essere utili per l’arrampicata, non bisogna mai dimenticare lo stile.
SINOSSI – Llanberis e@ una gemma nel cuore del Galles settentrionale, nonche< l'epicentro dell'arrampicata nel Regno Unito. Questo piccolo villaggio e i suoi dintorni hanno influenzato la vita di molti, e dalle sue montagne, cave e scogliere, che ospitano alcune delle migliori vie d’arrampicata del mondo, si e@ sviluppata una cultura dell'arrampicata che rivaleggia per importanza con quella di Chamonix o dello Yosemite. Zoe Wood e Lewis Perrin Williams, due arrampicatori locali, ci accompagnano in un viaggio nostalgico, esplorando il modo in cui Llanberis ha influenzato la vita degli arrampicatori nel corso dell'ultimo secolo. Attraverso interviste e materiale d’archivio con alcuni tra i piu@ importanti personaggi dell’arrampicata britannica, Adra ci regala con delicatezza un senso di casa, comunita@ e appartenenza.

PREMIO “CITTÀ DI BOLZANO”
GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM DI ESPLORAZIONE O AVVENTURA All The Mountains Give di Arash Rakhsha (Iran/2023/90')

MOTIVAZIONE – Non tutti hanno il privilegio d’intraprendere viaggi difficili solo per il piacere di farli. Vogliamo rendere omaggio ad Arash Rakhsha, regista, direttore della fotografia e montatore del film, che all’inizio della sua vita e@ stato costretto dalle circostanze a diventare lui stesso un contrabbandiere, ma
Motivazioni e sinossi
che poi ha sviluppato da autodidatta eccezionali abilita@ tecniche di filmmaker e ha trascorso sei anni a filmare la dura vita dei suoi amici contrabbandieri. Condivide i loro viaggi pericolosi e ne ritrae, in modo intimo, la vita familiare e i sogni di un futuro migliore che svaniscono. Ammiriamo il contributo poliedrico del regista e la colonna sonora suggestiva e inquietante che, come regista e montatore, ha sapientemente integrato.
SINOSSI – A causa della poverta@ diffusa, nelle citta@ curde dell'Iran molte persone sono costrette a contrabbandare beni per guadagnarsi da vivere, trasportandoli attraverso il pericoloso confine tra Iran e Iraq. Questa forma di contrabbando e@ chiamata Kolbari, e le persone che svolgono questo lavoro sono chiamate Kolbar. Oggi, circa 400.000 curdi sono coinvolti nel Kolbari e ogni anno circa 200 Kolbar vengono uccisi o feriti da colpi di arma da fuoco sparati dalle guardie che pattugliano il confine, oppure cadendo dalle montagne, a causa delle mine antiuomo o per ipotermia. Documentato nel corso di sei anni, il regista Arash Rakhsha presenta un ritratto intimo di Hamid e Yaser, due cari amici che vivono in un villaggio curdo e che sono costretti al kolbari..

GENZIANA D’ARGENTO MIGLIOR CONTRIBUTO TECNICO-ARTISTICO
Perfectly a Strangeness di Alison McAlpine (Canada/2024/15’)

MOTIVAZIONE – Attraverso un originale uso del time-lapse e una fotografia iperrealista, Perfectly a Strangeness trasforma il deserto cileno in un paesaggio sospeso, in cui l’estrema nitidezza dell’immagine alimenta il senso di stupore di fronte alla grandezza del cosmo. La regista Alison McAlpine e il direttore della fotografia Nicolas Canniccioni creano un’esperienza sensoriale al tempo stesso ironica e commovente: un breve racconto privo di dialoghi, ma ricchissimo visivamente, che rende omaggio ad altri celebri protagonisti a quattro zampe del cinema, come quelli immortalati da Bresson e Skolimowski, offrendo una riflessione poetica sulla meraviglia e sull’alterita@ .
SINOSSI – Nell’abbacinante calura di un deserto sconosciuto, tre asini incappano in un osservatorio astronomico abbandonato. L’universo si dischiude di fronte a loro. Palomo, Ruperto e Palaye, così@ si chiamano i tre animali, restano stupefatti di fronte alle meraviglie della tecnologia e all'infinito splendore della nostra galassia. Un film sulla bellezza e sul modo in cui guardiamo gli animali, un'esplorazione sensoriale e cinematografica di cio@ che puo@ essere considerato una storia.

GENZIANA D’ARGENTO MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Anngeerdardardor di Christoffer Rizvanovic Stenbakken (Groenlandia, Danimarca/2025/19’)

MOTIVAZIONE – Per la sua rara capacita@ di intrecciare delicatezza narrativa, forza visiva e autenticita@, raccontando con uno sguardo puro e sincero l’isolamento e il desiderio di connessione di chi si sente diverso. Un racconto intimo che diventa universale.
SINOSSI – Quando Kaali, un giovane ragazzo autistico, scopre che il suo cane e@ stato rubato, si lancia in un’intensa ricerca del ladro nella citta@ di Tasiilaq, nella Groenlandia orientale. Durante la sua ricerca, Kaali si confronta con il fatto di essere diverso dai suoi coetanei. Alla fine ritrova il suo cane e vorrebbe riprenderselo, ma l’animale e@ davvero stato rubato? E vale la pena rischiare di perdere il suo unico amico per un cane?

PREMIO DELLA GIURIA
The Wolves Always Come at Night di Gabrielle Brady (Australia, Mongolia, Germania/2024/97')

MOTIVAZIONE – Fin dalle prime immagini, la regista Gabrielle Brady costruisce una visione ipnotica, immergendoci nella vita quotidiana di una famiglia mongola. Con una profonda sensibilita@ e uno sguardo intimo e umanistico, crea un film ibrido che intreccia scene di finzione, realizzate in collaborazione con i protagonisti stessi. Con un ritmo narrativo costante e profondo, Brady alterna momenti del lavoro quotidiano, come il pascolo delle pecore, a istanti di gioia familiare intima. Non esita a mescolare la felicita@ spensierata con il peso del dramma, come si vede quando Davaasuren, il padre, scopre che una tempesta di sabbia ha ucciso gran parte del suo gregge, o quando e@ costretto a vendere il suo amato cavallo per trasferirsi in citta@. Il personaggio lotta interiormente con l’incertezza del futuro e il suo profondo attaccamento all’ambiente circostante, e noi spettatori lo accompagniamo in quel viaggio emozionale.
La stranezza di un ambiente urbano, nuovo e ostile, consente al regista di inserire una nota poetica: il ritorno del cavallo amato in una sequenza onirica e simbolica che lascia intravedere un barlume di speranza in mezzo allo sradicamento.
SINOSSI – Il cambiamento climatico e la desertificazione dilagante hanno devastato le terre della Mongolia. Negli ultimi anni, moltissimi nomadi si sono trasferiti dalle campagne ai quartieri urbani di Ger. Davaasuren e sua moglie Otgonzaya pascolano i loro animali nel deserto del Gobi, così@ come facevano le generazioni che li hanno preceduti. L’instabilita@ degli sconvolgimenti ambientali sta pero@ mettendo a rischio il loro futuro. Quando meta@ della mandria muore in una tempesta di sabbia, la coppia, insieme alla propria famiglia, prende la dolorosa decisione di trasferirsi in citta@ .

PREMIO T4FUTURE
Tête en l'air di Re<mi Durin (Francia/2023/11')

MOTIVAZIONE – Tête en l’air ci ha colpiti, oltre che per la grafica curata, per il messaggio che lancia, che invita ad osservare anche le cose piu@ piccole che altri ignorano. Si tratta di un corto adatto a tutte le eta@: i piu@ piccoli possono lasciarsi coinvolgere da una storia di per se< intrigante, mentre gli adulti possono cogliere i significati piu@ profondi che vi si nascondono, apprezzandolo ancora di piu@ .
SINOSSI – Alfonso, un giovane scoiattolo, ha sempre la testa tra le nuvole. Ama osservarle e a volte le fotografa. I suoi genitori e i suoi amici faticano a prendere sul serio il suo hobby. Ma osservare le nuvole non e@ sempre facile: Alfonso deve essere coraggioso come alcuni grandi esploratori del nostro tempo.

Riconoscimenti speciali | 73. edizione
Premio Amelia de Eccher – per Donne di Cinema e di Montagna

Istituito da Riccarda de Eccher in memoria di Amelia de Eccher, per le donne, da entrambi i lati della cinepresa.
La giuria composta da Elena Goatelli (Presidente di Giuria), Ingrid Runggaldier e Linda Cottino ha attribuito il premio al film Trog di Ella Hochleitner (Austria/2024/120')
MOTIVAZIONE – La regista ci fa entrare nella casa, che per tanti anni ha ospitato una famiglia e le sue storie, con lentezza e un senso di inesorabilità. Lo spettatore assiste al riemergere di terribili ricordi che si intrecciano tra loro, fino a comporre un ritratto collettivo della matriarca, una donna forte segnata dalla tragedia. La regista riesce, con grande delicatezza, a riportare a galla cio0 che normalmente viene nascosto e volontariamente rimosso, riscattando così0 una storia femminile destinata all'oblio.

Premio Antropocene MUSE
Istituito dal MUSE - Museo delle Scienze. Il premio viene assegnato all'opera che meglio racconta il rapporto tra l'umanità e il resto del mondo naturale nell'epoca dell'Antropocene.
La giuria composta Stefano Bruno Galli (Presidente di Giuria), Massimo Bernardi, Elisabetta Filosi, Christian Casarotto, Davide Dalpiaz, Fabio Pupin, Luca Scoz.
Apple Cider Vinegar di Sofie Benoot (Belgio/2024/80')
MOTIVAZIONE – Il film affronta il tema dell’Antropocene da prospettiva diversa dal solito. Rappresenta una meditazione piena di humor e malinconia sul nostro rapporto con la natura, tramite le rocce e i minerali, un mondo che consideriamo un substrato inerte e nulla piu0 , e che invece si rivela vivo, dinamico e indissolubilmente legato alla nostra esistenza. Un film a sua volta stratificato e complesso: diario di una ricerca, indagine esistenziale, riflessione globale.

Premio CinemAMoRE
Premio istituito dai tre Concorsi cinematografici di levatura internazionale (RAM Film Festival, Trento Film Festival e Religion Today Film Festival) destinato alla miglior opera della sezione Orizzonti Vicini: sezione non competitiva riservata ai film realizzati da autori nati o attivi in Trentino Alto-Adige, o prodotti da case di produzione o soggetti con sede in regione, o che hanno per oggetto luoghi, protagonisti e temi della regione.
La giuria composta da Andrea Morghen, Claudia Beretta e Augusto Marsigliante ha deciso di assegnare il premio a Svalbard: Silent Games
di Francesco Biscaglia (Italia/2025/52')
MOTIVAZIONE – Nella tragicità di una guerra che divide popoli e comunità, il film racconta un’umanità che non si arrende e, anche in un contesto remoto come le Svalbard, cerca di superare le divisioni. Secondo la giuria, l’opera del giovane regista è quella che meglio incarna lo spirito dei tre festival: (RAM, RT e TFF), legandoli con un’ideale filo rosso: ricostruisce la memoria con filmati d’archivio, indaga l’aspetto religioso- simbolico attraverso immagini significative, non trascurando l’aspetto esplorativo del luogo.

La giuria del premio ha deciso inoltre di assegnare una menzione speciale al film
Conigli al Cimitero
di Filippo Maria Pontiggia (Italia/2024/28')
MOTIVAZIONE – In tempi in cui sono orsi e lupi ad animare il dibattito in Trentino, il film riporta alla luce con ironia pungente e sensibilità rispetto alla comunità locale l'insolita invasione dei conigli nel cimitero di Trento avvenuta qualche anno fa, che assume qui caratteri tragicomici e “leggendari”. Un racconto originale, arricchito da ricerche d’archivio e vivaci interviste, con un utilizzo della musica che supporta con creatività surreale la narrazione.

Premio Cinema per i Diritti Umani
Il premio è un'iniziativa congiunta della Fondazione Campana dei Caduti e Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani allo scopo di valorizzare l'opera che maggiormente sappia comunicare i valori fondanti le due istituzioni e sensibilizzare il pubblico sulle tematiche dei diritti umani, della pace, della sostenibilità e della conoscenza e il confronto dei popoli e delle culture.
La giuria composta da Katia Malatesta (Presidente di Giuria), Marco Marsilli, Morena Berti, Lorenzo Saiani e Riccardo Santoni ha deciso di assegnare il premio al film
All The Mountains Give
di Arash Rakhsha (Iran/2023/90')
MOTIVAZIONE – Attraverso lo sguardo compartecipe del regista e cineoperatore, che ha conosciuto in prima persona la condizione delle comunità curde costrette al lavoro di Kolbari lungo il confine iraniano, il film valorizza tutte le possibilità del cinema documentario, restituendo, con eccellenza stilistica, l'assoluta precarietà della vita di un popolo senza diritti e senza patria. Nella minuta quotidianità dei protagonisti l'autore coglie lo stretto legame tra povertà, sfruttamento lavorativo e privazione della libertà di scelta, ma anche una strenua capacità di resilienza radicata nella dignità delle relazioni.

Premio Città di Imola
Istituito dal Cai sezione di Imola e dal Comune di Imola, il Premio Città di Imola si propone di valorizzare l'opera cinematografica o documentaristica che maggiormente si è contraddistinta tra i candidati per qualità artistiche e tecniche nonchè per l'esaltazione dei valori fondanti del Cai, l'originalità del tema trattato e/o della storia narrata.
La giura composta da Tamara Lunger (Presidente di Giuria), Mauro Bartoli, Carlo Machirelli, Nicoletta Favaron , Giacomo Gambi e Giuseppe Savini ha attribuito il premio a Altrove
di Gabriele Canu (Italia/2025/50' )
MOTIVAZIONE – E’ una regia intima e silenziosa quella che ci proietta nel viaggio di Alessandro, Alberto, Armando e Matteo, quattro scalatori che si ritrovano in un luogo indefinito, in un tempo quasi sospeso. Un “altrove” inesplorato, dove la pura prestazione alpinistica lascia spazio all’avventura, all’ironia, all'autenticità dei legami e al desiderio di trovare il proprio equilibrio lontano dal superfluo e dai canoni della società moderna. Un viaggio contro la paura in cui il rapporto uomo-natura si allinea con i valori del Club Alpino Italiano.

Premio Dolomiti Patrimonio Mondiale
Istituito dalla Fondazione Dolomiti UNESCO e dalla SAT Società Alpinisti Tridentini al miglior film che documenti la consapevolezza delle comunità rispetto agli eccezionali valori universali riconosciuti da UNESCO e la capacità di una conservazione attiva del territorio.
La giuria costituita da Mauro Pascolini (Presidente di Giuria), Massimiliano Corradini, Cinzia Fedrizzi, Annibale Salsa ha deciso di assegnare il premio al film
Muyeres
di Marta Lallana (Spagna/2023/77')
MOTIVAZIONE – Nelle montagne asturiane alcune donne anziane, grazie a vecchie registrazioni raccolte da un musicologo, rivivono la loro vita rurale rivelando così0 il valore del canto orale. Il film, girato magistralmente in bianco e nero, con momenti lirici straordinari, è anche un viaggio nella vita passata e presente delle protagoniste che diventano custodi di un patrimonio immateriale unico che va difeso e tramandato.

La giuria del premio ha deciso inoltre di assegnare una menzione speciale al film
Misión Kipi
di Sonaly Tuesta (Peru0 /2024/80')
MOTIVAZIONE – Il film è una testimonianza del valore etico dell’azione educativa attuata da un insegnante, ai tempi della pandemia, con un robot costruito con materiali di recupero, nei villaggi remoti andini. Durante gli avventurosi incontri con gli scolari, la trasmissione dei saperi tradizionali rappresenta una innovativa proposta dell’uso dell'intelligenza artificiale per superare l’isolamento e favorire l’inclusione sociale delle comunità.

Premio Green Film
Istituito nel 2021 dall'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente e dalla Trentino Film Commission, che dal 2016 collaborano nel progetto "Green Film" assegnando un marchio di qualità ambientale alle produzioni audiovisive che dimostrano di ridurre il loro impatto ambientale (www.green.film), il riconoscimento premia il film che esprima in maniera piu0 efficace i valori e le pratiche della protezione e della sostenibilità ambientale, con particolare attenzione all'ambiente montano e ai cambiamenti climatici. La giuria composta da Marco Niro (Presidente di Giuria), Lavinia Laiti e Linnea Marzagora ha attribuito il premio al film The Wolves Always Come at Night di Gabrielle Brady (Australia, Mongolia, Germania/2024/97')
MOTIVAZIONE – Un film delicato, potente e simbolico, che racconta gli effetti del cambiamento climatico su una famiglia di pastori, su una comunità, su un intero mondo che scompare, toccando il tema spesso dimenticato ma cruciale dei migranti climatici.

Una menzione speciale viene inoltre riservata al documentario À qui le monde
di Marina Russo Villani, Victor Missud (Francia, Benin/2024/45')
MOTIVAZIONE – Un film che racconta in modo lirico, con tocchi di realismo magico, una storia di adattamento, colpendo nel segno e lasciando nello spettatore una speranza, affidata alla resilienza di chi ha provato a trasformare in risorsa l’invasione di una specie aliena.

Premio Gruppo Dolomiti Energia - Energia sostenibile
Istituito dal Gruppo Dolomiti Energia, il Premio vuole celebrare la forza del sole, dell’acqua e del vento che, trasformandosi in energia per la vita, diventano simbolo di una sinergia positiva e duratura tra persone e natura. Viene assegnato all’opera che meglio interpreta questo rapporto, attraverso il concetto di energia in un contesto naturale.
La giuria formata da Silvia Arlanch, Francesca Bolognesi, Silvia Conotter, Clara Mazzi ha assegnato il premio a
The Wolves Always Come at Night
di Gabrielle Brady (Australia, Mongolia, Germania/2024/97’)
MOTIVAZIONE – Per la qualità artistica, l’intensità della narrazione e la regia curata con i protagonisti co- sceneggiatori. Per come è raccontato il legame ancestrale tra esseri umani e forze della natura, vitali e insieme rigeneratrici. Un film ibrido, tra finzione e documentario, in cui la potenza della tragedia personale diventa metafora universale degli effetti dei cambiamenti climatici.

Premio Mario Bello
Un film che rispecchi i valori e gli ideali del Cai e che rappresenti l'alpinismo nei suoi molteplici aspetti di avventura umana, culturale, tecnica, di rispetto dell'ambiente e di valorizzazione e promozione delle popolazioni che vivono nelle terre alte e delle loro culture e tradizioni. Istituito dal Centro di Cinematografia e Cineteca del Cai.
La giuria composta da Monica Brenga (Presidente di Giuria), Marco Blatto e Marco Ribetti ha deciso di attribuire il premio al film
On The Blunt End
di Joseph Walker (Regno Unito/2024/15')
MOTIVAZIONE – ll mondo che ci è proprio si concretizza in molti modi: sono tanti i segni che devono convivere. Sta a noi legarli con un'unica corda, flessibile e nel contempo resistente. Film intimo, sostenuto da una narrazione visiva attenta, universale nei suoi valori di condivisione, accettazione e capacità di abbracciare gli scenari della vita senza rinunciare alle passioni e alle persone che si amano

Premio Museo etnografico trentino San Michele
Istituito da Museo etnografico trentino di San Michele, il Premio Museo etnografico trentino San Michele è assegnato all'opera cinematografica iscritta al Trento Film Festival che con rigore documentario etno- antropologico meglio sappia rappresentare gli usi e i costumi delle genti di montagna.
La giuria composta da Ezio Amistadi (Presidente di Giuria), Luca Faoro e Armando Tomasi ha attribuito il premio a How to Lease a Cow di Livni Holtz, Sebastian Reinicke, Nicolas Seiler (Svizzera/2024/27')
MOTIVAZIONE – Costruito sul fulcro narrativo del sistema delle "Tagwannen," unità di misura del lavoro comunitario un tempo simbolo dell'economia agrosilvopastorale, il documentario si distingue per l'uso sapiente della fotografia e per l’intelligente alternanza tra interviste evocative e panoramiche suggestive che guidano in un viaggio tra passato e presente e invitano a riflettere su temi di estrema attualità, quali la fragilità della montagna, i cambiamenti climatici ed economici.

Premio RAI Trento
Al miglior documentario di attualità. Istituito dalla Sede Rai di Trento.
La giuria composta da Sergio Pezzola (Presidente di Giuria), Waimer Perinelli e Stefano Uccia ha deciso di assegnare il riconoscimento al documentario Svalbard: Silent Games di Francesco Biscaglia (Italia/2025/52')
MOTIVAZIONE – Il documentario testimonia come un conflitto internazionale possa avere importanti ripercussioni sulla vita di una piccola comunità, in un luogo isolato del mondo. Nell’arcipelago norvegese SvalBard, Coste Fredde, del Mar Glaciale Artico, ricco di miniere di carbone, 2970 abitanti convivono pacificamente da molti anni. Fra loro minatori ucraini, impiegati russi e norvegesi, che l’invasione russa dell’Ucraina ha diviso. Sospesi i rapporti sociali e i giochi comuni. Gli ucraini rientrano in patria al fianco dei combattenti. Scorrono interviste intime supportate da immagini di natura desolata e immagini storiche di vita quotidiana a testimoniare come la convivenza è stata possibile e sia ancora possibile. La speranza e l’auspicio quindi, è che il conflitto termini e tornino i momenti di comunione e socialità tra etnie. Il racconto lineare e semplice lascia il tempo allo spettatore di pensare e riflettere e, seppur appesantito da alcuni inserimenti di filmati amatoriali, descrive con immagini suggestive del paesaggio artico una realtà drammatica. Il premio vuole sottolineare soprattutto gli aspetti sociali dei conflitti mondiali che la vastità artica rende silenziosi ma non assenti.

Premio Ritter – Emozioni in Montagna
Istituito da Ritter Sport nel 2023, il Premio vuole celebrare “l’emozione e la gioia di vivere la montagna, immersi nella natura. Il Premio viene assegnato all’opera che meglio sappia trasmettere questi sentimenti che solo l’ambiente montano sa regalare, unendo avventura, scoperta e spirito di condivisione”.
La giuria formata da Fabio Pasini, Marika Ciaccia, Marzia Bortolameotti, Silvia e Davide di @bagaglioleggero, Elena Marinoni, Silvestro Serra, Andrea Greci, Leonardo Bizzaro e da una rappresentanza di Ritter Sport Italia ha assegnato il premio al film Painting the Mountains di Pierre Cadot (Cile, Argentina/2024/59')
MOTIVAZIONE – Questo film mette in scena la straordinaria visione di un gruppo di sciatori (AureMlien Lardy, Vivian Bruchez, Jules SocieM) in una pratica affascinante ed allo stesso estrema sul monte Fitz Roy, nella Patagonia Argentina. Il tutto viene immortalato dallo sguardo di Matthew Tuft, estimatore di El Chalten, villaggio ai piedi del massiccio, popolato da una comunità che consente ai visitatori di vivere un’esperienza davvero immersiva, che coinvolge natura e cultura locale allo stesso tempo. Painting the Mountains è un’opera che va oltre il semplice documentario sportivo. EN un’esplorazione poetica del rapporto tra l’uomo e la montagna, tra l’arte e l’avventura. Per chi ama la montagna, lo sci alpinismo e le storie di passione e dedizione, questo film offre una prospettiva unica e ispiratrice.

Premio Studenti Università di Trento, Bolzano e Innsbruck
Istituito dalle Università di Trento, Bolzano e Innsbruck. Ad un’opera di particolare valore culturale realizzata da un autore di età inferiore ai 33 anni. Incentivazioni a giovani registi.
La giuria – composta dagli studenti Alessia Marzocca, Davide Coniglio, Catherine Sogra Hansye (UniTn), Letizia Nicolini, Alice Collareta, Carmine Auricchio (UniBz), Nitz Thaler Elija, Alina Rundl, Lisa Anesi (Innsbruck) ha deciso di assegnare il premio a Conigli al Cimitero di Filippo Maria Pontiggia (Italia/2024/28')
MOTIVAZIONE – Il film si distingue per la sua capacità di affrontare un tema attuale con una sensibilità stratificata, offrendo al pubblico molteplici livelli di lettura. Il cortometraggio colpisce per le scelte di regia raffinate, le inquadrature e il montaggio. La forza dell’opera risiede anche nella sua profonda connessione con il territorio. Pontiggia dimostra un impegno concreto e coerente nella realizzazione di un progetto che unisce estetica, contenuto e contesto.
Una menzione speciale viene inoltre riservata a O Jardim em Movimento di InePs Lima (Portogallo / 2024 / 18') e a Muyeres di Marta Lallana (Spagna / 2023 / 77')

E’ il giorno del Premio Museo Etnografico Trentino San Michele
Viene assegnato oggi l’ultimo dei quattordici riconoscimenti speciali offerti da associazioni o enti partner del Festival, attribuiti da giurie indipendenti. Il Premio Museo Etnografico Trentino San Michele sarà consegnato in occasione della proiezione del film vincitore, presso il Cinema Modena, alle ore 14.45, in Sala 2. Istituito dal METS Museo Etnografico trentino San Michele, il premio viene assegnato all'opera cinematografica iscritta al Film Festival Internazionale Avventura Montagna Esplorazione "Città di Trento" che "con rigore documentario etno-antropologico meglio sappia rappresentare gli usi e i costumi delle genti di montagna.

La giuria, presieduta da Ezio Amistadi e composta da Armando Tomasi e Luca Faoro, ha assegnato il premio a How to Lease a Cow di Livni Holtz, Sebastian Reinicke e Nicolas Seiler (Svizzera/2024/27') con la seguente motivazione: «Costruito sul fulcro narrativo del sistema delle "Tagwannen," unità di misura del lavoro comunitario un tempo simbolo dell'economia agrosilvopastorale, il documentario si distingue per l'uso sapiente della fotografia e per l’intelligente alternanza tra interviste evocative e panoramiche suggestive che guidano in un viaggio tra passato e presente e invitano a riflettere su temi di estrema attualità, quali la fragilità della montagna, i cambiamenti climatici ed economici».

I registi del film vincitore, Livni Holtz, Sebastian Reinicke e Nicolas Seiler, fanno parte del collettivo Harvest Salon, orientato alla ricerca che esplora l'interazione tra le dinamiche rurali e urbane. Il collettivo è diventato borsista LINA e ha continuato a sviluppare la propria pratica di lavoro in collaborazione con le istituzioni affiliate alla piattaforma europea LINA.
Ultimo aggiornamento: 03/05/2025 13:22:22
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