BRESCIA - La tragedia d
i Castel D'Azzano, con l'esplosione avvenuta nel Veronese durante lo sgombero di un casolare che ha provocato la morte di tre carabinieri, vede un profondo legame con Brescia. Le vittime sono il luogotenente
Marco Piffari, con i familiari residenti a Rezzato (Brescia), il carabiniere Scelto
Davide Bernardello e il brigadiere capo
Valerio Daprà, quest'ultimo nato a Brescia, che assieme alle squadre speciali dell'Arma stavano intervenendo per sgomberare l'edificio, pignorato da anni e dal quale dovevano venire evacuati i tre, Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, agricoltori e allevatori da tempo alle prese con problemi finanziari e ipoteche.

La
famiglia Piffari si era trasferita da Taranto a Rezzato mezzo secolo fa, dove ancora oggi vive l’anziano papà Luigi.
Marco Piffari, uno dei carabinieri morti nell'esplosione, è cresciuto nel Bresciano ed era conosciuto non solo in Franciacorta, ma anche sul Sebino. Marco Piffari aveva 56 anni e da anni viveva in provincia di Padova. Arruolato nel 1987, era Comandante della squadra operativa.
Anche il Brigadiere Qualifica Speciale Valerio Daprà, del Nucleo operativo radiomobile della compagnia di Padova, aveva legami con Brescia, essendo nato nel capoluogo: arruolato nel 1988 aveva compiuto pochi giorni fa 56 anni: lascia due figli di 27 e 26 anni.
Infine il carabiniere scelto Davide Bernardello del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Padova era operatore dell'aliquota di Pronto intervento.
Il presidente della Provincia di Brescia, Emanuele Moraschini, insieme al Consigliere delegato alla Sicurezza, Daniele Mannatrizio, e al Comandante della Polizia Provinciale, Dario Saleri, esprimono profondo cordoglio per la scomparsa dei Carabinieri bresciani, il brigadiere capo Valerio Daprà e Marco Piffari, comandante della Squadra Operativa di Supporto al Battaglione Mestre, morti, insieme al collega Davide Bernardello, nell’adempimento del loro impegno di tutori della legge. “E’ un dolore profondo, quello che ci attanaglia in questa giornata. I fatti accaduti in provincia di Verona hanno colpito l’Italia intera e, in particolare, il nostro territorio, che ha perso due validi militari nello svolgimento del loro servizio, per mano di chi ha scelto di vivere fuori dalla legalità, ignorando ogni forma di rispetto del prossimo e della civile convivenza - sostiene Emanuele Moraschini -. All’arma dei Carabinieri e alle famiglie dei militari deceduti giunga la nostra vicinanza più sentita in questo tragico frangente. Rivolgiamo un pensiero particolare anche a tutti gli operatori delle forze dell’ordine e ai Vigili del Fuoco rimasti feriti durante l’operazione di sgombero del casolare di Castel d’Azzano”.