Bolzano - Festa dell'Arma, i carabinieri altoatesini tracciano il bilancio dal giugno 2022 al maggio 2023. Sono ben 31.450 chiamate di emergenza sono state transitate dal Centro unico di risposta del numero unico europeo di Pronto intervento 112 alle nove centrali operative sul territorio, chiamate che hanno prodotto più di 20.000 interventi di pattuglie di carabinieri. Le nove Compagnie hanno espresso ben 40.735 (112 al giorno in media) servizi preventivi (pattuglie e perlustrazioni) svolti dai presidi dell’Arma (80 Stazioni, 9 Nuclei Radiomobili) su tutto il territorio provinciale, senza mai trascurare i piccoli centri e le aree rurali, dove la presenza dell’Arma è capillare.
Inoltre sono stati ben i 1.534 servizi (più di 4 al giorno in media) di ordine e sicurezza pubblica svolti dall’Arma in occasione di feste, manifestazioni, concerti, eventi sportivi, sia autonomamente sia unitamente ad altre forze di polizia.
Complessivamente, i Carabinieri hanno identificato 152.906 persone, verificato 80.062 documenti d’identità e controllato 113.397 veicoli al terminale. Nell’attività di controllo è stato essenziale l’impiego del Nucleo Cinofili di Laives, a volte anche in collaborazione con le unità cinofile della Guardia di Finanza, in un quadro di straordinaria sinergia istituzionale. Notevole è altresì stato lo sforzo nell’attività di contrasto alla criminalità, svolta da tutti i reparti in piena armonia con l’autorità giudiziaria, che ha portato alla denuncia in stato di arresto di 211 persone e 3.584 denunciate. Un risultato straordinario considerando la percentuale dei reati perseguiti, corrispondente al 69,64% del totale, ovvero circa 10.600 reati perseguiti dall’Arma altoatesina a fronte di circa 15.000 reati commessi. È un segno tangibile della peculiare capacità di risposta alle esigenze del cittadino 24 ore al giorno, sette giorni su sette, nonché della costante e attiva presenza dell’Arma anche nelle vallate più periferiche ove i carabinieri sono l’unico presidio di sicurezza per migliaia di cittadini. Nella provincia di Bolzano circa tre comuni su quattro hanno nel loro territorio un presidio dell’Arma, con un rapporto superiore alla media nazionale.
Nel corso dell’ultimo anno particolare attenzione è stata posta al problema della violenza di genere e su tutti i reati di c.d. “codice rosso”, attività repressiva che ha visto i carabinieri ad esempio procedere 103 volte per maltrattamenti in famiglia (63,6% circa del totale), 46 volte per violenza sessuale (60,5% circa del totale), 68 per atti persecutori (74% del totale). La risposta determinata al fenomeno ha visto la formazione di militari specializzati nel settore nonché la presenza delle sale per l’audizione protetta realizzate a Brunico, Merano e Laives, grazie anche alla collaborazione di comuni e associazioni private senza scopo di lucro.
Con riguardo in particolare all’odiosissimo reato dei furti in abitazione, l’andamento su base mensile è stato molto variabile e poco prevedibile. Sono infatti imprevedibili i movimenti di bande criminali, specializzate nel settore, che girano l’Italia passando inosservate o quasi, specialmente nei periodi di grande afflusso turistico come ad esempio è successo nello scorso bimestre di dicembre-gennaio. L’identificazione di diversi autori ha però determinato il crollo dei casi, sicché l’ultimo quadrimestre (febbraio-maggio 2023) ha visto una flessione del -28% rispetto al paritetico quadrimestre 2022. Negli ultimi dodici mesi le persone denunciate dai carabinieri per furto in abitazione sono state 138, quasi 77% in più rispetto ai 78 dei dodici mesi precedenti. Negli ultimi quattro mesi sono state 56, 51% in più rispetto all’analogo periodo del 2022.
Per quanto riguarda i comportamenti penalmente rilevanti dei minorenni, i carabinieri della provincia hanno riferito all’autorità giudiziaria minorile circa 280 ipotesi di reato, prioritariamente lesioni/percosse, furti/ricettazione, rapine e minacce e spaccio di droga. A essere vittime di tali comportamenti sono spesso giovani coetanei degli stessi autori. L’Arma è da sempre in prima linea nella prevenzione dei fenomeni di devianza giovanile, con il duplice scopo di contribuire sia ad alimentare nei nostri ragazzi la fiducia nelle Istituzioni sia di intercettare alle origini le cause di disagio che conducono alla devianza, operando in sinergia con gli altri attori sociali per la loro prevenzione.
Un problema che riguarda molto i giovani e a cui è stata data molta attenzione sia negli incontri con le scuole sia con le indagini giudiziarie è l’uso dei social media e della rete Internet.