SILANDRO (Bolzano) - Voleva immortalare
grossi rapaci quali
aquile e
falchi nell’atto di nutrirsi delle carcasse di altri animali, motivo per cui un venticinquenne, originario della
Val Venosta, avrebbe installato una tettoia in legno, con un paio di fototrappole, in una zona boschiva del comune di
Stelvio e ricadente all’interno del territorio del
Parco Nazionale dello Stelvio.

Tuttavia qualcosa è andato storto. Il giovane, infatti, sarebbe stato notato da personale dello stesso
Parco Nazionale, proprio nell’intento di attivare le fototrappole in questione.
Intenzionati ad approfondire la vicenda, gli operatori del Parco si sono quindi rivolti ai carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Silandro.
Intrapresi tutti gli accertamenti del caso, compresa una perquisizione a carico del venticinquenne, i carabinieri, lo scorso agosto, dopo aver analizzato le fototrappole rinvenute, sarebbero giunti a confermare che si trattasse, in realtà, di dispositivi di proprietà della Provincia Autonoma di Bolzano, il cui furto era stato denunciato diversi mesi prima da operatori del Corpo Forestale provinciale.
La scoperta ha fatto quindi immediatamente scattare il sequestro dei due manufatti, oltre ad una denuncia nei confronti del giovane, il quale, non solo dovrà rispondere alla competente autorità giudiziaria dell’accusa di ricettazione ma verrà anche sanzionato amministrativamente per le violazione specifiche commesse in materia di protezione della flora e della fauna, a riprova dell’ottimo lavoro svolto, in sinergia, dai carabinieri e dalle Istituzioni locali deputate alla cura e vigilanza di aree protette di altissimo valore dal punto di vista ambientale.