PARIGI -
Alfredo Dall’Oglio nuovo beato trentino.
Dopo la celebrazione ieri a Romainville, oggi la proclamazione nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi oggi pomeriggio insieme ad altri 49 francesi martiri contro l’ideologia nazista. Tra le navate risuona anche il grazie a De Gasperi.
NUOVO BEATO

Da oggi, sabato 13 dicembre, la comunità trentina ha un nuovo beato: Alfredo Dall’Oglio, emigrato da Borgo Valsugana nel 1924 con i genitori per Parigi e morto prigioniero a soli 23 anni, in un campo forzato di Berlino.
Dall’Oglio è stato beatificato nel pomeriggio nella cattedrale di Notre Dame di Parigi, insieme ad altri 49 francesi. Preti, seminaristi, religiosi e laici, tra cui molti scout: tutti riconosciuti martiri a causa del nazismo, in quanto perseguitati per la loro fede.
Alla solenne Messa di beatificazione nella cattedrale parigina, restituita solo un anno fa allo splendore di un tempo, dopo il devastante incendio del 2019, era presente anche una
delegazione trentina, con in testa il sindaco
di Borgo Martina Ferrai e i rappresentanti della Diocesi: il
vescovo missionario Mariano Manzana (in rappresentanza dell’arcivescovo Tisi) e
don Piero Rattin, il biblista che tanto si è speso per la riscoperta della figura di Dall’Oglio. A Parigi anche alcuni lontani parenti borghesani di Alfredo e rappresentanti della parrocchia di Borgo.

La Messa è stata presieduta dal
cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, accanto all’
arcivescovo di Parigi monsignor Laurent Ulrich. La beatificazione ha coinvolto, per la diversa provenienza dei martiri, ben 38 diocesi francesi, oltre a quella di Trento.
Il postulatore generale della causa di beatificazione
padre Bernard Ardura ha pronunciato, uno ad uno, i nomi dei cinquanta nuovi beati, tra cui Alfredo Dall’Oglio, definito “nativo della Diocesi di Trento, jocista di Parigi”, ricordando così la sua militanza nella JOC, la gioventù operaia cattolica.
Alla lettura della Lettera apostolica di beatificazione, firmata da papa Leone XIV, si è alzato l’applauso dei duemila tra vescovi, preti e fedeli che hanno affollato le bianche navate di Notre-Dame. A seguire è state scoperta l’immagine che simboleggia il martirio dei nuovi beati, raffigurati attorno alla croce salvata dal rogo di Notre-Dame.
Nell’omelia, Hollerich ha lodato il coraggio, la generosità, la fede cristallina dei 50 nuovi beati.